«Ragazze che dite di questo?»
«Dipende, vuoi che ti baci o che fugga via?» Mi risponde Evy ironica, mentre mi guardo allo specchio. Ha ragione, se mi vedesse con questo osceno vestitino dai mille colori sgargianti, fuggirebbe via a gambe levate. Sempre se non ne rimarrebbe prima accecato.
Uffa! Perché è così difficile scegliere un vestito? Maggie e Evy sanno già cosa indossare... Certo, i loro armadi straripano di belle cose, il mio invece straripa solo di schifezze! E mamma non ha voluto neanche darmi i soldi per comprarmi qualcosa di decente e che non appartenesse a mia cugina Azura!
Ha tirato fuori un sacco di abiti improponibili, dicendo di tutti che erano "assolutamente splendidi", facendomi venire solo un esaurimento nervoso. Poi è entrata in camera pure nonna che continuava a provarsi addosso gli abiti che buttavo sul letto dicendo: «Secondo me questi mi entrerebbero, Claire, Nancy che dite? Ho ancora il fisico di una ventenne!» Oppure: «Ai miei tempi anche io indossavo questi vestiti ne andavo matta, per non parlare di John che mi cadeva letteralmente ai piedi e bla, bla, bla...» E partiva sul viale dei ricordi, con lo sguardo perso nel vuoto. Come se non bastasse poi, Josh è passato davanti alla porta con aria annoiata, ha guardato dentro e, scoppiando a ridere, se ne è andato. Del tutto normale, no? Quel ragazzo ha qualche problema. Gli ho gridato dietro delle imprecazioni da far impallidire mamma e nonna che mi hanno ripresa dicendomi di non trattare in quel modo quel povero angioletto. Alla fine mi sono scocciata e le ho cacciate via da camera mia, così da poter rimanere tranquilla con Meg e Evy.
«Senti, perché non andiamo a casa mia? Ti presto qualcosa.» Propone Meg.
«Mi sa che è l'unica soluzione. Sempre che i tuoi vestiti mi entrino, credo di aver messo su qualche chilo ultimamente...» Continuo a guardarmi allo specchio con un’aria un po' contrariata per ciò che mostra la mia immagine riflessa.
«Vuoi che ti schiaffeggi adesso o subito? Non dire cavolate, stai benissimo!» Mi riprende Evy, infastidita dal mio comportamento e alzandosi dal letto. Fa paura questa ragazza a volte. Lei odia quando qualcuno si sminuisce senza apparente motivo. Il mio motivo però l’apparenza ce l’ha tutta... guarda che fianchi... «Claire, sto per venire a suonartele! Smettila di guardarti allo specchio con quell’espressione schifata!»
«Ok, ok, ma calmati!» Alzo le mani in segno di resa per placare la sua ira.
«Evy ha ragione, Claire. Devi accettarti. Anche perché non hai motivi per non farlo.»
«Te ne potrei dare milioni di...» Una saetta fulminante proveniente dagli occhi di Evy mi fa morire le parole in gola. Forse è meglio che stia zitta se non voglio fare una brutta fine. Però continuo a pensarla a modo mio, loro sono solo di parte.
Il tuo pensiero è il mio pensiero, ed io la penso proprio come le tue amiche.
Tu la pensi come dico io, niente obiezioni.
Sei una piccola tiranna.
E tu un impertinente!
«Forza, forza! Non abbiamo tempo da perdere!» Ci incoraggia Meg su di giri, mettendo a tacere il mio diverbio interiore.
La casa di Meg non è molto lontana dalla mia, ci arriviamo in quindici minuti a piedi.
Non appena entrate, salutiamo velocemente i suoi genitori intenti a giocare a carte sul tavolo della cucina, per poi catapultarci nella sua camera alla ricerca del vestito perfetto.
Ci sono voluti almeno dodici tentativi falliti e dieci esaurimenti nervosi prima di arrivare a trovare quello giusto, ma alla fine siamo riuscite nell'impresa.
Il piano iniziale era quello di prepararsi a casa mia cosicché mio padre avrebbe potuto accompagnarci alla festa, ma dato questo piccolo inconveniente, abbiamo deciso di prepararci a casa di Meg e farci accompagnare da suo padre e il mio poi ci verrà a riprendere.
«Meg...»
«Sì?»
«Quasi me ne stavo dimenticando con tutto questo trambusto ma... non ci hai ancora detto a quale segreto si riferiva la veggente.» Non può sfuggirmi questa volta, deve per forza rispondere dato che la sto minacciando con lo scovolino del mascara.
«È vero, mi era passato di mente anche a me. Allora dolce Meg, cosa ci nascondi?» Anche Evy mi spalleggia, perfetto. Meg è con le spalle al muro!
«Io non nascondo un bel niente! Quella tipa avrà letto male in quella sua vecchia palla di vetro!» Sbotta, un po’ imbarazzata.
«Beh, ci ha azzeccato quando diceva che tieni lontani i ragazzi e li rifiuti tutti.» Le faccio notare.
«Certo che li rifiuto! Ma hai visto che elementi ci sono in giro?» La ragazza non ha tutti i torti. «Voglio un ragazzo maturo e responsabile al mio fianco, non uno di quei bambocci.» Conclude, un po' infastidita.
Sarà vero che non nasconde nulla? Ma che ragioni avrebbe per mentire? Abbiamo sempre parlato di tutto, tra noi non ci sono segreti… Forse è meglio chiudere qui questa faccenda. È la mia migliore amica e mi devo fidare di lei.
«Date retta a me, quella è solo una pazza svitata.» Commenta Evy, picchiettandosi l'indice sulla tempia.
«Quindi sarebbe una bugia anche la storia del bacio?» Le chiedo rabbuiandomi.
«Beh, su quello potrebbe aver ragione... ma sapeva che dovevamo andare ad una festa e si sa che alle feste il bacio ci scappa sempre, quindi non ci voleva molto a predire questa cosa.»
«Odio il tuo scetticismo.»
«Invece mi adori perché sono sempre sincera.» Mi fa un sorriso a trentadue denti mentre tenta di acconciarsi i capelli.
«Tu stai bene in guardia che là fuori c'è un tipo che ti sbava dietro!» La canzona Meg divertita.
«Non mi interessano queste cose e ora sbrighiamoci che si sta facendo tardi!» Chiude il discorso, sbrigativa.
Cinque ore e venti minuti più tardi, siamo pronte per andare alla festa. Faremo come le star che arrivano sempre con due ore di ritardo, dato che sicuramente sarà già cominciata.
Al padre di Meg, a forza di aspettarci, sarà cresciuta la barba come quelle che vanno di moda adesso: Lunga e folta. Io non capisco come facciano gli uomini ad andare in giro conciati a quel modo. Va bene la moda ma qui si sfiora il ridicolo. Chissà, magari la tengono così lunga per nasconderci dentro le cose, oppure per tenersi caldo d’inverno… o magari hanno scoperto di discendere tutti da mago Merlino e quella è la sua eredità. Magari neanche è colpa loro, può essere che se la continuino a rasare ma quella insiste per ricrescere alla velocità della luce e alla fine, stufi, hanno deciso di lasciarla libera di crescere folta e incolta.
Discorsi barbosi a parte, direi che tutto sommato non sono proprio da buttare via questa sera. Il vestito che mi ha prestato Meg è stupendo: Color petrolio, spalline larghe, cintura nera sotto il seno e gonna leggermente svasata e con le tasche (adoro le tasche!), che arriva fin sopra le ginocchia. I capelli li ho raccolti in una coda alta, con la frangetta che mi ricade sulla fronte e per quanto riguarda il trucco, a cui ha pensato Meg, mi sono voluta concentrare più sugli occhi sul quale mi son fatta mettere l'eyeliner nero e l’ombretto color del vestito. Labbra assolutamente color nude. Se devo riempire Declan di baci, non voglio certo rischiare di assomigliare ad un clown una volta finito.
Anche Meg e Evy sono stupende! Meg ha optato per un vestito verde scuro, senza spalline, che mette in risalto la cascata di capelli ricci ramati che le ricadono morbidi sulle spalle, e ai piedi delle ballerine dello stesso colore. Con quel vestito, il visino dolce e i suoi modi sempre eleganti, sembra proprio una fatina dei boschi.
Evy invece l’abbiamo obbligata ad indossare un vestito. Aveva intenzione di mettersi dei jeans e una maglietta a mezze maniche... oltremodo oltraggioso. L’abito è nero (così almeno è contenta), monospalla e con la gonna sopra le ginocchia, un po' arricciata a lato. I capelli glieli abbiamo raccolti solo da una parte, in modo che le ricadano dall'altra in lucenti onde nere. Sulle scarpe purtroppo non abbiamo potuto ribattere dato che avevamo già raggiunto un compromesso col vestito, quindi ha indossato delle All star nere coi lacci bianchi e per ribellarsi alla nostra “tirannia”, ha messo al polso il suo bracciale preferito con le borchie. È proprio una pantera indomabile. Quello che si è innamorato di lei non avrà il coraggio per dichiararsi, ma ha comunque tutta la mia stima.
«Papà muoviti, siamo già in ritardo!» Il padre di Meg è seduto sulla sedia della cucina e stava leggendo il giornale prima che noi scendessimo come una mandria di bufali. Una mandria di bufali eleganti.
«Tesoro, non è certo colpa mia se... ma non vi siete tirate un po’ troppo a lucido? Non era solo una festicciola di compleanno?» Ci chiede scettico, vedendo il nostro outfit e tutte e tre ci guardiamo. Non mi sembra di aver esagerato. Evy però ha la classica espressione da: "Lo sapevo che era meglio se mettevo i jeans", così le lancio un'occhiataccia.
«Papà ma quale festicciola! È una festa super importante!»
«Sarà... ma quei vestiti secondo me sono troppo corti!»
«Papà, sono della lunghezza giusta. Adesso andiamo!»
«Sì, sì, andiamo. Ma io entrerò con voi e se qualche ragazzo osa guardarvi in maniera poco consona, lo rimetto in riga!»
«Ma papà!»
«Niente “ma papà”. Finché abiterai in questa casa, si fa a modo mio.» Evy ed io guardiamo Meg, supplicanti. Suo padre non può certo entrare a casa di Trevor! Ci sarà musica a palla, gente che balla sui tavoli e coppiette che si danno da fare dietro al divano, nello stanzino e nelle camere da letto. Ci farà andare via subito e ci farà fare una pessima figura. Senza contare che non potrò scambiare con Declan il famoso bacio che agogno dargli dal primo momento che ho messo gli occhi su di lui!
«Mamma ti prego, fallo ragionare!» Dice Meg, con tono supplichevole, alla madre intenta a cucinare e ridere sotto i baffi per il comportamento del marito.
«Tom avanti, lasciale stare.» Gli dice divertita, beccandosi un suo sguardo contrariato. «Ragazze, andate e divertitevi... e tu Tom, vedi di tornare entro venti minuti, chiaro?» Lo minaccia col mestolo di legno.
«Va bene, va bene. Poi non dare la colpa a me se tua figlia e le sue amiche si cacciano nei guai!» Conclude adirato, prendendo le chiavi della macchina e uscendo.
«Grazie mami, ti voglio bene.» Meg la ringrazia dandole un bacio sulla guancia, Evy ed io facciamo lo stesso e poi usciamo di corsa da casa Stuart.
Dieci minuti più tardi siamo davanti ad un mastodontico cancello aperto e dalla nostra posizione si scorge la villa dei genitori di Trevor, dietro a delle possenti querce e salici piangenti.
Salutiamo il padre di Meg che, riluttante, se ne va via dopo mille raccomandazioni e poi entriamo, emozionate. Attraversiamo l’immenso giardino ben curato (non c'è una foglia fuori posto), e rimaniamo estasiate dalla bellezza della villa: È color avorio, disposta su tre piani. Sul davanti c'è un grande porticato e delle scalinate che conducono a tre diversi ingressi. Delle colonne intarsiate sorreggono la terrazza sovrastante, contornata da un'elegante ringhiera nera. Le vetrate poi sono davvero spettacolari con quelle decorazioni dorate e lucenti. Che lusso!
Il maggiordomo all’entrata ci fa un inchino e ci invita ad entrare prendendo i nostri cappotti. Altro che musica a palla e gente che si sbaciucchia negli angoli bui. Rimango allibita nel vedere quei buzzurri dei nostri compagni di scuola, con indosso degli smocking, ballare il valzer con le loro dame vestite di tutto punto. C'è una musica in sottofondo suonata al piano, con un accompagnamento di violini e clavicembali, ad allietare la serata.
Invece che ad una festa di un diciassettenne mi sembra di essere stata catapultata direttamente nel salone da ballo di una festa di gala.
«Ragazze, ditemi che non sono solo io ad essermi immaginata questa festa in tutt’altro modo...» Chiedo alle mie amiche, che come me si guardano attorno estasiate e allo stesso tempo perplesse.
«Decisamente non è come me l'aspettavo.» Mi risponde Evy una volta ripresasi.
«Wow! Non sono mai stata ad una festa così elegante e lussuosa! Chi si sarebbe aspettato una cosa del genere da quel casinista di Trevor?» Maggie trasuda ammirazione da tutti i pori. E ora chi la scolla più da qui.
Mi guardo intorno, ancora un po’ confusa, e lo sguardo mi cade su Trevor mentre circonda le vite di Rachele e Sasha, due tirapiedi di Kristal, che civettano, civettuose, proprio come le civette che sono. È tutto un gran civettamento.
A proposito di Kristal, eccola vicina ad una colonna, vestita come al solito impeccabilmente. Ha un vestito lungo, rosso, con uno spacco vertiginoso che mette in evidenza la lunghezza spropositata delle sue gambe. I capelli biondi sono raccolti in un elegante e morbido chignon che lascia fuori qualche ciocca. Quell’acconciatura fa risaltare la sua pelle di porcellana, senza neanche un’imperfezione.
Io faccio fatica a farmi dare l’età che ho, e lei dimostra almeno venticinque anni. La odio.
«Caspita ragazze! Siete davvero uno schianto!» Trevor ci raggiunge, con Rachele e Sasha ancora appiccicate ai fianchi, guardandoci con interesse per poi soffermarsi su Evy.
«Forse intendi dire che vedendole verrebbe voglia di schiantarsi contro ad un muro!» Trilla Sasha, con vocetta irritante, scoppiando a ridere per la sua pessima battuta insieme a Rachele.
«Suvvia ragazze, non siate cattive o sarò costretto a punirvi...» dice quel pervertito di Trevor mentre palpeggia una nel frattempo che bacia sul collo l’altra. «Fate come se foste a casa vostra, pollastrelle.» E dicendo ciò, si dilegua insieme a quelle vipere.
«Se me le ritrovo ancora davanti, costretta ad ascoltare quelle vocette stridule, giuro che faccio passar loro la voglia di prenderci in giro, a suon di ceffoni!» dice Evy, irritata più che mai.
«Non sarò certo io a fermarti.»
«Claire, non dovresti cercare Declan?» Mi fa notare Meg.
«Hai ragione, ora...»
Non ci posso credere. Con alcuni ragazzi che si sono levati dalla mia visuale, noto che Kristal non è da sola. Sta parlando con Declan. Il mio Declan!
«Ragazze, state pronte a fuggire perché tra poco farò saltare via una testa e non voglio che ci andiate di mezzo anche voi se mi dovessero arrestare.» Dico a denti stretti mentre guardo Kristal con occhi iniettati di sangue, ridere di gusto ad una probabile battuta.
«E farci perdere così tutto il divertimento? Neanche per sogno. Sono con te dolcezza!» Mi spalleggia Evy che sorride complice.
«Contate anche su di me!» Si aggiunge al coro Meg.
«Ehi Claire! Sei venuta allora.» Sento una voce alle mie spalle. Una voce il cui proprietario in questo momento non ho proprio intenzione di vedere. Sbuca fuori sempre nei momenti meno opportuni, accidenti!
Con molta riluttanza e voglia di pestare qualcuno, mi giro.
«Eugene... che piacere!» Sorrido a denti stretti, con fare omicida.
È vestito da cameriere, capelli sempre davanti alla faccia in stile emo e gli immancabili occhiali spessi con la montatura verde. In mano ha un enorme vassoio pieno di bicchieri di champagne. Champagne... ad una festa di minorenni, senza la presenza di adulti a parte il maggiordomo. Se ci becca la polizia siamo fregati.
Ora che me lo ha fatto notare, ho visto altri ragazzi vestiti come lui, con vassoi alla mano, passare in giro a chiedere se qualcuno vuole da bere. La maggior parte sono del primo anno, ma ce n'è anche qualcuno del secondo come Eugene, per l’appunto.
«Claire, Meg, E-Evy... fatevelo dire, s-siete davvero splendide stasera.» Dice rosso in volto, balbettando un po'.
«Molto gentile» Rispondo a nome di tutte, sempre con un mezzo sorriso.
«Quelli non dovresti portarli da qualche parte?» gli fa notare Evy, indicando le flûte.
«C-certo... V-volete favorire?»
Guardo il vassoio riflettendo sul da farsi. «In effetti ne ho bisogno...» prendo un bicchiere e lo butto giù d’un fiato mentre lancio un’occhiataccia a Kristal, poi lo ripongo e Eugene si dilegua.
A noi due brutta serpe.ANGOLO AUTRICE:
Hola! Questa settimana sono un po' in ritardo con la pubblicazione del capitolo(〒﹏〒) Potrei farmi perdonare pubblicandone due ╮(^▽^)╭
Coooomunque, la festa non comincia per niente bene, Kristal ha già messo le grinfie su Declan e Claire non l'ha presa per niente bene! ( ̄ヘ ̄;)
Correte a leggere il prossimo capitolo per sapere come si concluderà la vicenda XD
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Unlucky?
RomansaClaire ha sedici anni, vive a Spinning Crazy , un piccolo paesino dove tutti si conoscono e si fanno gli affari degli altri. Frequenta la scuola insieme alle sue due migliori amiche, Meg ed Evy, e insieme ne combinano di tutti i colori per riuscire...