🏒TYLER⛸️

1.5K 74 23
                                    

⏮️4 anni prima: Tyler e Sophie⏭️

«Io sono certa che là fuori esista per ognuno di noi una persona in grado di renderci più vivi.
Respiriamo anche da soli, certo, ma quanto è bello farlo attraverso le labbra di qualcun altro?
Vivere grazie ai battiti di qualcuno che ci comprende e che non fugge davanti alle cicatrici che indossi?»

Le nostre labbra tornarono a scontarsi una volta arrivati a casa, avide e colme di un desiderio che in quel momento, mentre Amanda si stendeva sul letto e io la seguivo, sembrava diventare incontenibile per entrambi.

Le nostre bocche si cercarono con fermezza, ansiose di assaporare ogni singolo centimetro di contatto, e le nostre lingue si intrecciarono affamate, pronte ad esplorarci in un modo che prima non avevano mai fatto.

Ogni bacio sembrò bruciare, consumando qualsiasi traccia di pensiero razionale nella mia testa.

Mi sollevai su un gomito e mi separai quanto bastava per riprendere fiato. Sotto il maglione che indossava, il suo seno premette contro il mio petto, che si alzava e si abbassava in maniera del tutto irregolare.

«Stai bene?» mi chiese, le labbra leggermente gonfie e lucide.

Spostai lo sguardo più in basso, verso la mia erezione che cominciava a diventare incontenibile nei pantaloni.

Lei mi seguì con gli occhi, e arrossì quando giunse a livello del mio ventre.

«Hai bisogno di altre conferme?» domandai con voce affannata. «Ancora un bacio e mi manderai completamente fuori di testa, zuccherino»

Allora lei sorrise, facendomi annegare ancora un po' in quel nocciola che mi piaceva da morire, e mi regalò quel bacio che firmò la mia condanna.

Si fiondò con slancio sulle mie labbra, sfidando ogni resistenza, e permettendo ancora una volta alle nostre lingue di sfiorarsi con una furia che a stento riuscii a controllare. 

E insieme a quel bacio che faceva tremare le membra mi regalò anche un cuore che non aveva mai palpitato così tanto; mi regalò respiri rotti e mani tremanti sotto i vestiti.

Sparirono anche quelli, un poco alla volta, sparpagliandosi sul pavimento come testimoni di un contatto che stava scaldando la nostra pelle e incendiando le nostre anime nel buio di quella gelida notte.

Mi inginocchiai tra le sue gambe, beandomi dell'immagine della sua bocca schiusa e gonfia e dei suoi seni nudi e sodi che imploravano di essere presi avidamente tra le mie labbra.

Così, la mia lingua danzò sulla sua pelle liscia a ritmo dei suoi gemiti sospirati, mentre le mie mani corsero più giù, delicate, tracciando la linea sinuosa dei suoi fianchi.

«Tyler...», mormorò, il mio nome una canzone sulle sue labbra e il suo corpo un santuario di perfezione.

L'accarezzai tra le gambe, stimolando il suo punto più sensibile con le dita, perdendomi nell'umidità del suo piacere. 

Era bollente e bagnata, un'opera d'arte che le parole non sarebbero riuscite a raccontare e di cui gli occhi non si starebbero mai saziati.

«Dio, sei così bella da togliermi il respiro» soffiai, tornando sulla sua bocca che reclamava la mia. 

E poi, quando mi pregò di raggiungerla nella maniera più completa in cui due corpi possono unirsi, il respiro mi si mozzò davvero e restò incastrato nella mia gola.

BEYOND FROZEN SCARS - Cuore di pietra e ali spezzateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora