«Sei sicura?»
Katherine stava stringendo forte il mio braccio, le sue unghie appuntite conficcate nella mia pelle. Sembrava quasi più agitata di quanto non lo fossi io.
E lo ero tantissimo.
«Sicura», ripetei con voce ferma, convincendo me stessa che era davvero arrivato il momento di provarci.
Kat mi sorrise, camminando al mio fianco lungo tutto il tragitto. Il cuore martellava forte nel mio petto quando quei rumori e quei ricordi mi investironola mente.
Mi fermai, ad occhi chiusi, concentrandomi sul suono delle lame chetagliavano il ghiaccio, sul brusio degli spettatori nell'arena affollata che aspettava l'inizio della partita.
«Sei fortunata» mi disse Kat, facendomi strada verso le corsie preferenziali. «Con questo pass abbiamo un posto nelle prime file. Ringraziami per seguire questo corso di giornalismo che offre così tanti vantaggi!»
«Grazie, stronzetta» le dissi, stampandole un bacio sulla guancia. «Se non fosse per te, probabilmente dovrei seguire la partita da lassù, vicino a qualche vecchio puzzolente che sorseggia birra e rutta come un maiale».
Katherine si ravviò i capelli in maniera teatrale, mentre si faceva spazio per raggiungere i posti che erano riservati per noi.
Ogni mio passo era perfettamente calcolato. Volevo imprimere ogni singolo momento nelle mie ossa e nella mia pelle.
Mi sedetti su quelle poltroncine rosse e guardai davanti a me, con occhi lucidi, alla ricerca dell'unica persona per cui ero lì.
E poi, lo vidi.
«Amanda?»
La voce di Tyler mi cullò. Pronunciò il mio nome come se fosse una canzone, così dolce e piena di sentimento che mi vennero le lacrime agli occhi nell'istante in cui incontrai i suoi.
«Cazzo, vieni qui, zuccherino» continuò, lasciando cadere la sua attrezzatura per correre ad abbracciarmi.
Le sue labbra mi baciarono la testa, la fronte, le guance. Le labbra.
«Sei venuta a fare il tifo per me?» domandò, la sua mano sulla mia guancia.
Curvai la testa per intrappolarla tra il mio mento e la mia spalla.
«Non me lo sarei mai perdonato se mi fossi persa questa partita» ammisi, e loguardai commossa. «E poi, è il sette aprile entrambi».
Tyler sorrise, accarezzandomi il mento prima di regalarmi un altro bacio.
«Non te ne andare, dopo la partita. Restiamo qui e balliamo insieme sulla pista. Tutta la sera, tutta la notte. Per favore».
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BEYOND FROZEN SCARS - Cuore di pietra e ali spezzate
RomantizmTyler Caldwell ha una sola cosa in mente: giocare a hockey. Amanda Tyler ha una sola cosa in mente: stare lontana dal ghiaccio. Perché quel ghiaccio, che una volta l'aveva cullata e fatta brillare, ora si è trasformato nel suo incubo peggiore. Non n...