Claire versus Kristal

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Sono carica.
Sono decisa.
Con Meg e Evy che mi sostengono mi sento più sicura e…
«Oh, misericordia!» Esclama Meg all'improvviso. Mi volto nella sua direzione ma non c’è più, sparita magicamente. Dove diavolo è finita? La cerco con lo sguardo e alla fine la ritrovo in fondo al salone, nel pieno di una crisi mistica, mentre addenta una palla di profitterol vicino al tavolo del buffet. E addio ai suoi modi eleganti. Mi blocco per guardare la scena in tutta la sua pateticità. Quella ragazza si deve dare un contegno e che diamine! Ogni volta che vede dolci, parte in quarta fregandosene delle persone intorno a lei che potrebbero pensare sia una pazza psicopatica con sindrome premestruale, divorando tutto ciò che trova e arrivando pure ad essere manesca se qualcuno prova a levarle il cibo da sotto gli occhi.
«Evy, la nostra amica ha un serio problema di autocontrollo… del tutto inesistente quando si parla di cibo, ma guardala! Non ce la fa nemmeno a tenere in mano tutti i piattini che ha riempito…» Commento, sconvolta, ciò che i miei occhi vedono, attendendo un ulteriore commento sarcastico da parte di Evy che però tarda ad arrivare. «Evy non hai nulla da dire a riguardo?» Le chiedo voltandomi, ritrovandomi a tu per tu con una alquanto scioccata signora Foster, madre del festeggiato, che guarda Maggie con fare oltraggiato e orripilato al tempo stesso. Non credevo fossero presenti anche i genitori di Trevor! Questa festa diventa sempre più strana. Quando mai si è visto che i genitori di un diciassettenne (e non parliamo di un diciassettenne qualsiasi, ma di Trevor Foster, scapestrato come pochi), partecipino alla sua festa di compleanno?
Questa è la prima volta che vengo invitata alla sua festa, quindi non saprei proprio dire se anche le altre volte fosse così. Gli altri anni mi accontentavo di ascoltare le voci di corridoio della scuola, che raccontavano di quanto fosse stata pazzesca la festa di Trevor, di quanto si fossero divertiti alla festa di Trevor, di quanto fossi sfigata per non avere partecipato alla stupidissima (questo l’ho aggiunto io) festa di Trevor e altri elogi vari.
Ora che sono qui però non mi sembra di essermi persa questo granché. Voglio dire, bella festa, insolita… ma alla lunga un po’ noiosetta.
«A quella ragazza andrebbero insegnate le buone maniere, buon Dio! I giovani d’oggi sono tutti degli animali selvaggi! Non come il mio tesoruccio a cui è stata insegnata l’etica di comportamento da adottare in pubblico! Che vergogna! Non posso sopportare un minuto di più la visione di questo scenario aberrante!» Detto ciò, gira i tacchi e ancheggiando si dilegua, scomparendo tra la folla.
Il tuo “tesoruccio” è da qualche parte a spassarsela, impegnato a fumare chissà quali schifezze e a palpeggiare tette come se piovessero… etica di comportamento dei miei stivali! Questi ricchi non hanno un briciolo di umiltà. Tutti con la puzza sotto il naso a guardarti dall'alto in basso. Li trovo davvero insopportabili!
Ma torniamo a noi.
Dove cavolo è sparita pure quell’altra? Non mi posso distrarre un attimo che qui spariscono tutti. Giusto quando si ha più bisogno d'aiuto, vorrei sottolineare. Mi gira pure la testa… forse non avrei dovuto bere quello champagne. Talulla se non sbaglio aveva accennato un qualcosa sull’argomento ma non le ho dato molto retta, forse si riferiva proprio a questo. Boh, non mi sembra così grave la questione.

Non ti sembra così grave? Criceto è spaparanzato a pancia all’aria e non ha nessuna intenzione di muoversi!

Ops… Mi dispiace, cerca di aiutarlo per favore.

Ma certo! Tu fai i casini e io devo risolverteli, sei una…

Stupida ragazzina, sì. Adesso ti prego, fallo rinsavire!

Non reggiamo neanche un bicchiere di champagne… che umiliazione.

Ignoro Omino e i suoi deliri e continuo a guardarmi intorno. Quando credo di aver perso le speranze per il suo ritrovamento, riesco ad intravedere Evy mentre qualcuno se la trascina via. Il suo sguardo aveva un non so che di omicida per quel che sono riuscita a vedere, prima che scomparisse dalla mia vista, fuori dal salone.
Colui che l’ha portata via deve avere un gran coraggio per compiere un gesto simile. Ora però non ho tempo di pensare al malcapitato.
Torno al mio obiettivo. Kristal sta ancora pavoneggiandosi agli occhi di Declan che ride, ignaro della sua perfidia. Non posso perdere un minuto di più, devo agire!
Essendo che mi sono allontanata per cercare Evelyn, e che il salone è immenso e non voglio perdere altro tempo a cincischiare, affretto il passo per raggiungerli. Ho la strada libera, o almeno, così credevo. Qualcuno si volta all’improvviso facendomi arrivare una manata in faccia, ma non cedo. Imperterrita, tengo gli occhi fissi su Declan. Da destra mi arriva una gomitata nello stomaco, faccio una smorfia di dolore ma continuo a procedere. Avanzo. Avanzo e cado. Mi rialzo e avanzo di nuovo. Ci sono quasi. Ci sono quasi! Sono ad un passo, un ultimo sforzo e… e niente. Sul finale mi arriva una spintonata. E che cavolo!
Sto per spiaccicarmi per l’ennesima volta per terra, ma delle braccia mi sostengono evitandomi così la caduta. Alzo lo sguardo e mi ritrovo due occhi azzurri e profondi che mi sorridono, e io non posso fare altro che diventare una gelatina gelatinosa tra le sue mani.
«Ciao, splendore.» Mi saluta Declan, divertito. Senza alcuna fatica mi rimette in posizione verticale, facendo poi scivolare le mani sui miei fianchi, parcheggiandole lì.
Sono affannata e accaldata per la traversata e questa sua vicinanza mi toglie il fiato ancor di più. È piacevole questo contatto tra di noi e non riesco a pensare ad altro, arrossendo. «Stai bene?» Mi chiede premuroso.
«S-sì… alla grande… Grazie.» Riesco a balbettare, sorridendo a mia volta. «Per avermi presa, intendo»
«Di nulla, sono qui per questo» Mi risponde con uno scherzoso sguardo fiero. «Posso lasciarti o mi cadi di nuovo?» Continua, ilare, accennando a lasciare la presa su di me. Mi rendo conto in quel momento che nel salone non siamo da soli e, a malincuore, tornando alla realtà, mi affretto a scostarmi da lui.
Alla mia sinistra qualcuno si schiarisce la gola per metterci al corrente della sua presenza. Presenza alquanto ingombrante a mio modesto parere. Chissà come fa a farcelo stare tutto quell'ego in quel corpicino.
«Claire, fattelo dire, sei adorabile» Dice, guardandomi dall’alto in basso con un sorrisetto di scherno. «Quel vestito fa parte del guardaroba di tua cugina? Deve dirmi dove lo ha preso, magari in boutique ne trovo uno uguale ma di marca e di miglior fattura» conclude dileggiante.
Come al solito vuole mettermi in cattiva luce davanti agli altri ma questa volta non posso permetterglielo, soprattutto non davanti a Declan. Di solito è Evy che le risponde a tono, ma adesso lei non c’è e forse è un bene, perché devo imparare a cavarmela da sola. Non possono esserci sempre Evelyn o Maggie a proteggermi.
Guardo Kristal, assottigliando un po’ gli occhi e mi preparo a risponderle a dovere. Apro la bocca per parlare, ma la voce super sexy di Declan mi interrompe ancor prima di cominciare, dicendo: «Sbaglio o voi due non andate proprio d’amore e d'accordo?» Guarda entrambe, sorridendo.
Io e Kristal ci scambiamo una rapida occhiata e noto del leggero panico attraversarle gli occhi. Lo stesso panico che scommetto sia anche nei miei.
Kristal è un’amica di Declan e, non so come sia possibile, ma ha anche una buona opinione su di lei… che penserebbe di me se gli dicessi che invece è una vipera che mi tormenta dai lontani anni dell'asilo? La conosce da più tempo, non mi crederebbe mai e anzi, penserebbe sicuramente che sono una pettegola a cui piace parlare male degli altri. Non posso lasciare che accada una cosa del genere. Non potrei sopportare la sua delusione nei miei confronti. Che posso dirgli???
Sono nel panico più totale, lui è lì che attende una risposta e boccheggio nella speranza che mi venga in mente qualcosa di intelligente da dire quando ad un certo punto Kristal mi si affianca e mi mette un braccio intorno alle spalle come se fossimo amiche per la pelle. Mi volto a guardarla, perplessa. Si è forse bevuta il cervello? Cosa diavolo vuole fare?
«Ma cosa vai a pensare, sciocchino!» Dice con fare simpatico. «Siamo ottime amiche invece. A noi… piace prenderci sempre in giro ma Claire lo sa che scherzo, vero Clairuccia?» Fa un sorriso a trentadue denti incitandomi con lo sguardo a sostenere questo suo teatrino e quando tardo a rispondere, ancora un po’ confusa sul da farsi, mi dà un pizzicotto sulla schiena mentre sorride ancora in direzione di Declan.
Faccio un’impercettibile smorfia e mi affretto anche io a circondarle la vita col braccio e fare un sorriso complice. «Assolutamente sì. Siamo… praticamente inseparabili!» Affermo, scoppiando in una fragorosa risata che contagia anche Declan e la falsa qui accanto a me che, per farmi capire di non aggiungere altro e di smetterla di ridere come un’idiota, mi dà un altro pizzicotto. Adesso mi ha proprio scocciato! Come si permette?! Un conto è prendermi in giro a parole (cosa che mi destabilizza comunque), un altro è mettermi le mani addosso! Non sarò brava a ribattere alle sue frecciatine ma se vuole cominciare una gara a colpi di pizzicotti, bella mia stai pur certa che non mi tiro indietro! Detto questo, gliene do uno dietro la schiena che le fa fare un urletto stridulo, al che Declan la guarda, confuso.
«Kristal, va tutto bene?» Le chiedo facendo la finta tonta, con tono preoccupato.
«Sì, è stato solo… un crampo!» Dice fulminandomi, pizzicandomi per l'ennesima volta.
«Da ferma?» Mi ritrovo a chiederle con espressione curiosa, pizzicandola a mia volta.

Wow! Da dove arriva tutta questa sfrontatezza, Claire?

Non ne ho la più pallida idea, dimmelo tu. Criceto si è ripreso?

Si è svegliato… ma ripreso è un parolone. Si è messo a ballare e a girare in tondo.

Se questo è il risultato, per me può anche rimanere così.

In questo momento so solo che Kristal è a un passo da una crisi isterica e se continua a guardarmi con fare omicida si farà uscire gli occhi fuori dalle orbite. Sono certa di essere in grave pericolo ma vederla così in difficoltà mi diverte… e Omino sta aprendo un giro di scommesse su chi la spunterà tra noi due.
«Sì. Da ferma!» Mi incenerisce. «Ieri sono stata in palestra e ho i muscoli che sono tutto un dolore.» Dice in tono lamentoso. «Ma direi che i risultati si vedono, ho un corpo perfetto… Declan tu puoi confermarlo, vero?»
Mi cade la mascella.
Intende dire che… sono stati assieme? No, non può essere vero!
Vedo Declan in difficoltà nel risponderle e Kristal che mi fissa vittoriosa.
Questo non avresti proprio dovuto dirlo, brutta megera!
Dall’orchestra parte una musica che non ho mai sentito in vita mia ma che sembra adattarsi perfettamente allo scontro che avverrà a breve. Assomiglia a una di quelle musiche epiche dei “Two step from hell” che si sentono nei film d'azione. Mi viene il dubbio che i musicisti stiano suonando apposta per noi, ma la cosa mi sembra alquanto improbabile. Cerco di buttare un occhio nella loro direzione e vedo il violinista che pare essere stato colto da un raptus. Se continua ad agitare l’archetto a quella maniera, le corde del violino si ribelleranno.
Bene. La rabbia c’è. Il desiderio di vendetta pure. La colonna sonora non potrebbe essere più perfetta. Il violinista pazzo che incute timore ma che ci sta da Dio come sfondo della tragedia che presto si compirà, è presente. Non manca nulla.
Rivolgo uno sguardo di sfida a Kristal e… che la battaglia abbia inizio!
Comincio con il darle una serie di pizzicotti dietro la schiena, lei dal canto suo mi guarda oltraggiata facendo la stessa cosa a me. Ci guardiamo in cagnesco.
Un occhio attento potrebbe benissimo notare i fulmini che rimbalzano tra me e Kristal. La densità dell’astio che proviamo l’una verso l’altra è talmente evidente da poterla tagliare con un coltello. È una fortuna che abbiamo la schiena rivolta verso il muro, almeno il resto degli invitati non vede quel che stiamo combinando.
Lancio pizzicotti come fossero shuriken e Kristal non è da meno. Devo ammettere che ha del talento, ma non le basterà per battermi.
Pizzicotto, pizzicotto, pizzicotto!!!
Ahi! Dolore!
Pizzicotto, pizzicotto, pizzicotto!!!
Ahio! Ahi! Che male!
Trattengo lacrime di dolore e lei fa lo stesso dato che le vedo gli occhi luccicare. Ho la mano dolorante ma non mi arrendo. Non posso mollare adesso!
Mi ritorna alla mente quando facevo lotte di questo genere con Josh, quando eravamo più piccoli. Mi ricordo che alla fine vinceva sempre lui perché dava pizzicotti piccolini che facevano un male cane.
Non credevo che nella vita mi sarebbero mai serviti insegnamenti del genere. Che situazioni!
Prendendo esempio da Josh (prima e ultima volta, sia chiaro), sulle ultime note di questa musica epica, do a Kristal un ultimo piccolo pizzicotto che chiude la partita a mio favore.
«Okay! Adesso basta!» Urla, fuori di sé e dolorante, scostandosi da me. Faccio un sorriso trionfante e compiaciuto e immagino Omino che cade sulle ginocchia con i pugni al cielo, mentre viene sepolto da coriandoli che cadono dall'alto.
Declan ci guarda accigliato. «Sicure di stare bene?»
Posso solo immaginare quanto possa essere confuso in questo momento. Praticamente è stato un minuto in silenzio guardando me e Kristal immobili a lanciarci saette, ignaro su cosa stesse succedendo alle nostre spalle.
Approfitto del coraggio che si è impossessato di me (forse quel poco di champagne che ho bevuto è bastato per levarmi qualche inibizione), e prendo in mano la situazione.
«Sto divinamente!» Dico serafica, parlando solo per me. «Che ne dici di un ballo?» gli chiedo speranzosa, allungando la mano verso di lui.
Declan dapprima mi scruta qualche secondo, per capire se davvero stia bene o se per caso deve chiamare il centro di recupero più vicino, poi si riscuote e sorridendo mi prende la mano. «Ne sarei più che onorato.» Dice con una riverenza, facendomi arrossire.
Ci allontaniamo sotto gli occhi sbigottiti, e al tempo stesso furenti, di Kristal. Cosa che mi fa divertire ancor di più.



L’orchestra adesso sta suonando qualcosa di più soft e il violinista sembra essersi calmato anche se ha sempre uno sguardo un po’ spiritato, con il viso scavato e capelli crespi e grigi a incorniciarlo. Mi sembra un po’ deperito, povero. Suonando per una famiglia così ricca dovrebbe avere un buon stipendio e permettersi un po’ di cibo in più, che diamine. Lo avessi io, il mio stomaco, come anche tutto il resto, raggiungerebbe le dimensioni di un tacchino ripieno. Anche se con questi fianchi che mi ritrovo, già mi ci avvicino.
A proposito di fianchi, Declan ha parcheggiato ancora le sue splendide e forti mani sui miei. Le mie braccia invece gli circondano il collo. Ci guardiamo con intensità e oscilliamo a tempo di musica. Di tanto in tanto mi fa fare qualche piroetta, mi allontana da sé per poi riprendermi tra le sue braccia subito dopo. È come se ballassimo insieme da una vita. In questo momento sono la persona più felice sulla faccia della terra.
Continuiamo a volteggiare in mezzo alle altre coppie, ma è come se fossimo da soli in questo enorme salone. Come se l’orchestra suonasse solo per noi e per un attimo, che mi sembra una vita, mi scordo di tutto. Di Kristal, che in preda all’ira prende a calci una colonna. Di quel rompiscatole di Eugene che gira come un’anima in pena con il vassoio dei calici. Di Meg che ha preso d'assalto il tavolo del buffet e non si accorge delle occhiatacce della signora Foster (adorabile donna). Di Evy sparita non so dove con non so chi. Del festeggiato, Trevor, che non si è più visto da quando ci ha dato il benvenuto in casa sua. Insomma, in questo momento non voglio pensare a nulla di tutto ciò. Voglio solo godermi questo magico momento con il mio Declan.
«Sei un’ottima ballerina» Si congratula, colpito.
«Mai quanto te, sei davvero bravo! Di’ la verità, hai frequentato qualche corso di ballo liscio?» Ricambio il complimento mentre mi fa fare un'altra giravolta.
«Mi hai beccato» dice sorridente. «Ho cominciato un paio di anni fa… ho vinto anche qualche premio.»
«Ma allora sono proprio fortunata a ballare con un così talentuoso ballerino» Scherzo e lui sorride, un po’ in imbarazzo. Che dolce! Lo guardo con gli occhi a cuore.

Claire…

Sì, hai ragione. La smetto subito.

Siamo quasi arrivati alla fine della musica e ad un certo punto Declan mi prende per la vita e mi solleva, come fossi un fuscello. Io lo guardo stupita e scioccata allo stesso tempo. È riuscito a tirarmi su. A me, ai miei fianchi larghi e la mia testa gigante. So che è forte (i suoi bicipiti sono… mastodontici), ma addirittura tirarmi su… e sta pure girando con me sospesa a mezz’aria!
Quando mi riappoggia a terra continuo a guardarlo sbalordita.
«Cosa c’è?» Ride della mia espressione. «Vuoi fare un altro giro?»
«No, è solo che… non pensavo riuscissi a tirarmi su.» Piega leggermente la testa di lato, confuso. Ed ecco la mia uscita infelice. Ora penserà che lo reputo una mezza calzetta! Ma perché quando devo non me ne sto zitta? «Non che tu non sia forte, anzi, un tuo braccio è come i miei due messi insieme.» Dico in preda a una risata spastica mentre glieli tasto e lui non può fare altro che sorridere della mia demenza. «È solo che sono abbastanza pesantuccia e…» Smetto di parlare non appena vedo i suoi occhi sgranati a seguito di questa mia affermazione.
«Stai scherzando, vero?» Mi chiede incredulo ma divertito allo stesso tempo. «Sei una piuma, sollevarti in aria è un gioco da ragazzi.» Il mio sguardo poco convinto gli fa scuotere la testa. «Sei tremenda.» E detto ciò mi risolleva in aria girando su se stesso, mi fa appoggiare i piedi a terra per poi continuare a fare la stessa cosa e colta alla sprovvista mi tengo alle sue spalle.
«Declan fermati! Basta!» Urlo tra le risate ma lui continua senza darmi retta. I compagni intorno a noi, si scansano un po’ per non essere colpiti da un mio piede ma vedo comunque il divertimento sui loro volti mentre riprendono a ballare. «Declan!» Lo ammonisco ancora e finalmente si ferma. Ci guardiamo in silenzio per qualche secondo e poi entrambi scoppiamo a ridere.
«Tu sei tutto pazzo.»
«Allora, adesso mi credi? Guardami, non ho neanche il fiatone» Si mette le mani sui fianchi con fierezza.
«Io sì, invece.» Mi metto una mano sul petto per cercare di stabilizzare il respiro. Mamma mia… Scommetto di essere tutta rossa in faccia e con la matita sugli occhi colata per le troppe risate. «Comincia a fare caldo, no?» Cerco di giustificare il mio rossore. Non posso certo dirgli che è a causa di tutta questa vicinanza tra noi e per queste sue piacevoli improvvisate.
«Vuoi uscire sulla terrazza?» Propone con gentilezza. Annuisco e allunga la mano con un mezzo inchino. «Mademoiselle.» Con gli occhi che brillano per la felicità, gliela stringo e ci incamminiamo.
Sono appena giunta su suolo lovelandese e sto correndo in mezzo ad una mandria di unicorni arcobaleno. Corro e corro per poi lanciarmi con un grand jeté su soffici nuvole colorate fatte di zucchero filato. Quant’è bella e dolce la vita!
Cuori cuoriciosi a destra, cuori cuoriciosi a sinistra…
Guardo in direzione di Meg per accertarmi che stia guardando questa scena, cosicché quando glielo chiederò, a fine serata, mi confermerà che non è stato tutto un sogno e infatti la becco che ci fissa con emozionante trasporto, con il cucchiaio del dolce tenuto a mezz’aria. Appena si accorge che la sto fissando comincia a saltellare e a dimenare le braccia, preda della sua “happy dance” che esegue quando riceve una bella notizia, facendo sì che il pezzo di dolce sul cucchiaio prenda il volo, per poi finire sulla testa di una povera ragazza alle sue spalle.
Scuoto la testa e sorrido per la pazzia della mia amica. Peccato che non ci sia anche Evy ad assistere, si sta perdendo tutta la festa, chissà dove è andata a cacciarsi…
Arrivati fuori sulla terrazza, appoggiamo le braccia sul cornicione e ci godiamo per qualche attimo la fresca brezza serale che accarezza i nostri volti, osservando il paesaggio. È davvero una bellissima serata, nel cielo ci sono talmente tante stelle da rendere l'atmosfera più magica e luminosa e nell'aria si sente il profumo delle rose che abbelliscono il maestoso giardino con le loro magnifiche sfumature.
«È bellissimo, vero?»
«Già…» Gli rispondo con occhi pieni di meraviglia. D’un tratto mi ritorna alla mente la frase di Kristal, quella che lasciava intendere che lei e Declan fossero stati fidanzati. Continua a rimbombarmi nella testa e vorrei tanto saperne di più su questa storia. Vorrei fargli delle domande, chiedergli quanto è durata la loro storia, perché si sono lasciati, oppure se lui prova ancora dei sentimenti per Kristal.
«Qualcosa non va?» Chiede preoccupato, vedendomi distratta.
«Ecco io… È vero che tu e Kristal avete avuto una storia?» Chiedo di getto, cogliendolo di sorpresa e subito mi pento delle parole che sono uscite dalla mia bocca. «Scusa, non voglio fare l’impicciona, la mia è solo pura curiosità… o un modo sbagliato di fare conversazione, scegli tu.» Faccio dell’ironia con un’alzata di spalle, anche se in questo momento vorrei sgozzarmi col gambo spinato di una delle rose che ci circondano.
«Non preoccuparti, mi piace la tua curiosità.» Mi rassicura sorridendo. «Sì, io e Kristal siamo stati insieme quando abitavo in California. Lei era lì in vacanza con i suoi genitori. Ci siamo frequentati per un po’ e poi ci siamo messi insieme. Veniva sempre a trovarmi durante le festività e le vacanze scolastiche, e ci trovavamo bene così. Abbiamo passato dei bei momenti insieme, ma ad un certo punto mi sono accorto che i miei sentimenti erano cambiati, non provavo più per lei quello che sentivo all’inizio e così l’ho lasciata. All’inizio non la prese bene e mi sentii uno schifo per questo, ma non potevo continuare a stare con lei. Poi le dissi che mia madre aveva trovato lavoro qui a Spinning Crazy, dove abitava anche lei, e che ci saremmo dovuti trasferire. Volevo assicurarmi che per Kristal non fosse un problema e mi sorprese quando si offrì di aiutarci a trovare casa tramite i suoi genitori. Mi disse che si sarebbe lasciata il passato alle spalle e che avremmo potuto ricominciare come amici. Accettai e così… eccomi qui.» Conclude sereno. Sto cercando con tutte le mie forze di non gioire per il fatto che sia stato lui a mollare lei e non viceversa e abbasso gli occhi per paura di un loro tradimento. Non potrei ritenermi più soddisfatta di così. Praticamente ha risposto a tutte le domande che mi frullavano nella testa.

Claire, contegno. Mi raccomando!

Riporto gli occhi su di lui. «Grazie per esserti confidato con me… mi ha fatto davvero piacere.» Gli sorrido e ricambia il mio sguardo. La distanza tra noi è praticamente nulla e ho il cuore sul punto di esplodere per quanto batte forte nel petto. La cosa si aggrava quando lui allunga la mano sinistra per sistemarmi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e a questo punto il cuore, da che batteva all’impazzata, si ferma improvvisamente.
Oh Gesù! Il momento è giunto!
Sta… sta per baciarmi!

Okay, okay. Claire, mi raccomando non svenire! Resta ferma e appena avvicinerà le labbra alle tue, ricambia il bacio. Intesi?

Sì ma… Tu Omino non mi abbandonare, capito?

Non ti preoccupare, lo baciamo assieme.

Ehm…

Preferisci che io lasci tutto nelle zampette di Criceto?

No! Ma sei fuori?!

Scherzavo. Su, basta cincischiare!

Va bene, va bene. Chiudo gli occhi e attendo con impazienza e trepidazione questo famosissimo primo bacio… che a quanto pare tarda ad arrivare. Perché ci mette tanto?! Tengo gli occhi chiusi ancora qualche secondo (non voglio certo rovinare il momento), quando ad un certo punto sento delle dita sfiorarmi lo zigomo e… e poi il nulla. Nada.
Apro gli occhi per cercare di capire cosa sia successo e mi ritrovo davanti al viso la mano di Declan che tiene qualcosa tra indice e pollice, al che lo guardo con espressione confusa.
«Forza» Mi incita con allegria, «esprimi un desiderio.»
«C-che dovrei fare?» Chiedo sbigottita. Si può sapere cosa diavolo sta combinando?
«È un gioco che faceva sempre mia nonna. Dai, è divertente.»
«O-kay…» Non voglio spezzare il suo entusiasmo, ma gli pare il momento di fare strani giochetti con le dita?
Un desiderio. Si stava già compiendo veramente il mio desiderio, accidentaccio!
Voglio il dannato bacio promessomi da Talulla!
«Fatto?» Annuisco combattiva. Non me ne andrò da questa festa senza quel bacio! «Bene, ora dimmi: Sotto o sopra?»
Ma che…? Si può sapere cosa stiamo facendo?
«Ehm… sotto?» Azzardo, poco convinta.
«Vediamo» Finalmente apre le dita e noto una piccola ciglia sul pollice. Alzo lo sguardo, sempre più confuso, su di lui che sorride entusiasta. «Sarai ben lieta di sapere che il tuo desiderio si avvererà.» E così dicendo, soffia via la ciglia che scompare alla nostra vista.
«Fantastico. Non vedo l'ora!»
Perché? Perché mi chiedo io! C’era l'atmosfera perfetta, c’era lui, c’ero io… non capisco.
E va bene. Non importa. La festa non è ancora finita, non devo demordere!
Nel frattempo che penso alla prossima mossa, vedo i signori Foster salire in auto, attraversare il grande portone e scomparire nella notte. Subito dopo vedo anche i musicisti che raggiungono il loro mezzo, caricano gli strumenti e vanno via. Un momento, che sta succedendo? La festa non può essere già finita, dove se ne stanno andando tutti?
«Che succede?»
«Credo sia arrivato il momento della serata di cui mi ha parlato Kristal.» Quale momento della serata? Di che sta parlando?
Neanche il tempo di nominarla, che la sua stupida testa fa capolino dalla finestra. «Declan, vieni! È ora di divertirsi come si deve.» Cinguetta col suo solito modo di fare odioso. Declan le sorride poi si volta verso di me e mi indica l'interno. «Rientriamo?» Chiede con un sorriso adorabile. Come posso non seguirlo?
Non appena rimettiamo piede nel salone, le luci si spengono e per qualche secondo rimaniamo al buio ma prima che mi venga un attacco di panico, dal soffitto compaiono delle palle stroboscopiche che fanno luce. Se si può definire luce, non vedo comunque una cippa!
Sento qualcuno sul palco che armeggia e poi di colpo, da delle casse, esplode una musica elettronica che quasi non mi fa venire un infarto. Urla di approvazione provenienti dai compagni di scuola, che saltano a tempo di musica,  mi fanno capire che la vera festa è iniziata solo adesso. Quindi tutta quella scenata di prima con i musicisti, il valzer, e il comportamento utopistico dei presenti, era solo uno specchietto per le allodole. Era tutto un inganno fin quando c'erano i genitori di Trevor a controllare. Il maggiordomo invece sono sicura sia corrotto, altrimenti sarebbe già andato tutto all'aria.
«Declan vieni, prendiamo qualcosa da bere.» Trilla Kristal, prendendolo sottobraccio e trascinandoselo via prima che riesca a fare alcun che. Mannaggia! Mi sono distratta un attimo e quell’arpia ne ha approfittato per allungare i suoi artigli!
Bene. Vorrà dire che nel frattempo cercherò Meg e Evy, anche se con questo caos sarà difficile trovarle.
Giro, un po’ spaesata e frastornata, tra i miei compagni ma delle mie amiche non vi è traccia. Dannazione! Con questa luce non riesco a muovermi granché. Mi ritrovo nei pressi del palco quando la musica smette all’improvviso di suonare e sento accanto a me un rumore di vetri frantumati e un tonfo, seguito da un lamento dolorante. Si alzano urla di disapprovazione e veniamo avvolti per la seconda volta dal buio più totale. Muovo qualche passo, spaventata, ma scivolo e cado in avanti finendo sopra qualcosa che produce un ulteriore lamento e le mie labbra incontrano una superficie morbida e umida.
Sento fischi e voci divertite che incoraggiano qualcuno a fare non so cosa. Apro gli occhi e con orrore, incontro quelli di Eugene che mi fissano. Ci guardiamo intensamente nelle palle degli occhi per qualche secondo, prima di rendermi conto che la superficie morbida e umidiccia che ha incontrato la mia bocca, è la bocca di Eugene!
Con uno scatto fulmineo e un urletto stridulo, mi allontano da lui, e guardandomi intorno (hanno riacceso le luci), noto tutti i compagni di classe che ci guardano e che si beffano di noi.
«Signori e signore, ecco la coppia dell’anno!» Enuncia a gran voce Kristal che dà il via ad altre risate.
Non posso crederci. Accanto a lei c’è anche Declan che mi guarda interdetto e non riuscendo a sostenere il suo sguardo, tengo gli occhi fissi a terra.
In questo momento vorrei che si aprisse una voragine qui, di fianco a me, che mi risucchi al suo interno. Mi gira la testa e sento le lacrime pizzicarmi gli occhi e offuscarmi la vista, ma prima di scoppiare in un pianto disperato, Meg e Evy mi raggiungono, mi aiutano ad alzarmi, ed usciamo dal salone il più in fretta possibile.





ANGOLO AUTRICE:
Ed ecco l'altro capitolo riguardante la festa a casa di Trevor. Insomma, bene ma non benissimo come si suol dire XD La predizione di Talulla si è avverata, peccato non nel modo in cui sperava Claire...forse avrebbe dovuto ascoltarla con più attenzione (⁠─⁠.⁠─⁠|⁠|⁠)
Che ne pensate di questo capitolo? Fatemelo sapere nei commenti ;)
A presto! :D

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