Gli alberi sfrecciano veloci mentre percorriamo il rettilineo deserto, nell’aria si sente l’umidità e profumi che non riesco bene a distinguere a causa delle varietà di piante che costeggiano la strada.
Mi sporgo fuori dal finestrino del pick up per godere meglio dell’aria fresca che mi sferza i capelli e mentre alla radio suona Bad Romance di Lady Gaga, chiudo gli occhi perdendomi nei pensieri.
Mi chiedo cosa stiano facendo adesso i miei genitori. Ormai credo si saranno accorti della mia mancanza. Sicuramente Evelyn avrà riferito che non ho dormito da lei e starà lasciando messaggi minatori sul mio cellulare, non sapendo che purtroppo il poveretto è disperso nell’oceano. Chissà, magari è la volta buona che i miei me ne comprino uno nuovo, di questo secolo almeno.
Mi sarebbe piaciuto avvisare tutti del fatto che sto bene e che non si sarebbero dovuti preoccupare, peccato che abbia un pessimo rapporto con i numeri anche quando si tratta di memorizzarli, ergo, non me ne ricordavo neanche uno.
Mentre ero ancora in ospedale, ho visto in televisione la notizia dell’aereo da cui sono precipitata. A quanto pare il pilota era complice dei terroristi, per questo sono riusciti a salire senza troppi problemi, fortunatamente il copilota è riuscito a mandare un S.O.S alla torre di controllo che a loro volta hanno avvisato la polizia i quali si sono fatti trovare nel luogo in cui i banditi hanno fatto atterrare l’aereo, riuscendo così ad arrestarli.
A parte la sottoscritta, nessun altro passeggero è finito in mare, tutti salvi. Ricordo di aver tirato un sospiro di sollievo che si è bloccato a metà, quando hanno inquadrato la signora logorroica che sedeva accanto a me durante il volo, tutta impanicata che urlava dell’omicidio ai danni di una povera ragazza dai capelli fucsia. Altri passeggeri hanno confermato la sua dichiarazione e risalendo ai nomi delle persone su quel volo, è uscito fuori il mio nome. Come mi aveva raccontato il dottor McCorey.
Quasi non mi è preso un colpo e mi sono subito agitata pensando alla reazione della mia famiglia se avessero visto il telegiornale. Il padre di William è venuto subito in mio soccorso, calmandomi e dicendomi di non preoccuparmi perché avrebbe chiamato la polizia per fare sapere loro che ero viva e che mi avrebbero riaccompagnata subito a casa. Neanche mezz’ora dopo, una calca di giornalisti si è piazzata davanti l’ospedale per carpire informazioni sulla ragazza miracolosamente sopravvissuta a quella brutta esperienza.
Per portarmi fuori mi hanno fatta uscire da una porta secondaria così sono sfuggita anche alle grinfie di quei ficcanaso di reporter.
Povera me, mi aspetterà una bella lavata di capo una volta tornata a casa. Forse potrei stare a zonzo ancora per un po’ tutto sommato…
Ritorno con la mente al presente, nel momento in cui quell’antipatico del mio accompagnatore cambia canzone per l’ennesima volta e subito mi giro per fulminarlo.
«La smetti?» Dico infastidita dai suoi modi rozzi.
«Non vedo perché dovrei ascoltare la tua stupida musica, l’auto è mia e scelgo io cosa ascoltare.»
«La mia musica non è stupida!»
«Ah no? Lady Gaga? Ma non farmi ridere. È musica commerciale e superficiale… proprio come le persone che l’ascoltano.» Inclina leggermente la testa guardandomi con fare derisorio, cosa che irrita ancor di più il mio sistema nervoso.
«Le persone veramente superficiali sono quelle che si credono superiori e che criticano gli altri in base alle loro preferenze, non concorde con le loro.» Asserisco, fiera della mia brillante frecciatina, pigiando nuovamente sulla radio per cambiare canzone.
«Ma sentitela la ragazzina, dove le leggi queste stupidaggini? Nei biscotti della fortuna?» Ride cambiando ancora canzone, alzando pure il volume sulle note di una musica country.
«Oh, certo, è arrivato il grand’uomo! Per tua informazione questi profondi pensieri derivano da una mente aperta volta a prendere insegnamenti dalle cose che la circondano. Al contrario, una persona in quest’auto, non io vorrei precisare, non fa altro che riempirsi la bocca di cattiverie e pregiudizi, sintomi questi che evidenziano una mente chiusa e… spocchiosa!»
«Spocchiosa?» Ripete prendendomi in giro.
«Esatto! E non c’è niente da ridere!» Mi sento la faccia in fiamme da quanto sono nervosa e voltando lo sguardo verso un punto indefinito, pigio di nuovo e con forza il pulsante. A questo punto Bad romance è bella che finita e al suo posto è cominciata un’altra canzone che sono sicura non apprezzerà: Sweet but Psycho di Ava Max.
«Toh, questa ti descrive alla perfezione» Il mio sguardo furente si fa interrogativo alla sua affermazione, fatto che lo spinge a spiegarsi mentre quel sorrisetto che non sopporto compare ancora sul suo volto. «All’apparenza dolce ma in realtà sei una psicopatica.»
Spalanco la bocca, offesa come non mai e incrocio le braccia al petto, distogliendo lo sguardo da quel cafone che continua a ridere tra sé.
Ancora non mi spiego perché ho accettato di farmi accompagnare a casa da lui. Avrei dovuto insistere di più con suo padre a farmi prendere un taxi, un autobus o qualsiasi altro mezzo, mi sarebbe bastato non essere costretta a condividere ossigeno con questo troglodita!
Approfittando della mia distrazione, mette ancora mano allo stereo propinandomi un altro assolo di chitarra al che giro la testa lentamente in stile bambola assassina e sgrano gli occhi. Non posso dire che la sua musica mi dispiaccia, la trovo orecchiabile… ma non gliela darò certo vinta!
Mi lancia una rapida occhiata per poi riportare l’attenzione sulla strada con un sorrisetto beffardo. «Vedi che ho ragione? Faccia da psicopatica. Te lo si legge negli occhi che hai una mentalità deviata, queste cose non mi sfuggono.» Asserisce saggiamente sarcastico, portando sotto zero il mio livello di sopportazione.
Ma l’hai sentito? Mi ha dato della deviata! Glielo faccio vedere io quanto posso essere deviata!
No sorella, no. Non è questo il modo di affrontare le discussioni. La violenza genera altra violenza, piuttosto, credo che un bel respiro e un dialogo pacifico possano risolvere tutto senza spargimenti di sangue.
Ma che stai dicendo? Sei diventato un maledetto guru per caso?

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Unlucky?
عاطفيةClaire ha sedici anni, vive a Spinning Crazy , un piccolo paesino dove tutti si conoscono e si fanno gli affari degli altri. Frequenta la scuola insieme alle sue due migliori amiche, Meg ed Evy, e insieme ne combinano di tutti i colori per riuscire...