🦋AMANDA🦋 e ⛸️TYLER🏒

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🦋AMANDA🦋

Quella biondina dall'altra parte del locale ci stava palesemente provando con lui.
Lo stava abbracciando da dietro, con le sue labbra troppo vicine al suo orecchio a mormorargli chissà quale sconceria.

Un piccolo sorrisino soddisfatto si fece strada sul mio viso quando notai Tyler scrollarsi di dosso le sue braccia esili e nude.
Mosse appena la bocca per dirle qualcosa che le fece mettere il broncio, poi questa si rialzò e se ne andò, mostrandogli un dito medio che lui nemmeno considerò.

Piuttosto, gli occhi di Tyler guizzarono nella mia direzione, seri e penetranti. Ricambiai lo sguardo accennando ad un sorriso e lui fece lo stesso, per poi riportare l'attenzione su Matthew dall'altra parte del tavolo.

«Okay, e quello che cos'era?»

La voce di Katherine mi strappò da quello scambio fugace di occhiate.

«Quello cosa, Kat?» domandai, fingendo innocenza.

«Quello sguardo che urlava "giù le mani dal coinquilino che credevo di odiare ma con cui invece sono finita a pomiciare in un parcheggio"»

«Pomiciare? Non abbiamo più tredici anni, Katherine!»

Lei fece roteare gli occhi al cielo.

«Ti comporti come se li avessi, però. Guardati! Sei in un brodo di giuggiole e sono passati quanti, due giorni? Nemmeno quando Brandon ti ha baciato la prima volta hai reagito così! E io c'ero per testimoniare che eri davvero uscita di testa!»

«È stato solo un bacio, Kat...»

«Solo un bacio, sì. E io ho un appuntamento con Jude Law il prossimo weekend, te l'ho detto?». Piantò i pugni sui fianchi e inclinò la testa di lato, assottigliando lo sguardo. «Amy, non è stato solo un bacio ma il bacio che ti ha fottuto il cervello

Okay, era vero.

Non era stato soltanto un bacio.

Innanzitutto perché ce n'erano stati altri una volta tornati a casa.

Non avevo nemmeno fatto in tempo a chiudermi alle spalle la porta della nostra stanza che Tyler aveva premuto il suo corpo contro il mio, accarezzandomi le labbra per un tempo che mi era parso infinito.
La sua bocca si era spinta avida sulla mia, e io avevo accolto la sua lingua e i suoi respiri caldi, fino a quando ci eravamo addormentati sfiniti senza nemmeno cambiarci i vestiti.

Secondo, non era stato soltanto un bacio perché in quell'intreccio di lingue e in quel gioco di labbra c'era stato molto di più: solo un bacio mi avrebbe lasciato la bocca umida e i capelli spettinati, certo, ma non mi avrebbe svegliata il giorno seguente con un cuore palpitante e la voglia di poterne avere ancora e ancora.

Solo un bacio non avrebbe permesso alle nostre anime di prendersi per mano e di muovere quei passi tra le ombre dei ricordi, e non avrebbe asciugato così bene le lacrime del passato che gli occhi di entrambi ospitavano.

Il nostro non era stato soltanto un bacio.

«E così, il ragazzo con il cuore di pietra ha finalmente deposto l'armatura...» cominciò Katherine, strappandomi da quel turbinio di pensieri.

«Cosa stai dicendo?» domandai, e nel frattempo spillai una birra per il ragazzo dall'altra parte del bancone, che aspettava il suo boccale con un braccio teso e un cipiglio sul viso.

«...pian piano le ali di quella piccola libellula si rimargineranno e tornerà a spiccare il volo»

Fu il mio turno di far roteare gli occhi al cielo, spazientita.

BEYOND FROZEN SCARS - Cuore di pietra e ali spezzateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora