Capitolo 5

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Le persone che varcarono la porta furono Margherita Lorin insieme ad un uomo alto con la barba e i capelli bianchi, vestito con un lungo abito rosso, ma la cosa impressionante sono i suoi occhi. Occhi bianchi e freddi come il ghiaccio.

Il principe, dopo aver visto entrare queste persone non ci mise molto a capire, che quello era sua maestà Flavio Lorin, re di un discreto regno, tirchio, non molto stimato dai grandi nobili del regno e dal principe stesso.

Enrico e Marco si fissarono, ed entrambi capirono cosa stava accadendo. Quell'imbarazzante silenzio venne interrotto da Odino.

-Benvenuti signori Lorin

-Il piacere è nostro. Rispose il Lorin –Lasciate che mi presenti. -Io sono Flavio Lorin re del regno ....

Ad un certo punto il principe Marco lo interruppe -Vostra maestà, con tutto il dovuto rispetto non serve che vi presentiate, noi sappiamo chi siete.

-Perdonate mio figlio per la sua risposta, ma sappiate che siete i benvenuti

-Grazie principe Enrico rispose Flavio

-Amico mio, avete fatto un bel viaggio? Disse Odino

-Veloce e tranquillo amico mio. Vostra maestà, oggi sono qui, nel vostro castello, nella vostra città per proporre a vostro nipote la mano di mia figlia.

-Felice di sentire questa proposta, ma che cosa offrite per questo matrimonio? Chiese Enrico

-Vede principe io propongo la mano di mia figlia, le contee di Vulking e Maendol e una dote di diottomila ducati.

All'udire questo il vecchio re fece un sorriso a trentadue denti, il principe Enrico rimase stupefatto. Peccato, che questo bel quadretto sia rovinato dal volto del principe Marco, il quale con serietà affermò

-Signor Lorin, deve sapere che quando il mio onorevole nonno, non che re, mi informò della sua volontà di prendere in considerazione la sua proposta di matrimonio. Ho iniziato ad informarmi sul vostro regno e ho notato una cosa strana su alcune contee del vostro regno, ovvero di recente avete avuto dei problemi nella loro gestione di tali zone.

-Quali sarebbero questi problemi? Chiese la ragazzo

-Vedi Margherita, quello che non ha detto vostro padre è che le regioni che lui ha offerto sono in preda a costanti scontri tra i civili e l'esercito reale, perché vostro padre non ha intenzione di risolvere i problemi in tali zone.

-Questo è un affronto rispose il Lorin

-Affronto? Rispose Marco –Non mi sembra proprio, io ho esposto i fatti, se voi non siete in grado di risolvere i problemi del vostro regno non sono problemi che mi riguardano, inoltre, le contee da lei proposte sono da lungo tempo zone di scontro, in quanto reclamano l'indipendenza. Voi avete detto una miriade di stupidaggini. Voi non vedete l'ora di sbarazzarvi di queste regioni e lei pensa, che la ridicola dote basti per riparare i danni causati dai vostri uomini e dai civili?

-Voi chi credete di essere!!! Urlò il Lorin

-Ti sembra il modo di parlare ad un ospite? Chiese Odino

-Nonno, voi avete convocato una persona che vi vuole truffare. Lui non è un gatto, (il gatto è lo stemma della famiglia Lorin) ma è una vipera.

-Padre, vostro nipote ha ragione. Io stesso, ho visto un resoconto che descrive dettagliatamente la situazione del regno dei Lorin. Affermò Enrico Maller

-Questo resoconto proviene da fonte sicura? Chiese il re

-Il resoconto proviene da Erwin della Marca. Lui, prima della guerra, si recò in gran segreto con vostro nipote nel loro regno, hanno visto con i loro occhi la bellezza della loro capitale e anche la desolazioni di tali regioni.

Nel frattempo, il re Flavio Maller stava sudando, il suo volto si contrasse e sua figlia percepì questa enorme tensione. Una tensione tale che la si poteva tagliare come il burro.

Odino fece un respiro e disse –Vecchio amico mio perdonate il linguaggio poco educato di mio nipote, lui è giovane, ma ammetto che qualcosa non mi torna

-Che cosa? Chiese Margherita

-Perché mai vostro padre ha così fretta di sbarazzarsi di voi?

La ragazza impallidì e con un filo di voce disse –Non capisco? In che senso?

-Vedi piccola. Io sono vecchio, ma non sono ancora stupido. Vostro padre vi vuole il più presto possibile maritata, così voi potrete generare un erede e così lui potrà nominare suo nipote erede al trono.

-Questo vuol dire che le contee di Vulking e Maendol andrebbero all'erede e non a noi disse il nipote

-Esatto nipote.

-Queste sono tutte sciocchezze disse con voce tremolante Flavio Lorin

-"Amico" disse con voce ironica Odino –voi avete cercato di truffarmi!!! Voi siete vemuto qui, avete mangiato sotto il mio tetto, avete bevuto sotto il mio tetto e tu osi ingannarmi!!!

Il volto del re diventò rosso fuoco e i suoi occhi diventarono due incendi. Lui si avvicinò verso il Lorin e se non fosse stato per suo figlio e suo nipote, i quali lo persuasero e lo fermarono nel compiere tale atto, lui lo avrebbe alzato da terra.

-Vostra maestà non c'è bisogno di scaldarsi tanto disse la ragazza

Il principe Marco, con voce ferma disse –Ti consiglio di portare via tuo padre da questa sala prima che la vecchia aquila sbrani il superbo gatto.

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