22. Lara

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Chiudo il computer e mi strofino gli occhi stanchi.
King è concentrato nella lettura di un copione; ci vuole qualche secondo perché si accorga che lo sto osservando.

"Hai finito di lavorare?" Mi domanda.
"No, ma per stasera basta" dico mentre libero il tavolo della cucina "credo di aver perso l'ispirazione e non tirerei fuori niente di buono... sai, è il problema di noi creativi!"

Sorride e si alza dalla scrivania.

" È la scusa di voi creativi vorrai dire... Allora smetto anche io."

" A che punto sei?"

"Quasi finito e ho ancora qualche giorno per poter decidere, ma per ora non ho trovato una sceneggiatura che mi entusiasmi... non voglio sembrare schizzinoso ma alla fine i ruoli che mi propongono girano sempre intorno alla stessa tipologia di personaggio, e sinceramente vorrei mettermi in gioco con qualcosa di completamente diverso."

" Tipo cosa?" Chiedo curiosa.

" Un thriller magari..."
Penso a come starebbe bene in smoking, nei panni di un giovane James Bond, o in quelli di uno spietato serial killer.
"Fammi uno sguardo misterioso e crudele!"
Prova ad assecondarmi ma non riesce a rimanere serio, scoppia a ridere, e io lo seguo.

Ultimamente è capitato di sentirci mentre ognuno di noi si occupava del proprio lavoro. Ci siamo fatti compagnia, per il piacere di stare insieme.
Ogni tanto capitava di scambiarci uno sguardo o qualche battuta, un parere, un consiglio, ma per la maggior parte del tempo restavamo in silenzio.

Quel silenzio era il suono della serenità e della nostra complicità.

Mi schiarisco la voce mentre si sfila la felpa e indossa una t-shirt bianca per andare a dormire, mostrandosi alla telecamera senza pudore.
Osservo per pochi attimi il suo torace nudo, i muscoli pronunciati delle braccia tendersi per assecondare i suoi movimenti, la sua pelle candida, il ventre scolpito, con un accenno di peluria chiara che scompare dentro l'elastico dei pantaloni. Distolgo rapidamente lo sguardo imbarazzata, e cerco qualcosa da dire per rompere il silenzio.

" Hai mai la sensazione... hai mai avuto l'impressione che magari ci conoscessimo già in un'altra vita?"

Ci pensa e valuta che tipo di piega sta prendendo la nostra conversazione.

"Tu sì?"

Per tutta risposta gli accenno un sorriso.

"E sentiamo, cosa saremmo stati l'uno per l'altra in questa vita precedente?
Amanti? Compagni? Marito e moglie?"

"No, troppo scontato, credo" rispondo.

Decide di provocarmi:
"E allora cosa?" Spuntano le adorabili fossette dietro a un sorriso malizioso "Madre e figlio?!"

" Stai attento..." lo minaccio, fulminandolo con lo sguardo.

Ride sonoramente e si porta un braccio sopra agli occhi; sa che tirare fuori la differenza di età tra noi è un colpo basso.
Lo incasso con elegante disinvoltura e passo al contrattacco.
" Sei così maturo e saggio, e mi dai sempre consigli di grande ispirazione. Credo piuttosto che in una vita precedente tu fossi mio nonno!"
Scopre il viso e mi fissa annuendo, gli occhi bellissimi brillano divertiti.

"E se invece, mettiamo il caso, ci fossimo incontrati in un altro contesto?
Se io fossi stato un normale ragazzo inglese che trascorre le sue vacanze a Capri con gli amici?"

Scuoto la testa.
" Non mi avresti mai conosciuta in quel caso, questa ossessione delle vacanze a Capri ce l'avete solo voi stranieri.
Comunque, ammettiamo che io assecondi la tua teoria...

HIC IPSO TECUM (io qui con te)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora