🦋AMANDA🦋 E ⛸️TYLER🏒

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🦋AMANDA🦋

Fui talmente impegnata con lo studio che non mi resi nemmeno conto che era già arrivato Halloween, e da ciò che compresi durante la conversazione tra Jayden e Matthew quella mattina, mentre mi ficcavo in bocca un'abbondante cucchiaiata di corn-flakes, la festa si sarebbe tenuta a casa nostra.

Dovevo ancora abituarmi all'idea di doverla chiamare in quel modo a tutti gli effetti: nostra.

"Tu e Tyler nella stessa stanza fino alla fine dell'anno accademico". 

Era questo il pensiero che si ripeteva in loop della mia testa dal giorno in cui avevo ricevuto la mail dalla segreteria, e c'era una cosa che non avevo ammesso a nessuno, forse nemmeno a me stessa: il tocco delle sue mani e il modo in cui mi aveva ordinato di rimuovere l'unica cosa che ci impediva di toccarci la notte, quella sera al bar, mi aveva fottuto così tanto il cervello da pensare che, forse, quella sorte non era poi così male.

«Amanda! Vieni a darmi una mano, ti prego! Questi uomini sono inutili!»

Isabel si stava già dando da fare con gli addobbi quando tornai a casa dal mio turno al locale. Era intenta ad appendere uno striscione alla nostra porta e le scale del portico erano tappezzate di zucche intagliate e ragnatele finte.

Lanciai un'occhiata a Matthew e Jayden in giardino, che si rincorrevano spruzzandosi addosso degli spray colorati e stelle filanti.

«Decisamente inutili» confermai, lasciando cadere la mia tracolla e aiutando Isabel con quello striscione.

Salii in piedi sulla sedia e lo fissai su una delle assi di legno con una puntina.

«Dov'è Tyler?» le domandai, una volta che scesi e strizzai gli occhi per controllare il giardino.

Isabel mi lanciò un'occhiata curiosa mentre si chinava per rovistare in uno scatolone. Estrasse una lanterna e la appese vicino al campanello.

«Perché me lo chiedi?» 

Scrollai le spalle, tornando ad aiutarla.

«Non è qui con Jayden e Matthew. E questa mattina non c'era quando mi sono svegliata. Mi chiedevo solo dove...»

«Tyler odia Halloween» tagliò corto Isabel.

Il suo tono non era aggressivo, ma mi fece comunque capire che non mi avrebbe dato ulteriori spiegazioni in merito. Cambiò immediatamente discorso, portandolo su quanto faticoso fosse stato il suo allenamento quel pomeriggio, e io non feci più domande.

Quella frase, però, rimase impressa nella mia mente per tutto il pomeriggio. Continuava a ripresentarsi mentre davo una mano a Isabel ad infornare i cupcake e a preparare il punch, mentre gridavamo a Matthew e Jayden di smetterla con quelle dannate bombolette e di pensare alle casse di birra, piuttosto.

Mi rimase impressa anche mentre mi insaponavo e mi depilavo le gambe, mentre mi asciugavo e mi legavo i capelli in una treccia. Ci pensai anche dopo che udii il rumore dell'auto di Tyler entrare vialetto e quando filò in camera senza salutare nessuno.

Mi rimase impressa perché anche io, proprio come lui, odiavo Halloween.
Era la notte dei fantasmi, e il mio tornava sotto le sembianze di mio fratello Liam, quel volto insanguinato e lo sguardo spento, per ricordarmi che non potevo più abbracciarlo.

«Non lo so» dissi, poco convinta, mentre facevo una piroetta davanti allo specchio avvolta in quel vestito che Kat mi aveva incitata ad indossare.

Isabel batté le mani e indicò il mio petto con un dito smaltato.

«Hai delle tette favolose, Amanda. Se non le vuoi, prestamele» scherzò, tirandosi su la zip del suo vestito.

Proprio lei parlava, che poteva benissimo essere scambiata per un angelo da quanto era bella.

BEYOND FROZEN SCARS - Cuore di pietra e ali spezzateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora