Capitolo 4

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Ad un certo punto, un servitore annunciò –Sua Maestà, Re del Sud dell'Illirium, Odino I, signore di Venezium è arrivato.

Dopo questo annuncio tutti si sedettero a tavola. Il re ha ordinato che venisse realizzata un'abbondante cena a base di pesce, accompagnato da pregiati vini. Nonostante la cena stesse continuando nel migliore dei modi con innumerevoli battute tra i vari invitati, si toccò un argomento molto spinoso, cioè il matrimonio di Marco. Colui che tirò fuori l'argomento è stato Alarico Maller, un sacerdote della Santa Madre, un uomo anziano, generoso e molto legato ai suoi fratelli.

-Allora Marco, ti piace la candidata alla tua mano?

Il nipote ha messo giù il bicchiere pieno di vino e rispose –non credo che la ragazza faccia al caso mio, ma non voglio palare di tale argomento.

Alarico lo fissa e dice –Va bene nipote. Ho saputo che a Bianca Spiaggia hai perso molti uomini.

-Si zio, io ho perso molti uomini per occupare quella città.

A questa conversazione si unì suo nonno –Mio nipote ha ottenuto una grande vittoria.

-Beh, grande vittoria è un parolone. Diciamo che è stata una battaglia difficile, perché i soldati nel castello si sono difesi fino all'ultimo.

Enrico con convinzione ribatté –L'importante è aver vinto.

Dopo questa affermazione tutti coloro che sedevano a tavola confermarono le parole del principe Enrico, tutti tranne Marco e Fiore. Quest'ultima, ha bevuto un bicchiere di vino e poi parlò –Abbiamo perso molti uomini, molti soldati e mio figlio ha rischiato di morire in quella guerra.

All'udire tali parole, il principe Marco rispose –Vostro figlio è un generale, un soldato, un figlio della madre Illis, se lui fosse morto avremmo pianto la sua perdita, perché lui sarebbe caduto combattendo per difendere la sua patria e l'onore della sua famiglia. Ho visto molti soldati morire e tra questi c'erano dei valorosi soldati.

-Mio figlio è ancora vivo

-Vero, ma vostro figlio deve ringraziare il generale Salvan.

-Salvan è un brav'uomo rispose il re

-Nonno, Salvan è un brav'uomo, ma ormai è vecchio. Deve essere sostituito.

Il nonno fissò il nipote che stava mangiando il pesce e dopo un momento di silenzio disse –quando sarai al mio posto potrai decidere, ma se non ricordo male, colui che siede sul trono e che indossa la corona piena di diamanti non sei tu. Il re bevve un sorso di vino rosso e riprese –Salvan resterà al suo posto

Il principe, posò le posate, si girò verso il re e fissandolo negli occhi ribatté –Rammento a vostra maestà che nessuno vive in eterno, compreso il signor Salvan. Costui è stato ferito ed è molto anziano, per la precisione ha ottant'anni ed è ora che questo generale venga destituito per lasciar spazio ai giovani. Quando il sole cala e arriva la notte, il tempo per la vecchia aquila è giunto, ed essa deve lasciare spazio alla giovane prole.

Dopo questa frase prese la parola Thor e insieme al capitano della città alta, Erwin della Marca, si guardarono e si misero a ridere.

-Non c'è nulla da ridere in un discorso serio. Rispose il re

Erwin rispose –Vostro nipote ha riassunto alla perfezione la situazione del signor Salvan. Io personalmente, sono dell'opinione che le persone di una veneranda età possano continuare a servire per il regno, ma costui ha commesso atti di disobbedienza a vostro nipote durante l'assedio. Io c'ero e ho visto personalmente cosa ha fatto. Per citare un caso, vostro nipote aveva ordinato a Salvan di mandare cinquecento uomini di cavalleria nella breccia che avevamo realizzato sulle mura nemiche. Quel maledetto ne ha mandati solo duecento, il piano di far entrare l'esercito nella città nemica è fallito e molte donne hanno pianto per la perdita dei loro parenti.

Il re a sentir queste parole inorridì –Che orrore, costui doveva eseguire gli ordini. Ogni soldato dell'Illirium morto a causa della stupidità dei comandanti è una cosa dolorosa. Salvan è uno sciocco e non si può negare, ma il suo superiore doveva metterlo in riga.

Questa frase è risuonata per tutta la sala e tutti stettero in silenzio, come se questa frase avesse steso un velo che impediva agli invitati di parlare. Per un po' nessuno parlò, fino a quando il re riprese –Per concludere questo discorso, penserò a cosa fare con Salvan, ma ora uscite tutti, tranne Marco ed Enrico.

Tutti si alzarono da tavola e uscirono da una porta secondaria.

In quel momento la porta si aprì della sala reale entrarono due persone.

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