3. ᥴᥲƒᥙᥒᥱ̀

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Cafunè: indica il desiderio di ricevere, dalla persona amata, delle coccole.

———

Passarono alcune settimane dall'episodio della macchina.
Di solito non avviavo discorsi profondi con chi avevo appena conosciuto. Eppure, con Hyunjin, tutto mi era sembrato così naturale.

Mi trovavo a casa di Jackson, ma i suoi genitori non c'erano.
Ad essere onesto, ci rimasi un po' male, volevo che ci fosse suo padre.

«Vediamo questo.» proposi.

In realtà, Jackson, non mi stava neanche ascoltando. Era sul suo telefono a fare qualcosa, qualcosa che però non mi era permesso di sapere.
Lui annuì, non vedendo neanche che film avessi scelto ed io, rassegnato, lo feci partire.

A metà film mi stavo già annoiando, perché il mio ragazzo non prestava la minima attenzione e, per di più, eravamo distanti l'un l'altro, intendo fisicamente.

Non mi accarezzava, non mi sfiorava nemmeno e questa cosa mi faceva stare male. Di solito, i fidanzati, si coccolano a vicenda, soprattutto quando guardano un film insieme. Ma lo stavo vedendo solo io, lui era su quel maledetto telefono e, probabilmente, si era pure dimenticato che fossi accanto a lui.

La serratura della porta d'ingresso scattò e, all'improvviso, il mio cuore iniziò a martellarmi nel petto.
Non avevo mai visto sua madre, ma sperai con tutto me stesso che non fosse lei.

Hyunjin
«Sono a casa.»

Sorrisi istintivamente alla sua voce, avevo dimenticato sia il film che il mio ragazzo.
Mi girai subito verso di lui, per salutarlo.

«Buonasera.» sussurrai sorridendo.

Hyunjin
«Oh, che piacere averti qui, Felix.»

Il mio sorriso si ampliò e il cuore non smetteva di accelerare. L'uomo entrò nel salotto e guardò lo schermo della TV.

Hyunjin
«Cosa guardate?» chiese.

«È un film italiano, si chiama "c'è ancora domani."»

Hyunjin
«Ne ho sentito parlare molto bene, vorrei vederlo un giorno.»

Una speranza, una piccola minuscola possibilità di avverare ciò che giaceva nel profondo del mio cuore.
La afferrai subito.

«Guardalo con noi.» sussurrai.

Hyunjin
«Ma siete molto avanti.» sorrise.

«Non importa, lo metto dall'inizio. Tanto non ho capito molto di quello che è successo fino ad ora. Ero distratto.»

Lui sorrise accettando la proposta, mentre Jackson non stava minimamente ascoltando. Hyunjin andò velocemente in cucina a prendere un bicchiere d'acqua e poi si sistemò sul divano.

Mi spostai più vicino al mio ragazzo, in modo da far sedere Hyunjin accanto a me.
Il divano non mi era mai sembrato così stretto.

Feci ripartire il film con la mano che tremava, la sua presenza così vicina mi mandava fuori di testa.

Le nostre ginocchia si sfioravano tanta era la vicinanza e, così, anche le nostre braccia. Il mio corpo bruciava in quei punti e un enorme desiderio di volerlo toccare, anche solo sfiorare con la mano, si fece strada in me.

Cercai di riprendermi, ma non ci riuscii. Per quanto fosse sbagliato fare quei pensieri, dato che lui era sposato ed io fidanzato, mi piaceva da morire quel leggerissimo contatto tra i nostri corpi.

Aveva molto più effetto su di me la sua vicinanza, piuttosto che quella del mio ragazzo.

Quest'ultimo, dopo un lasso di tempo infinito, posò il suo cellulare e guardò suo padre con sufficienza. Si vedeva che non andavano d'accordo, odiavano entrambi essere nella stessa stanza.

Jackson, all'improvviso, poggiò una mano sulla mia coscia. E, se prima volevo con tutto me stesso un contatto con lui, in quel momento fui quasi disgustato da quel gesto.

Avrei preferito di gran lunga la mano di Hyunjin, ma quel pensiero non doveva esistere.

Strinse leggermente la mano nella mia carne ed io mi girai verso il padre, poiché ero convinto che fosse a disagio.
Accorgendomi, con gran sorpresa, che il suo sguardo era rivolto alla mano del figlio sulla mia gamba e, nel mentre, stringeva la mascella.

Gli stava dando fastidio. Certo, era disagiate stare tra due fidanzati. Era assolutamente normale.

Così, spostai la mano di Jackson dolcemente, sperando che non facesse storie. Ma non fui molto fortunato.

Difatti mi guardò male, poggiando nuovamente la mano sulla gamba e stringendo più forte di prima.
Mi sentii debole, inutile. Non potevo fare niente, non potevo fermarlo perché avevo paura della sua reazione.

Quindi lasciai quella mano lì, ma c'era qualcun altro che era infastidito dalla cosa.

Hyunjin
«Oddio scusami tanto, Felix!»

Disse dopo avermi rovesciato per sbaglio il bicchiere d'acqua addosso, facendo alzare sia me che Jackson dal divano.

«Non fa niente, può succedere.» sorrisi.

         ☆

«Sei tornato finalmente!» disse sarcasticamente l'uomo.

«Se mi accogli così mi passa la voglia di tornare.» sussurrai tra me e me, poiché non avevo voglia di litigare con mio padre.

Non avevamo una conversazione normale senza battutine taglienti da un bel po' di tempo, circa da quando avevo iniziato il liceo. E stava bene ad entrambi.

«Dove sei stato?» intervenne la donna.

Mia madre era come un fantasma, non aveva una personalità, le sue decisione e le sue considerazioni venivano da mio padre. Lei apriva la bocca, ma era lui a parlare.

«Dal mio ragazzo.» ci tenni a precisare.

Lo facevo sempre, perché sapevo che a loro dava fastidio e sapevo benissimo che pensavano fosse solo una fase.

Infatti si ammutolirono ed io, soddisfatto, salii in camera da letto.

Quella stessa notte, avvolto tra le lenzuola, mi rigiravo nel letto, sentendo ancora bruciare le parti sfiorate dal corpo di Hyunjin. Il suo profumo, il calore che emanava, tutto di lui era inebriante.

Ma era sbagliato.



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*ANGOLO MIO*

ad essere sincera, non mi sta piacendo. però voglio vedere se piace a voi<3

Basorexia. [hyunlix]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora