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depaysement: in inglese non esiste un equivalente dell'italiano spaesamento. L'autrice del saggio prova a spiegare questa sensazione ricorrendo al termine francese.*

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«Hyunjin?»

Ad essere sincero tutto quello che stava accadendo mi terrorizzava. Non avevo mai visto Hyunjin in quello stato, con quegli occhi così vuoti e privi di quella scintilla che mi aveva catturato sin dal primo momento.

Passava ore seduto a non fare niente, semplicemente fissava il vuoto. Ogni tanto riuscivo a smuoverlo, a farlo uscire e a farlo sorridere.
Ma non stavo spesso a casa, tra scuola e altro tornavo tardi e lo trovavo sempre nella stessa posizione. Era inquietante.

Ma quel giorno, dopo aver fatto sesso, ci eravamo addormentati coccolandoci, pensavo che fosse tornato il Hyunjin di sempre, perché così sembrava.
Il giorno dopo però, mi dovetti ricredere.

La giornata era iniziata piuttosto bene, avevamo fatto sesso anche quella mattina, anzi mi fa brutto chiamarlo così, avevamo fatto l'amore ecco.
Mi portò a mo di sposa in cucina, tra risate e baci fugaci mi poggiò sul davanzale dove il giorno prima..era successo quello che era successo.
Questa volta ero girato verso di lui e lo guardavo mentre mi preparava la colazione.

Hyunjin
«Sì, bimbo?»

«Mettici la nutella sui pancake.»

Hyunjin
«Tutto quello che vuoi.» sorrise.

Sembrava il paradiso. Mi sentivo sposato con lui e l'idea non mi dispiaceva per niente, anzi.
Però si sa, i momenti felici durano poco, altrimenti non sarebbero così belli.

Hyunjin
«Ha suonato il campanello, apri tu? Non voglio far bruciare la tua colazione.»

Io annuii sorridendo e aprii la porta con altrettanto sorriso in volto.
Ma non riconobbi la figura alla porta.

«Salve, come posso aiutarla?»

«C'è Hyunjin?»

«Lei chi è?»

«Devo parlargli.»

Che nervi, perché non rispondeva alle mie domande? Mi fermai ad osservarlo, doveva avere più o meno l'età di Hyunjin.

«Non posso farla entrare se non mi dice chi è.»

«Sono Jackson.»

Jackson? Quel Jackson? Che strano. Anzi no, che buffo. Buffissimo.
Me lo aspettavo diverso, in qualche modo simile a me. Ma era totalmente il mio opposto.
Sia nei modi che nell'aspetto.

Hyunjin
«Amore chi è-» si bloccò.

Feci giusto in tempo a girarmi e vedere il piatto con la mia colazione sopra, frantumarsi sul pavimento in legno.

Di nuovo quegli occhi spenti e vuoti. Di nuovo quel silenzio.

«Hyunjin..mh...io credo che Jac-»

«Hyunny.»

Lo chiamò l'uomo, ma a darmi fastidio non fu il suo interrompermi bruscamente o il soprannome così affettuoso che gli aveva dato, ma fu il suo modo di abbracciare Hyunjin.
Il modo in cui Jackson tornò a respirare tra le braccia del mio ragazzo.
Gli corse incontro e lo strinse in un abbraccio un po' troppo intimo.

«Scusa per essermi presentato qui così, ma ho davvero bisogno di chiarire.»

Cosa? Chiarire che cosa?
Guardai Hyunjin che non si mosse, non ricambiò nemmeno l'abbraccio.
Sembrava aver perso il respiro, i suoi occhi divennero lucidi e le sue mani iniziarono a tremare.
Cosa stava succedendo?

Basorexia. [hyunlix]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora