Un piano diabolico

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Sono sdraiata sul letto della mia stanza a ripensare alla mattinata disastrosa che ho avuto. In realtà sarebbe da dimenticare e sto cercando in tutti i modi di portare la mia fantasia a livelli superiori, per cercare di immaginarmela in modo totalmente differente da come è andata in realtà. Peccato che i risultati siano davvero scarsi. Ho l’espressione di Declan che mi vortica nella mente insieme a quella di Kristal che, anche nella mia testa, si ostina a prendermi in giro. Continuo a tormentarmi ma la verità è che non posso cambiare ciò che è successo.
«Arghh! Maledizione! Ma come ho fatto a essere così stupida?!» Soffoco un urlo nel cuscino a forma di Pikachu continuando poi a colpirmi in faccia. Come se non bastasse tutto quello che è successo, ciliegina sulla torta, vado a scontrarmi con Eugene. Dico io, con tutta la gente con cui potevo andarmi a scontrare, proprio con lui? È assurdo. Manco a farlo apposta, diamine. Un attimo... spero per lui che non sia successo di proposito! Magari ha visto il mio spettacolino rivoltante e vedendomi correre in bagno ha pensato bene di appostarsi fuori dalla porta in attesa che io uscissi per compiere il suo agguato e mettere su tutta quella messinscena dicendo: "Oh scusami, non ti avevo vista"!
Disgraziato di un Eugene...
Però a pensarci bene, se fosse andata così Meg e Evy l’avrebbero visto e mi avrebbero avvertita. Eugene non è proprio un genio nell’arte della mimetizzazione e poi è troppo timido per mettere in pratica questi piani ingegnosi. In effetti non sarebbe da lui fare certe cose.
Dopo che sono caduta davanti ai bagni, mi ha aiutata ad alzarmi chiedendo il mio perdono almeno trecentosettantasette volte, manco si fosse scontrato con la regina Elisabetta in persona! E fortuna che conosce solo una lingua altrimenti sarebbe stato capace di scusarsi anche in cinese antico. Sono stata costretta a tranquillizzarlo per tre secoli per fargli capire che non mi ero fatta niente e non avevo bisogno di andare in infermeria, dato che quasi mi ci stava trascinando.
Da quando è arrivato qui dall'Europa tre anni fa, quel ragazzo non fa altro che starmi appiccicato, soprattutto quando sono con le mie amiche. Per carità, è gentile ed educato (anche troppo. Chiede scusa ogni tre per due anche quando non ce n'è minimamente bisogno), però a me non piace, non è il mio tipo e spesso mi dà proprio sui nervi.
Va bene che sono messa male sul campo sentimentale e dovrei prendere quello che viene (purtroppo il treno dell’amore non passa tutte le dinastie), ma come potrei stare con un tipo che vorrei strozzare un giorno sì e l’altro pure? La cosa non è fattibile. Ma nonostante ciò, non so proprio come dirgli che a me lui non interessa, non voglio ferirlo. Secondo Evelyn dovrei dirglielo in faccia chiaro e tondo invece che continuare a dargli corda... quella ragazza il tatto non sa proprio dove stia di casa. 
Fortunatamente Eugene abita fuori città e non sa dove sia collocata casa mia, altrimenti me lo ritroverei qui giorno e notte, trasformando la faccenda nel peggiore degli incubi.
Uffa. Che tormento! Vabbè, tralasciamo Eugene la sanguisuga... Declan... cosa non è Declan? È la perfezione fatta a persona, ecco cos'è. Ha un sorriso da mozzare il fiato e scommetto che è anche molto simpatico oltre che esageratamente bello.
Tra un po' dovrebbero arrivare Meg e Evy, non vedo l'ora, chissà se hanno scoperto qualcosa. Non sto più nella pelle dalla curiosità, tanto che sto usando Lix come anti-stress continuando ad allisciarle il pelo morbido. Direi che apprezza dato che continua a fare le fusa.
Dopo dieci minuti passati a strapazzarmi Lix e a perdermi nelle mie fantasie d'amore, scendo in cucina a prepararmi un infuso alle erbe per tentare di far scivolare via un po' di negatività e nel mentre preparo anche del tè che metto su un vassoio insieme ai biscotti al limone che Maggie adora tanto, per quando arriveranno.
A casa non c'è nessuno. Mi hanno lasciata qui da sola a crogiolarmi nei miei imbarazzanti problemi. Se avessi bisogno di essere consolata da un familiare oltre che dalle mie amiche? Di certo non posso contare su di loro dato che sono occupati con le loro vite per preoccuparsi minimamente della sottoscritta.
Kyle come al solito è all'università. Più che a studiare va per divertirsi, quel birbante. Ho sentito dire che alla sera fanno delle feste da sballo... C'è da chiedersi come faccia a prendere buoni voti e a superare gli esami. Si presume che una volta all’università ci si debba mettere di impegno e studiare come dei forsennati. Lui invece, senza il minimo sforzo, prende voti eccellenti ed è sempre stato così anche quando andava alle medie e alle superiori. Un giorno mi sono anche presa la briga di chiedergli come facesse e lui mi rispose con tutta naturalezza: "Chissà, sarà un dono di natura", regalandomi uno dei suoi fantastici sorrisi. Chissà come mai mi sorprendo ancora.
Josh non è nella sua stanza, quindi sarà sicuramente uscito con la sua banda di amici teppisti. Lui e Kyle sono il diavolo e l'acqua santa. A me invece piace considerarmi la figlia di mezzo equilibrata... più o meno equilibrata... diciamo nelle giornate "sì" che sono davvero molto rare nel mio caso.
Josh va in terza media. Dato che le medie e le superiori sono nello stesso istituto è capitato che qualche volta ci incontrassimo nei corridoi ma nonostante lo saluti, mi ignora sempre quel cafone! È sempre stato un po' ribelle ma da quando ha preso a frequentare certe persone, è diventato insopportabile. Dice un sacco di parolacce, a volte si chiude nella sua stanza subito dopo aver pranzato e fino a sera non lo si vede uscire, è talmente svogliato che solo a guardarlo verrebbe voglia di scuoterlo e prenderlo a schiaffi e come se tutto ciò non bastasse, una volta l’ho visto pure con una sigaretta in bocca. Tralascerò gli sproloqui che mi ha rifilato quando gliel’ho fatto notare.
Mamma e papà non si accorgono mai di queste cose, secondo loro ormai siamo abbastanza grandi da riuscire da soli a risolvere i nostri drammi. Ormai vivono nella valle della contentezza, in un mondo tutto loro e non si fanno mai problemi di alcun genere facendosi scivolare le cose addosso con estrema facilità. Sembra quasi che le loro menti siano state ricoperte con sapone di Marsiglia e che un pony arcobaleno abbia deciso di scivolarci sopra, libero e spensierato, volteggiando tra una miriade di soffici bolle.
Mamma però quando è in buona ed entra nel suo ruolo di madre (quando se ne ricorda) diventa super ansiosa e sensibile al limite dell'estremo (ricordiamoci del mio primo giorno d'asilo, giusto per intenderci).
Oggi in un momento di lucidità, si è premurata di lasciarmi un biglietto con su scritto che andava a fare shopping con quella svitata di mia nonna. Da quando papà ha avuto la promozione al lavoro, la mamma ha deciso di licenziarsi così da avere più tempo per se stessa. Come se prima non stesse sempre dal parrucchiere o dall'estetista, o al corso serale di zumba. E pensare che anni fa ci siamo trasferiti qui proprio per il lavoro che ha deciso di punto in bianco di lasciare. Gli adulti... valli a capire.
Nel mentre sorseggio la bevanda calda, vedo dalla finestra della cucina le mie amiche sul vialetto di casa, riportandomi alla mente Declan. Dall’euforia quasi non mi strozzo con la tisana e mi precipito ad aprire la porta tossicchiando, con una tale irruenza da far gridare Maggie per lo spavento.
«Claire! Ti pare il modo di aprire?»
«Ti senti bene?» Mi chiede Evelyn, preoccupata per la mia infermità mentale, mentre Meg mi fulmina tenendosi una mano sul cuore per cercare di riprendersi dall’infarto che le ho fatto prendere.
«Mai stata meglio! Forza, entrate!» Faccio ad entrambe un sorriso a trentadue denti, col risultato di sembrare una demente con problemi psichici. Non lo faccio apposta. Non riesco a smettere di sorridere tutto ad un tratto.
«Se lo dici tu. Pensavo di dover andare a recuperare Maggie sul tetto... sicura che non devo chiamare il manicomio?» mi chiede ironica mentre si accomoda sul divano e io e Meg la raggiungiamo.
«Evy sei davvero spassosissima!» Le dò una pacca sulla spalla che quasi non la faccio ribaltare dal divano, beccandomi un'occhiataccia che non mi fa demordere dal continuare a ridere come un’idiota, ricordandomi poi che devo chiederle di Declan. «Allora...» Comincio schiarendomi la voce «per quella cosa...» lascio in sospeso la frase lasciando intendere.
«Quale cosa?» Chiede facendo la finta tonta, sorseggiando il té che avevo lasciato precedentemente sul tavolino del salotto. Meg dal canto suo si fionda come un avvoltoio sugli invitanti biscotti al limone che non appena addenta, la fanno entrare in uno stato di pura estasi.
«Quella cosa su cui dovevi indagare...» Insisto, sorridendo a denti stretti.
«Non capisco.» Ora la strozzo.
«Oh andiamo, lo sai benissimo! Sto parlando di Declan!» Quando fa così mi fa salire istinti omicidi! Le piace lasciarmi sulle spine ma scommetto che non vede l'ora di dirmi quello che ha scoperto. Lei ama fare la detective e ogni volta deve condividere le sue scoperte con chiunque le capiti a tiro. Sicuramente nel tragitto per arrivare a casa mia, avrà fatto una testa tanta a Meg.
«Sei curiosa, eh?» Mi dà di gomito, alzando su e giù le sopracciglia per prendermi in giro, facendomi inalberare.
«Afanti Efy diglielo... non fedi come sta foffrendo la poferina?» Interviene in mia difesa Maggie mossa a pietà, con la bocca piena e sparpagliando briciole qua e là... davvero molto elegante.
«E va bene, e va bene, ecco ciò che ho scoperto...» Si gira verso di me, euforica, sistemandosi meglio sul divano e riposizionando gli occhiali sul naso «Allora, il bel fusto caliente si è appena trasferito qui dalla California e...»
«Un momento» La interrompo beccandomi il suo sguardo omicida. MAI interromperla mentre sta raccontando... brutte cose accadono a chi osa compiere tale sacrilegio! Purtroppo però sono rimasta talmente scioccata da ciò che ha detto, da darmi il coraggio per compiere il fattaccio.
«Scusami, davvero» tento di placarla, «solo che non capisco... perché un ragazzo intelligente e brillante come lui si è trasferito qui, in questo buco di paese abitato da pazzi, quando aveva la fortuna di abitare in un posto fantastisciccosamente meraviglioso come la California?» Entrambe rimangono ammutolite. Forse si sono chieste la stessa cosa. O forse è perché sono riuscita a formulare una frase di senso compiuto. Occasionalmente capita anche a me... di solito mi impappino sempre quando voglio esporre un concetto, nonostante nella mente mi faccia dei discorsi profondi, strutturati e con una proprietà di linguaggio così perfetta da poter vincere il premio Nobel, quando tento di esporlo viene fuori un qualcosa di incomprensibile, tanto da non riuscire a capirlo neanche io.
«Magari non è così intelligente come credi» butta lì Maggie, continuando a strafogarsi. Se continua così diventerà un piccolo barilotto e rotolerà per tutto il salotto. Non glielo faccio notare però, se no si offende. È un po' permalosetta la ragazza.
«Non credo proprio. Agli esami di ammissione alla nostra scuola è passato con voti eccellenti.»
«Evy, cultura non è sinonimo di intelligenza.» Le fa notare Meg, che in risposta riceve una linguaccia.
«Comunque» Riprende Evy, «potrai chiederglielo tu stessa quando avrete il primo approccio.» Mi fa l’occhiolino e arrossisco al sol pensarci.
«B-beh, vai pure avanti.» Le dico imbarazzata.
«Okay, ma guai a te se mi interrompi ancora... stavo dicendo, si è trasferito qui dalla California, i suoi genitori sono separati e lui è rimasto insieme alla madre con la quale è andato ad abitare in una di quelle belle villette a nord di Spinning Crazy, di fronte alla casa di Kristal e...»
«CHE COSA???» La interrompo nuovamente, sempre piú sconvolta.
«Ti avevo avvertita!» Mi fa notare e in un battibaleno me la ritrovo addosso che tenta di strangolarmi mentre io rimango come inebetita con gli occhi persi nel vuoto. Ma perché? Perché? Va bene che è un paesino piccolo ma Spinning Crazy pullula di case libere, perché ha dovuto scegliere proprio quella di fronte a lei? Non è giusto! Se già prima ero partita svantaggiata ma con un briciolo di speranza, adesso cosa mi rimaneva? Anche quel piccolo bagliore era andato a farsi fottere.
Mi scrollo Evy di dosso che nel mentre sbuffa imbufalita e mi raggomitolo su me stessa tenendomi la testa tra le mani, dondolando avanti e indietro.
«Oh... povera piccola» Mi si avvicina Maggie mettendomi un braccio intorno alle spalle «su, non disperare, Kristal ha un piccolo vantaggio ma...»
«E me lo chiami piccolo vantaggio?» Sbotto disperata e mi accarezza dolcemente i capelli per tranquillizzarmi.
«Ma» Continua da dove l'avevo interrotta, «non tutto è perduto. Ascolta il nostro ingegnosissimo piano!» Conclude facendo un sorrisetto complice. «Avanti Evy, continua.»
«Oh no, prego, continua tu, tanto mi interrompete ad ogni parola che dico!» Si volta dall'altra parte facendo l'offesa. Uffa, non l'ho mica fatto apposta. Lei mi dà notizie scioccanti e io ne rimango, giustamente, scioccata.
«Forza Evy, non farti pregare. Lo sai che, tra le tre, sei tu quella che racconta meglio le cose.» Cerca di adularla Maggie, riuscendo nel suo intento dato che Evy asserisce convinta alle sue parole come a dire: "In effetti sono la migliore, hai ragione". Davvero modesta, non c'è che dire.
«Stavo dicendo, per la milionesima volta» Ci tiene a puntualizzare e alzo gli occhi al cielo «che probabilmente sono andati ad abitare lì perché i genitori di Kristal conoscono la madre di Declan e le avranno dato una mano a trasferirsi. Sicuramente si saranno incontrati grazie ad uno dei tanti viaggi che quella megera fa insieme a mammina e papino, ed ecco perché a scuola li abbiamo visti assieme.» Si raddrizza sulla schiena, compiaciuta per queste supposizioni a suo dire brillanti. «Ma passiamo alla parte del piano. Il caro e sexy Dec, oltre ad essere molto acculturato, ha anche un sacco di interessi e questa mattina, oltre a prendere l’orario delle varie lezioni, si è iscritto a diversi club e sport pomeridiani.» Mi fa un sorrisetto da far venire i brividi e non capisco dove vuole andare a parare, così la guardo con tanti punti di domanda sulla testa.
«Ma non capisci? Ti puoi iscrivere anche tu a tutti i club in cui si è iscritto lui, così potrete passare un sacco di tempo insieme e noterà anche tutte le tue doti nelle varie attività, così da poterlo conquistare e levare di torno quella gatta morta!» Vedo la soddisfazione trasudarle da tutti i pori e per un attimo mi sembra di vedere in lei Pif, lo scoiattolino del film Come d'incanto. Comunque, scoiattoli a parte... Wow! Non è affatto male come piano. Alzo gli angoli della bocca aprendomi in un enorme sorriso e le salto al collo entusiasta.
«Waaa! Grazie, grazie, grazie!!!» Trascino nell'abbraccio anche Maggie «È un piano geniale, complimenti! Siete due amiche fantastiche.» Mi faccio prendere dall'euforia e da una rinnovata speranza.
«Lo sappiamo, tesoro.»
«Allora ditemi, quali sono questi club a cui si è iscritto? E gli sport?» Le guardo, speranzosa.
«Eh, eh. Allora... ehm...» Farfuglia Meg, titubante «Come sport ha scelto calcio.» Beh, non mi sembra che ci sia da stupirsi, è un ragazzo. Potrei stare sulle gradinate a vederlo giocare e fare il tifo per lui, sarebbe fantastico! Mi perdo come al solito nelle mie fantasticherie, poi Maggie continua «I club invece sono: Atletica, economia domestica, teatro, club del libro e uncinetto.» Faccio inversione di marcia dalla valle dell’amore e rimango ammutolita. Non sono brava in nessuna di queste cose! Come diavolo faccio a conquistarlo se non sono brava in niente? Lo faccio notare alle due squilibrate davanti a me.
«Come pensate che possa fare una cosa del genere? Faccio schifo in tutto! E poi... uncinetto? Perché proprio l'uncinetto??? Chi cavolo si iscrive al club dell'uncinetto?!» Sbraito con la disperazione negli occhi. Addio piccolo bagliore di speranza ritrovato.
«È bello l'uncinetto, mia nonna lo fa sempre» constata Maggie, al che io e Evy ci voltiamo a guardarla.
«Appunto, tua nonna! Non un ragazzo di sedici anni. Ahhh, non ce la farò mai a fare tutte quelle cose! Non posso, non posso, non posso, non posso!» Continuo a ripetere tutto d'un fiato, presa dal panico.
«Claire!» Urla Evy tirandomi uno schiaffo e lasciando Meg a bocca aperta.

Ahioo!!! Che male… quant'è violenta, mamma mia!

Ha fatto più che bene. Te l’avrei dato io se non fossi solo una voce nella tua testa.

Il solito simpatico!

Ti è servito o no a farti calmare?

In effetti…

«Grazie, ne avevo bisogno.» Le dico, massaggiandomi lo zigomo sinistro.
«Ma figurati. Ora, riprenditi e ripeti che ce la farai e non ti farai abbattere dalle avversità. Forza!»
«Ce la farò e non mi farò abbattere dalle avversità.» Mi ripeto più volte come un mantra, cercando di essere convincente.
Prevedo guai. E di quelli belli grossi.






ANGOLO AUTRICE:

Hola a todos! Allora, che ne pensate dell'idea di Meg e Evy per aiutare Claire a conquistare Declan? :D Ce la farà la nostra amica a farsi notare o combinerà guai come al solito? XD Continuate a seguirmi e commentate! :D
A presto! ;)

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