16. ɠʝᥱᥒ⳽ყᥒ⳽ɠꙆᥱ

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gjensynsgled: La parola norvegese gjensynsgled vuole descrivere la sensazione che si prova quando, finalmente, si incontra qualcuno dopo molto tempo: una pienezza inspiegabile, uno strano sentore completezza.*

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Jisung
«Felix, ti prego, devi mangiare qualcosa. Mi fai preoccupare così.»

Era passato un po' da quell'evento e non avevo sentito Hyunjin neanche una volta. Non mi aveva scritto né chiamato e, ovviamente, neanche io l'avevo fatto.

Jisung mi aveva ospitato a casa sua, perché non volevo neanche vedere i miei genitori, probabilmente avrei cacciato il peggio di me anche per le stupidaggini.

«Jisung non ho fame.»

Era vero, non avevo appetito, non avevo voglia di fare niente, ero rimasto in quel letto per tutto quel tempo.

Jisung sbuffò e si sedette affianco a me nel letto, accarezzandomi il volto, strofinando il pollice sotto gli occhi gonfi e rossi.

«Raccontamelo di nuovo, per favore.» lui sorrise.

Jisung
«Va bene, lix, anche se è super imbarazzante, ma lo faccio solo per te.»

Lui si sdraiò ed io mi accoccolai al suo petto, sperando di non piangere, dato che non avevo smesso da quel giorno.

Jisung
«Stavo camminando nel corridoio quando, da una porta socchiusa, sento una canzone suonata al pianoforte. E non è una canzone qualsiasi, ma la mia preferita.» mi guardò. «Sai quale?»

«Questo non l'hai specificato prima!»

Jisung
«Potrebbe finire la nostra amicizia se rispondi male.»

«"Je te laisserai des mots".» sorrise soddisfatto.

Jisung
«La suonava lentamente, vivendo ogni nota e guardando davanti a sé, mentre le mani gli andavano avanti e indietro sui tasti.»

Sussurrava ed io chiusi gli occhi, immaginandomi la scena.

Jisung
«Poi mi sono seduto accanto a lui e, quando ho sbirciato sullo spartito che aveva davanti, non ho trovato note musicali, né tanto meno il titolo della canzone. C'era scritto "ti amo, Jisung".» sorrise «Mi sono girato verso di lui e stava piangendo, guardando sempre davanti a sé. Così gli ho preso il volto con le mani e gli detto "ti amo Minho".» concluse.

«E la parte in cui scopate sul pianoforte?»

Jisung
«Quello non ti interessa, la storia è finita ora mangia.» risi leggermente, scoppiando a piangere subito dopo.

Lui mi strinse più forte. Non piangevo per la storia, l'avevo sentita un milione di volte, piangevo per Hyunjin.

«Mi sento morire, Jisung.» sussurrai con la voce spezzata dal pianto isterico. «Mi sento veramente morire.»

Jisung
«Non si può morire per amore, lix.» stava per piangere anche lui. Odiava vedermi così senza sapere cosa fare o cosa dire. Ma a me bastava la sua presenza, il suo calore e il suo odore. Perché io non avevo più un odore.





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«Ti sei più sentito con Chan?»

Jeongin
«Stranamente sì, tutti i giorni.»

«Oh è davvero fantastico, siete fatti l'uno per l'altro.»

Jeongin
«Già...» sospirò «Senti, Felix..io- io non sono venuto qui solo per parlare.»

Mi girai verso di lui, stavamo vedendo una serie TV insieme, mentre Jisung si preparava per uscire col suo ragazzo.

Basorexia. [hyunlix]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora