Capitolo 27

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Ci siamo recati nei pressi di un balcone. Si è alzata una leggera brezza fresca, proveniente dal mare. I raggi del sole colpivano le case della città, rendendole scintillanti, esse assomigliavano a migliaia di fuochi. La gente viene e va, compra vende, litiga. Il sole colpiva gli occhi grigi di Luca, i suoi capelli neri corti, brillavano sotto i raggi del sole. In lui c'è qualcosa di strano, qualcosa che mi attrae, qualcosa che mi spinge a fidarmi di lui. Teneva in mano un bicchiere d'acqua, decorato con ricami d'orati. Il suo vestito nero si intonava perfettamente con i suoi capelli. I loro occhi si erano incrociati in una frazione di secondo e lui iniziò a parlare.

-Come mai sei in questo posto- Disse Luca

-Questo ballo è una tradizione nazionale.- Rispose Anna

-Questo luogo rappresenta il mio disgusto. Tutto questo lusso maschera un grande marcio- Disse Luca

-Non capisco dove tu voglia andare a parare-

-Io non nutro molte simpatie per questo regno, specialmente per la famiglia reale-

-Come mai ?- Domandò Anna

-Ho avuto delle questioni con la figlia del re- Rispose Luca

-Queste questioni vertono sui sentimenti affettuosi del mio principe, vero Tambon?- Disse Bianca

Mi sono voltata verso l'entrata e ho visto Bianca, come sempre bellissima con quell'abito bianco che la rendeva ancora più magnetica, però i miei pensieri si sono interrotti quando Luca ha iniziato a parlare.

-Da quando in qua, Marco ha assunto un avvocato difensore- Disse Luca con una vena di disprezzo

-Da quando in qua, un cagnaccio col sangue impuro ha diritto di parlare- Rispose Bianca

-Deve essere di famiglia il fatto di rispondere in maniera arrogante- Rispose Luca e iniziò a bere un sorso d'acqua, peccato che quando stava bevendo, lui sputò l'acqua dopo la risposta di Anna.

-Sempre meglio essere arrogante, piuttosto di essere brutto come lo sterco di cavallo- Rispose sprezzante Bianca.

Io ho soffocato una risata internamente. Assistere a questo spettacolo di battute è la cosa più bella della giornata dopo, dopo che cos'è questa cosa che provo. Oserei dire felicità? No, troppo semplice. Direi più meraviglia, stupore e interesse per quell'angelo che ho visto oggi. Però i miei pensieri sono stati interrotti dalla discussione, oserei dire sempre più accesa, dei due compagni di balcone.

-Vaffanculo- Disse Luca

-Grazie, appena trovo il paese ci vado molto volentieri, ma posso porti una domanda?- Domandò Bianca

-Come mai tu non sei a Hilgwel Reud (Paese delle puttane), a no aspetta il tuo cervello è poco sviluppato, quindi riformulo. Come mai una capra di montagna senza cervello non si trova nel soave e meraviglioso paese dove le donne senza onore la danno via al primo che passa? Ah giusto, mi permetto di rispondere io a questa interessante domanda. Appena ti vedono perfino loro spariscono.- Rispose Bianca

-Parla colei che è esperta di quel luogo- Rispose Luca

Bianca, senza scomporsi rispose –Se non sbaglio, colui che non è riuscito a metterlo in buca è davanti ai miei occhi, visto che perfino un cieco riusciva a fare dei bei giochetti con le donne dai facili costumi o forse è per il fatto che sei stato rifiutato tipo male e che lei preferisca ragazzi che almeno hanno un arnese funzionante?- Rispose in maniera molto tranquilla Bianca.

L'ira di Luca stava crescendo sempre di più e rispose a Bianca –Tutte stronzate-

-Stronzate come le cazzate che spari ogni giorno considerando le persone attorno a te delle nullità. Non so come faccia il mio principe a non averti già mandato all'inferno. Poi tu parli, bastardo, non hai nemmeno i coglioni di fare l'uomo, perché tu non sei un uomo, sei solo un idiota che ha avuto la fortuna di nascere in una famiglia nobile. In una famiglia che hai infangato il buon nome della tua casata e spalato merda sui Veller e sui Maller , tu sarai la fine della tua famiglia, la fine della dinastia, non sei degno di swdere un giorno sul trono di tuo padre.

All'udire queste parole Luca uscì fuori colmo d'ira, insultando in tutti i modi Bianca.

Gioco di cuoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora