Capitolo 15

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I due si sono diretti verso il centro. Questo giorno non è come tutti gli altri. Questo giorno ricorre la festa di Santa Myths, prorettrice delle acque e comandante delle schiere della Madre Illis. La via principale (Via Grande) era piena di persone che si recano alle varie bancarelle del mercato per fare compere. La via è piena di fiori arancioni disposti al centro della strada, sulle loro teste ci sono innumerevoli corde che legano miglia di mazzi di rose. Queste decorazioni continuavano fino alla Piazza Santa Myths, dove al centro sorge un'imponente statua della Madre Illis seduta sul suo trono. Alla sua destra troviamo la Santa, vestita in abiti militari e dall'altra parte c'è San Quint. Costui è il protettore dei poveri, degli umili degli indifesi. Tutti e tre siedono su un trono e sotto di loro è presente una lastra di marmo a forma di nuvola.

Questo è il luogo più affollato della città e proprio qui, Marco prese in braccio la piccola Alice per evitare di perderla. La ragazzina ha protestato reputandosi grande, ma il principe si è rifiutato di lasciare una mina vagante come Alice in giro per il centro. Alice è riuscita a convincere il principe a comprarle delle arance. I due, si sono seduti su una panchina in marmo situata davanti alla statua.

-Sei mai stato qui?- Chiese Alice

-Si. Ci sono stato diverse volta. L'ultima è stata con tuo padre- Rispose Marco

-Sai io non ho passato molto tempo col mio papà. Lui com'era?- Chiese Alice

Marco fissa la statua della dea, saluta la dea e rispose –Tuo padre è stato un gran uomo, gentile, onesto e leale fino alla fine-

-Com'è morto?- Domandò Alice

-Tuo padre era al mio fianco durante la battaglia dell'isola, che è stata combattuta pochi mesi fa in questo luogo. Questa città è stata data alle fiamme e tuo padre ha fatto parte delle truppe di rinforzo al contingente principale comandato dal generale Erwin. Io comandavo il contingente di rinforzo. Noi abbiamo attaccato i contingenti della nave ammiraglia nemica. Tuo padre ha combattuto al mio fianco, fino a quando una freccia nera lo colpì al collo e cadde in acqua. Purtroppo non sono riuscito a salvarlo piccolina-

-Non preoccuparti signore. Mio padre si è preso cura di me. Invece la mia mamma non giocava con me- Rispose Alice

-La tua mamma non giocava con te ?- Domandò Marco

Alice scosse la testa e Marco rispose –Tua mamma era sempre lontana da casa. Purtroppo non era una persona che restava molto con la famiglia. Diciamo che voleva scoprire nuovi orizzonti-

-In che senso?- chiese Alice

-Quando sarai più grande, te lo spiegherò- Promise Marco

La bambina sorrise e annuì. I due poi si sono alzati e si sono recati fuori dalla città seguendo una via secondaria. Ai lati di questa strada ci sono due file di alberi, per essere precisi gli Elver. Questi sono alberi molto alti che possono vivere fino a trecento anni, ma la loro particolarità non sta nelle loro foglie nere, perché l'aspetto più curioso è il loro potere curativo. Secondo le leggende queste piante, al solo contatto con la pelle umana, sono in grado di guarire malattie cardiache e malattie molto antiche, i quali rimedi sono andati perduti. Superata questa via (Via dei curatori), hanno preso una strada di sassi che sale verso lo strapiombo. Ai lati della stradina sono presenti vaste distesi di campi coltivati. In ognuno di essi c'è minimo un contadino che sta arando il campo per seminare. Dopotutto siamo in primavera, per la precisione nel mese di aprile e secondo una conversazione tra Marco e un contadino del posto, per la seconda semina essi voglio piantare il Giulmath (La sua forma è un incrocio tra un girasole e un tulipano). Questa è una piccola pianta di color azzurro da cui si ricava un pregiato olio, chiamato l'olio del Giulmath azzel (la traduzione dall'illirico è L'olio del Giulmath azzurro). I nostri avventurieri, dopo un po' di tempo si sono trovati davanti una vecchia casa abbandonata. La struttura è in condizioni terrificanti a causa di un violento incendio, almeno così si è fatto credere. Alice piena di curiosità vorrebbe avventurarsi per casa, ma Marco le ha mise una mano davanti dicendo –Ferma ragazzina. Questa casa nasconde un grande segreto. Un segreto troppo pericoloso per una bambina come te-

La ragazzina iniziò a tremare e disse con voce flebile –S-segreto?-

-Questa casa racchiude molti orrori. Alcuni di essi gli ho visti personalmente.- In quel momento il volto del principe diventò cupo.

-Allora perché siamo qui?- Domandò la bambina

Il principe non rispose e in un secondo sguaina la sua spada. Lui è sicuro di aver visto qualcosa muoversi o meglio aveva visto qualcuno aggirarsi in quella casa, ne è sicuro come poche volte nella sua vita. Il vero problema non è ciò che ha visto, il vero problema è dirlo ad alta voce. Costui doveva essere morto da tempo, ma sfortunatamente il destino ha giocato un brutto scherzo al principe e al mondo dei mortali.

Dall'oscurità dell'immenso arco d'accesso alla casa si è sentita una voce glaciale e terribile. Marco ha preso la bambina e l'ha messa dietro di lui quando bell'individuo ha iniziato a parlare.

-Da quanto tempo Maller. Vedo che sei sempre lo stesso ragazzino stupido.- Disse la voca

-Purtroppo sei ancora vivo- Rispose il principe

-Sono qui per riferire un messaggio. Sai non mi è piaciuto quello che hai fatto al corvo nero- Ribattè la voce

-Ha ricevuto ciò che si merita- Rispose il principe

-Sta di fatto che la ragazzina viene via con me.- Affermò la voce

-Non esiste- Rispose Marco

-Ti devo ricordare chi è il proprietario della ragazzina?- Domandò la voce oscura

-Lei non appartiene a nessuno, neanche a te, Schiavo del male.- Rispose Marco

-Schiavo? Mm io direi più sterminatore- Ribattè lo sconosciuto

Proprio in quel momento, la persona è uscita alla luce del sole. L'individuo è alto circa un metro e ottantacinque, muscoloso, vestito con abiti sporchi di sangue secco, con due occhi gialli come il sole, capelli lisci e lunghi fino alle spalle. Fino a questo punto della descrizione, lui può sembrare (lo è) un pazzo omicida scappato da un manicomio. Beh si lo è, anche se non è corretto dire che è un assassino psicopatico, infatti questa affermazione si può tranquillamente verificare nel suo volto. Il suo "volto" se si può definire tale, in quanto la descrizione più azzeccata è questa: volto da psicopatico, pluriomicida, uscito dal mondo degli inferi, in quanto metà del suo volto è ustionato e l'altra metà è rosso come le fiamme dell'inferno. Come se questo non sia già tanto, noi dobbiamo aggiungere il fatto che nella mano destra tiene una lunga lancia nera e come ciliegina sulla torna, sulla sua schiena sono apparse due grandi ali da pipistrello.

Quando il sottospecie di essere immondo è uscito allo scoperto Marco parlò

–Schiavo del demonio. Davanti a me ho Lutkov. Signore delle bestie dell'orrore della notte, detto il rinato dalle ceneri infernali, alleato di colui che tenta tutt'ora di usurpare il trono del re della luna, nemico della fede, nemico della madre Illis e specialmente il più grande arrogante satanasso di turno-

-Tu morirai con la ragazzina. Le vostre ossa verranno date in pasto ai cani e le vostre carni verranno gettate nel Karnak!!!- Urlò Lutkov

-Alice scappa- Disse Marco

Dopo questa frase....... che inizino le danze.

Gioco di cuoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora