32. Esodo Di Piume Rosse

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"Mio aureo Re, come penso tu abbia arguito, le Campane Della Discordia del Maledetto Quartiere non rintoccano mai per caso. Di prammatica, però, il loro primo rintocco sarebbe dovuto essere anche l'ultimo. 

"L'ultimo per la Stella. L'ultimo per tutti. Neanche tu avresti dovuto fermarlo. Esse sono foriere di rivoluzione, di cambiamento; il loro fatale rintocco sarebbe dovuto essere un vilipendente preludio della fine. 

"Tu, però, le hai smorzate. Hai evitato l'inevitabile per qualche oscuro motivo. Saranno stati i Grandi Occhi Celesti che han voluto graziarti per la tua dedizione e prodigalità verso il regno? 

"Non penso proprio, le tue buone azioni equivalgono alle tue brutte azioni; sei stato per metà buono e per metà avido e sacrilego."

A Rèoro stava iniziando a far male l'elmo per colpa di quel prolisso e pedante discorso; sicché intramezzò la Tessitrice, e con voce baritonale disse: 

"Mastra Signora, non giochi con la mia pazienza! Sa che ne ho poca, e non vorrei riperdere il senno come anzitempo dinanzi a chi intesse i fili del destino. Accorci, o le fenici non verranno spedite da sole."

Sempre con le mani onuste di lavoro, la vecchina rispose: "Ci proverò, visto che per una volta la tua pazienza sembra parsimoniosa. 

"Izza le punte del cimiero, mio avido Re. Quella nefasta cosa che ha creato quel cratere da ristrutturare, non era il tuo Corvino più fidato; 

"era la forma più concreta dell'Oscurità. Lui combatte con l'Oscurità nevvero? Sarà stato il suo cupo prescelto. Avrebbe dovuto radere al suolo tutto e tutti. Proprio per questo ti ribadisco che le Campane son suonate. Ma evidentemente, era un rintocco illusorio quello partito da Campanula.

"Se l'Oscurità s'è risvegliata, anche l'Acqua l'ha fatto. 

"L'Acqua non finisce mai di sgorgare. Ricordati questo monito. 

"Ma ricorda anche, che quando l'acqua tornerà, il sangue genererà una divinità dai capelli candidi, la quale darà battaglia al liquido cristallino e lo estirperà per sempre, insieme ad ogni forma di vita conosciuta, per dare alla luce un mondo perfetto e privo di disparità.

"Correggimi se ho sbagliato qualche parola, ma questa, oltre ad essere una becera leggenda, è assai lunga da ricordare..."

Rèoro era incredulo quando dalle secche labbra dell'Intessitrice Del Fato, uscì la parola 'becera', riferita alla leggenda più temuta da tutta Princìpia.

Infatti, stranito rispose: "Becera? Non crede nella venuta della Dea del Sangue estirpatrice di vita e di speranza?!"

con un sorriso sornione la Tessitrice rimbeccò: "Oh certo che mi sono bevuta questa panzana. Come potrei non crederci? Ci credono tutti! 

"Io penso, però, che l'Acqua la spunti sullo scarlatto Sangue c'ha già sancito un'Era. 

"Vedere una Dea Del sangue assurgere a Regina ed erigere i dettami di una nuova esistenza mi sembra idillico."

"Quindi?" disse Rèoro colmo di sgomento, "cosa succederà alla mia amata Stella A Quattro Punte? Ed al mio amato Oro?"

"Con certezza non te lo so dire. Ti posso solo suggerire di mandare il tuo Corvino più in gamba in questo momento a Rupestride, perché se la Dea Del Sangue dovesse nascere, e ti posso garantire che in questo momento qualcosa o qualcuno la sta concependo, secondo la leggenda dovrebbe 'per prima cosa tingere di rosso la sabbia'; 

"per cui l'esercito del Gioiello Del Deserto unito ad un tuo Corvino e al Corvino difensore del capoluogo delle sabbie, dovrebbero riuscire ad indebolirla per bene. Non dico sconfiggerla, perché credo sia troppo per loro, ma credo che si debba fare così affinché non si giunga ad un punto di non ritorno."

Le Cronache Scarlatte - Il CavaliereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora