Come uccidere una pagnotta

13 7 11
                                    

Sdraiata sul letto, con Lix accoccolata sulla mia pancia, guardo sconsolata il soffitto della mia stanza. O almeno, questo è quello che vedrebbe chiunque entrasse adesso nella mia cameretta, ma in realtà ho lo sguardo perso nel vuoto e la mente che continua a farmi rivedere sempre la stessa identica scena.
Continuo a chiedermi come sia potuto succedere. Tutto stava andando alla grande e avevo la situazione più o meno sotto controllo. Ero a un passo dal baciare Declan… com’è che invece mi sono ritrovata in un tête a tête con le labbra di Eugene? Era quello il “bacio” (se così si può definire), a cui si riferiva Talulla? E sì che mi aveva pure avvertita di fare attenzione allo champagne… invece ci sono scivolata sopra come un’idiota! Avrei dovuto ascoltarla con più attenzione anziché soffermarmi solo sulla questione bacio. A quest’ora non mi ritroverei in questa situazione: Una delusione, una figuraccia in più da aggiungere alla lista e l’imbarazzo più totale.
Ieri sera, dopo che Meg e Evy mi hanno trascinata fuori da casa Foster, sono scoppiata in lacrime. Che altro potevo fare? Ero diventata paonazza e faticavo a respirare, in qualche modo dovevo sciogliere la tensione che si era creata nel mio corpo. Ci siamo allontanate arrivando fino ai cancelli, dove Meg ne ha approfittato per mandare un messaggio “SOS” a suo padre che in meno di dieci minuti è arrivato davanti a noi con una sgommata, manco stesse a girare una scena di fast and furious. Ricordo ancora come, tutto preoccupato, è andato incontro alla figlia per assicurarsi che stesse bene, pronto ad entrare in casa Foster se solo le avesse trovato un solo graffio. Dopo mille rassicurazioni siamo salite in macchina e Meg gli ha intimato con uno sguardo assassino di non fare domande, mentre io singhiozzavo sulla spalla di Evy, sui sedili posteriori.
Hanno insistito per dormire tutte assieme a casa di Maggie, così da non lasciarmi da sola. Sono delle vere amiche, mi hanno consolata tutto il tempo finché non mi sono addormentata. Questa mattina, non appena mi sono svegliata, ho detto loro che me ne sarei tornata a casa a piedi e che avevo bisogno di rimanere un po’ per conto mio. Le ho viste davvero dispiaciute ma hanno acconsentito senza fare storie.
Ed ecco che mi ritrovo qui a compiangere me stessa.
Mi sembra tutto un bruttissimo incubo. Magari lo fosse. Invece, purtroppo, è solo la cruda realtà. Tutta la scuola mi ha vista pomiciare con Eugene, compreso il ragazzo che mi piace e Kristal, che non ha perso tempo nel divulgare la notizia postando una foto su facebook che ritraeva me sopra Eugene, immersi in un mare di champagne e flûte in frantumi, con la scritta: “Coppia rivelazione dell'anno! Claire non poteva attendere oltre e si è fiondata sul suo amato baciandolo con passione e trasporto davanti a tutti. Sono adorabili!”. Quindi oltre il danno anche la beffa. Tutti penseranno che sono una pazza arrapata!
«Tesoro? È tutto okay? Cos’è successo ieri sera?» Questa sarà l’ennesima volta che mia madre fa capolino dalla porta. Ogni volta è entrata con una scusa differente per sondare il terreno: “Claire, apro le finestre così passa un po’ d’aria” (nel mentre sono comparsi anche due pinguini e un orso polare). “Claire, la nonna ha fatto i biscotti che adori vieni a mangiarli, su”. “Claire, l’hai presa tu la mia borsa nera?”. “Claire, hai visto i miei occhiali?”. “Claire…”. “Claire…”. “Claire…”.
Dopo dieci minuti ho pensato che finalmente si fosse arresa… invece eccola ancora qui. Questa volta però è stata diretta, questo vuol dire che non posso più rispondere a monosillabi come ho fatto per tutte le altre volte. La conosco abbastanza da sapere che lei già sa ciò che è successo, per questo è rimasta nei paraggi.
«Nulla che ormai tutto il paese non sappia…»
«Andiamo Claire, non farne un dramma» Questa sua affermazione già mi altera. «Non mi sembra che ci sia nulla di male se per sbaglio hai dato un bacetto ad un ragazzo. Sai, quando ho incontrato tuo padre…»
«Mamma» La interrompo prima che parta per la tangente, «mi avrai raccontato questa storia almeno un triliardo di volte e sì, ne faccio un dramma! Perché è proprio quello che è! Ti rendi conto?! Tutti mi prendono in giro, mi sono ritrovata a baciare lo sfigato di turno e in più Declan era presente e questo perché? Perché come Eugene, anche io sono una povera sfigata a cui non gliene va mai bene una!» Le urlo contro tutto il mio disappunto sulla faccenda, lasciandola per qualche istante ammutolita mentre sento altre lacrime pungermi gli occhi.
«Continuo a non capire tutta questa tragedia.» La fulmino, ma lei imperterrita continua senza badare alle mie occhiatacce. «Oggi Declan verrà qui, no? Avrai modo di spiegargli come sono andate le cose e tutto si sistemerà… Per quanto riguarda le prese in giro, devi sapere che… bla, bla, bla» Mia madre continua a parlare senza accorgersi che è da dieci secondi che non la sto più ascoltando. Precisamente da quando mi ha fatto notare che Declan oggi verrà a casa mia. Con tutto quello che è successo me ne sono completamente dimenticata! Quand’è che doveva arrivare? Alle tre del pomeriggio se non sbaglio… quanto sono deficiente! Come ho potuto dimenticarmene?! Ieri, alla festa, ne abbiamo anche parlato tra una giravolta e l’altra.
«Bla… bla… bla…»
Okay, niente panico. Basta piangere! Ho l’opportunità di risolvere le cose con Declan e non mi farò sfuggire questa occasione! Saremo da soli, quindi mi verrà più semplice spiegarmi, spero. Devo messaggiarmi con Meg e Evy… e devo cacciare la mia famiglia fuori di casa!
«Mamma. Prendi nonna con te e andate al centro commerciale!» Dico in preda ad una rinnovata speranza. «Papà dov’è? E Josh?» Chiedo impaziente mentre scrivo alle mie amiche a velocità supersonica: “Ragazze, ci siamo dimenticate dell’appuntamento con Declan!!!”
«Si può sapere che ti è preso?» Chiede mia madre, confusa e scocciata al tempo stesso. «Sei davvero lunatica, lo sai? Quanta pazienza devo avere con te. Comunque, tuo padre è uscito con gli amici del bowling e Josh è andato in biblioteca a studiare.» Quasi non le scoppio a ridere in faccia alla sua ultima frase. Ce lo vedo proprio Josh in biblioteca. A studiare. Ma davvero ci crede? Beh, non è affar mio quello che fa quel cavernicolo, mi basti sapere che per oggi non ce lo avrò tra i piedi.
«Perfetto. Cosa fai ancora qui? Non devi uscire?» Le faccio notare. Mi guarda in rigoroso silenzio per qualche istante per poi alzarsi dal mio letto.
«In effetti avrei bisogno di un bel vestito da sera. Tuo padre mi ha promesso di portarmi in quel lussuosissimo ristorante che ha appena aperto fuori città!» Esclama tutta euforica.
«Ma è stupendo!» L'assecondo. «Dovresti proprio sbrigarti o non troverai più nulla.»
«Avverto tua nonna.»
Magnifico. Ho un’oretta per sistemarmi prima che Declan arrivi… sempre che non abbia cambiato idea nel frattempo.

Claire, non cominciare con le tue paranoie!

Sì, hai ragione. Lui verrà. Me lo ha promesso.

Ecco. E poi, vuole o non vuole imparare un po’ di italiano il ragazzo?

Giusto. Spero di essere una buona insegnante… e se non dovesse capirmi? Sono pessima quando devo spiegarmi.

Claire…

Sì, sì. La smetto.

Ricevo delle faccine con i cuori in risposta al messaggio inviato alle mie amiche e subito dopo mi squilla il telefono. Neanche il tempo di pigiare il tasto verde, che dall'altra parte sento la voce di Meg che con determinazione dice: «Stiamo arrivando», per poi riattaccare, senza darmi il tempo di controbattere.
“Meg, non è necessario. Preferisco rimanere con lui da sola.” Le invio il messaggio, aspetto che lo legga e poi corro a prepararmi.


Unlucky?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora