🦋AMANDA🦋 E ⛸️TYLER🏒

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🦋AMANDA🦋

«Buongiorno, principessa».

Quando aprii gli occhi e voltai la testa nella direzione di quella voce, Tyler mi stava guardando dall'altra parte della muraglia di cuscini.

Sì, l'avevo ripristinata dopo l'episodio del dito. Non fosse mai che gli venisse in mente di leccarmi, che so, l'orecchio nel sonno.

«Non è sicuramente un buongiorno se inizia con te che mi guardi come un serial killer» borbottai, alzando la coperta per nascondermi tutta.

Sia perché non dovevo essere un granché di spettacolo appena sveglia, con gli occhi gonfi e i capelli arruffati, sia perché volevo evitare che il rossore delle mie guance gli facesse capire che non riuscivo a smettere di pensare alla sua lingua sul mio dito.

Lo sentii ridacchiare e muoversi con la sua solita grazia da elefante, poi il materasso si abbassò sotto il suo peso e lo sentii sempre più vicino.

«Non si supera la barriera!» esclamai, quando avvertii il suo fiato solleticarmi la fronte.

«L'altra sera non mi sembravi di questa opinione, zuccherino»

«Possiamo evitare?» domandai, a denti stretti.

«Di fare che cosa? Parlare di te che fai le fusa sulla mia spalla per tutta la notte?»

«Ma quali fusa! E smettila di paragonarmi ad una fattoria! Prima il maiale, poi il gatto!» 

Tyler rise, mettendosi a sedere, e indicò la muraglia alla sua destra.

«Dai, non mi dirai che dovremo dormire con questi cos tra le palle per tutto l'anno?»

Tutto l'anno?

Quella prospettiva mi fece lo stesso effetto di litri e litri di caffeina: il mio cuore cominciò a battere come se volesse fiondarsi fuori dal mio petto.

«Chi ha detto che resterò qui per tutto l'anno, scusa?»

«La segreteria, a quanto pare. Non ti richiamano più. Probabilmente sarai finita sotto un miliardo di scartoffie e si saranno dimenticati di te»

Emisi un verso simile ad un grugnito e Tyler mi lanciò un'occhiata che, se avesse potuto parlare, avrebbe detto "lo vedi? Te l'ho detto che sei un maialino".

«E' impossibile che si siano dimenticati di me. Il mio numero sarà salvato sulla loro lista nera, vista la quantità di volte che ho provato a chiamarli. Anzi, sai che c'è? Più tardi faccio di nuovo un salto all'ufficio e...»

«Non ce n'è bisogno» rispose lui, aprendo l'anta dell'armadio per prendere un cambio pulito.

Ce n'era bisogno eccome, invece, se volevo evitare di ritrovarmi completamente sdraiata su di lui la prossima volta. 

A fare le fusa.

«E per quale motivo non dovrei farlo?» lo rimbeccai. 

Si limitò a scrollare le spalle mentre infilava una maglietta bianca nel suo borsone.

«Perchè ci andró io. Passerò di lì prima di andare al palazzetto»

«E' un modo per testare se il tuo sorriso stendi-donne funziona con la nuova tirocinante?» gli chiesi, sconcertata dalla sua proposta. 

«Non era quella l'intenzione con cui ero partito, ma grazie per l'idea»

Mi lanciò un occhiolino e io finsi di pensarci su, tamburellandomi il mento con le dita.

«Sai, magari hai ragione. Se sfoggi a quella ragazza la tua arma segreta e le proponi di prendere il mio posto in questo letto, stai sicuro che in meno di cinque secondi mi troverà una stanza libera». 

BEYOND FROZEN SCARS - Cuore di pietra e ali spezzateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora