🦋AMANDA🦋
«Okay, Bella Addormentata, il sonno di bellezza è finito e noi ce ne andiamo a... Cristo Santo!»
Mi ritrovai ad aprire gli occhi di scatto, riconoscendo istantaneamente la voce di Katherine provenire dalla soglia. Quando sollevai la testa notai la sua figura immobile, con quello sguardo scrutatore che conoscevo fin troppo bene puntato su di me.
Su di noi, cioè.
Anche Tyler fu scosso da un sussulto improvviso.
Le sue braccia forti, che mi stavano ancora avvolgendo, si sciolsero immediatamente dal mio corpo. Si ritirò dalla sua parte, quasi come se la mia pelle scottasse, poi si alzò a sedere addossandosi con la schiena contro la parete. Io feci lo stesso, afferrando la coperta e alzandola davanti al mio petto nonostante fossi completamente vestita.
«... a fare un po' di shopping. Ma se siete occupati, vi assicuro che so diventare un'ottima compagnia di me stessa e posso andarci da sola, a comprare quei reggiseni che mi servono!»
La voce di Katherine era l'unico suono che riuscì a rompere il silenzio che aleggiava nella stanza in quel momento.
Con la coda dell'occhio scrutai Tyler massaggiarsi il viso con una mano, le labbra strette tra i denti come a voler trattenere un'imprecazione. Fu in quell'istante che mi resi conto di una cosa: durante quei mesi di convivenza non avevo mai visto Tyler... turbato.
Solitamente la sua figura si stagliava sicura e imperturbabile, ma quella mattina sembrava frastornato, come se qualcosa lo avesse scosso fino alle fondamenta.
Balzò giù dal letto in maniera fulminea, scostando le coperte con un gesto brusco della mano, quasi come se volesse scrollarsi di dosso qualcosa che lo opprimeva.
Nonostante la vista ancora offuscata per il risveglio improvviso, riuscii ad ammirare chiaramente il suo corpo contrarsi. I contorni dei suoi muscoli si delineavano con precisione, evidenziando la sua forma atletica e tonica sotto quella maglietta. Una T-shirt bianca, proprio come quella che mi aveva prestato per coprirmi nella sua piscina.
Deglutii quando ripensai al confine che avevamo oltrepassato avvicinandoci in quel modo. Una sensazione di vulnerabilità mista a eccitazione mi attraversò come un brivido, sostituito poi da un nodo alla gola quando tornai con la mente all'ombra che aveva velato i suoi occhi poco prima di farmi scendere dalle sue gambe.
«Io me vado a correre» annunciò lui con voce tagliente, interrompendo il flusso dei miei pensieri e riportandomi bruscamente alla realtà di quel momento.
Lo osservai mentre recuperava le sue cose da uno dei cassetti, i muscoli delle braccia che guizzarono mentre afferrava un cambio pulito.
In quel momento Jayden fece la sua comparsa davanti alla porta della nostra stanza. Era a piedi scalzi, con l'aria ancora assonnata stampata in viso.
Stava mordendo un sandwich al tonno, e dal brontolio improvviso che avvertii a livello del mio stomaco compresi che doveva essere parecchio tardi."Sono le tre" mimò Katherine con le labbra intercettando il mio sguardo, come se fosse riuscita a leggermi nel pensiero.
Poi aggrottò le sopracciglia e mosse un dito davanti ai suoi occhi, un modo silenzioso per comunicarmi "poi ne parliamo e mi spieghi come mai stavate ancora dormendo a quest'ora".Mi aspettava proprio un bel pomeriggio.
«Dove cazzo vai vestito come se...?» iniziò Jayden, guardando Tyler chinarsi per allacciarsi le scarpe.
«Come se dovessimo andare a correre?»
Completò la frase con un tono deciso.
«Dovessimo?» ripetè a quel punto Jay, per assicurarsi di aver capito bene.
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BEYOND FROZEN SCARS - Cuore di pietra e ali spezzate
RomanceTyler Caldwell ha una sola cosa in mente: giocare a hockey. Amanda Tyler ha una sola cosa in mente: stare lontana dal ghiaccio. Perché quel ghiaccio, che una volta l'aveva cullata e fatta brillare, ora si è trasformato nel suo incubo peggiore. Non n...