🦋AMANDA🦋 e 🏒TYLER⛸️

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🦋AMANDA🦋

Stavo già dormendo quando Tyler si infilò a letto con la sua grazia da elefante.

«Dormi già, zuccherino?» 

Sospirai, rassegnata.

«Ora non più, ti pare?»

«Ti ho svegliata mentre sognavi di fare chissà cosa con il mio gioiellino?»

Avvertii una vampata di calore partire dalle punte dei miei piedi ed arrivare fino alle guance.

«Scordatelo. Se non ti dispiace, torno a dormire. Ho lezione presto, domani».

Tyler ridacchiò mentre, con tutta probabilità, si toglieva i pantaloni alle mie spalle.

Li gettò a terra – l'indomani gli avrei ricordato che esiste un appendiabiti proprio accanto al suo letto – e si sdraiò dalla sua parte.

«La pianti di muoverti, cazzo? Mi fai venire il mal di mare» dissi, ritirandomi ancora più sotto alle coperte.

«Di solito dormo al centro del mio letto».

«Non preoccuparti, domani passerò dall'ufficio alloggi e metterò un po' di pepe al culo a chi si occupa dei dormitori, così risolveremo anche questo problema logistico e mi toglierò dai coglioni, va bene?».

Lo sentii sfogliare qualcosa, il suo block-notes forse. Probabilmente stava ripassando la formazione e gli schemi di gioco in vista del campionato. 

Non mi voltai, comunque. Volevo evitare di incontrare i suoi occhi dopo che mi aveva sentito nominare il suo pene quel pomeriggio.

«Parli sempre così?» chiese lui, con voce assorta.

«Così come?»

«Dici un sacco di parolacce, zuccherino. Di solito le ragazze sono più fini nel linguaggio. Sai, dicono "tesoro" o "caro"».

«Magari non sono una ragazza, che dici?» gli risposi, sarcastica, sperando che mi lasciasse recuperare il mio sonno.

«Come spiegheresti quelle tette, allora?»

«Magari sono finte» continuai, e lo sentii incupirsi.

«Sono finte?»

«No. E ora, posso tornare a dormire, tesoro

⏮️3 anni prima: Amanda e Liam ⏭️

«Liam? Che diavolo ti prende?»

«Devi aiutarmi, sorellona, è questione di vita o di... oh, insomma, ho bisogno di te»

«Alle quattro del mattino? Liam, torna a letto!»

«No, dico davvero. Mi serve il tuo aiuto, sorellona»

«Uff... e va bene. Ti concedo due minuti del mio prezioso sonno, poi me ne torno a dormire. Domani ho un test e se mi andrà male verrò a cercarti e ti taglierò tutti i capelli. Allora, che c'è?»

«Domani foldo»

«Foldi la scuola? Mamma ti ammazzerà. Papà pure, lo sai vero?»

«Proprio per questo mi devi coprire. E' questo il tuo ruolo nel mio piano»

«Col cazzo! Prenditi le tue responsabilità, Liam. Non hai più otto anni!»

«E' importante, Amy. Per piacere! Io ti ho coperto un sacco di volte!»

«Oh, togliti di dosso quell'espressione da cucciolo indifeso. Potrei, perlomeno, sapere di che cosa si tratta?»

«Ehm...»

«Mio Dio, vuoi fumarti una canna con quel tuo amico decisamente poco raccomandabile? Liam, stai fuori dai brutti giri, ti prego. Non ti coprirò se è questo che devi fare!»

«No! Sei pazza? Non metto a repentaglio la mia carriera per colpa di quella schifezza»

«Okay, allora che c'è?»

«Niente, è solo che... Sai, i genitori di Emily sono fuori città per tutto il giorno e...»

«E mi basta sapere questo, grazie! Quelle ripetizioni hanno dato i loro frutti, eh? Gesù, te lo avevo detto che era solo una scusa quella della matematica, e tu stavi per dirle di no, ti rendi conto? Mentre ora cerchi di infilarti nel suo letto. Vedi, hai fatto bene a darmi ascolto, fratellino»

«Ehm, la cosa si sta facendo piuttosto imbarazzante, perché non mi dici soltanto se ci stai o no, sorellona? Mi coprirai?»

«E va bene, va bene. Come sempre. Ma ricambierai il favore, un giorno. Mio Dio, cosa sto facendo»

«Sei la migliore!»

«Lo so, lo so. E ora, posso tornare a dormire?»

⛸️TYLER🏒

«Ehi, fratellone. So che è tardi ma mi hai detto che posso chiamarti sempre se ho bisogno, no? Beh, ecco, l'auto si è fermata in mezzo alla strada, non parte più. Penso che abbia a che fare con tutto questo fumo che esce dal cofano. Non penso sia normale, no? Ci troviamo all'incrocio con la trentaduesima, siamo appena stati alla festa di Martha. Te la ricordi, la mia amica che ha detto che sei sexy? Chiamami appena ascolti il messaggio, per favore»

Affondai i denti nella mia carne, fino a sentire il sapore pungente del sangue sulla mia lingua.

Chiusi gli occhi, costringendomi a non piangere e a non scoppiare in un grido disperato.

Uno. 

Due. 

Tre. 

Quattro.

Quattro fottuti anni e lei non c'era più.

Lasciai andare la mia spalla, mi concentrai su quel dolore familiare che pulsava sotto la mia pelle e che mi ricordava che io ero ancora vivo e Sophie no.

Accanto a me, Amanda per fortuna dormiva.

Io restai sveglio per tutta la notte e quella dopo ancora.

🦋AMANDA🦋

No.

Non ero l'unica che la notte teneva sveglia.

BEYOND FROZEN SCARS - Cuore di pietra e ali spezzateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora