Otto.

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Gelosia.

Un cigno nuotava nelle rive di un laghetto della foresta proibita, quando durante quella luna piena non vide sfrecciare un lupo mannaro, un cane ed un cervo, che teneva sopra la sua testa un topo

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Un cigno nuotava nelle rive di un laghetto della foresta proibita, quando durante quella luna piena non vide sfrecciare un lupo mannaro, un cane ed un cervo, che teneva sopra la sua testa un topo.

Il cigno se non fosse stato per la sua natura, avrebbe quasi creduto che fosse l'inizio di una barzelletta.



Al mattino Remus era distrutto. Quando scese zoppicante Venere corse a sorreggerlo lui le sorrise stanco ma felice che lei sapesse.

Anche Lily si fermò ed avvicinò.

«Rem, come stai?» mormorò dolcemente. La bionda tacque, conscia che fosse spinta da affetto ed interesse. Nonostante lei non contraccambiasse, quello era per Remus.

«Abbastanza distrutto. Menomale che ho Venere.» ridacchiò, lo fece per farle capire che se avesse scelto avrebbe scelto lei, la sua sorellina acquisita.

Lei gli sorrise prima di aiutarlo a scendere le scale fino alla sala grande dove avrebbero fatto colazione.


I Grifondoro erano al loro tavolo, ridevano e scherzavano delle figuracce fatte da Sirius Black nell'ultimo periodo con certe ragazze, quando un ragazzo si avvicinò alla bionda dei malandrini.

«Ciao Venere.»

Lei soprassaltò presa alla sprovvista facendole quasi andare di traverso il suo frullato.

Si girò trovandosi davanti un serpeverde che lei conosceva bene dalla sua fama. Mulciber.

«Si?» domandò confusa.

Lui le sorrise perverso.

«Ti va di uscire questo sabato?» prima che potesse dire qualcosa lei, rispose James.

«È occupata, anche domenica e qualunque giorno tu pensi di scegliere.»

Sirius sorrise vedendo lampante la gelosia del suo migliore amico.

«Come se fossi il suo ragazzo.»

«Oh ma lo sono.»

Venere si girò verso di lui ad occhi sgranati con le guance rosse, soprattutto quando lui le prese il mento e le stampò un bacio sulle labbra.

Allora arrivò Regulus a portarsi via il ragazzone.

Gli sguardi di Venere e Regulus si incrociarono significando una sola, sta sera al lago nero.

Una volta che i due se ne furono andati lei si girò a fissare intensamente ramoso che la ignorava.

«Allora?» mormorò lei.

«Si allora?» incalzò Sirius e James si alzò da tavola con una Venere alle calcagna.

«James ora mi ascolti!»

Lo prese per un braccio e spinse verso il muro, contro il quale sbatte portandosi lei dietro, in un attimo le prese il volto tra le mane e diede un altro bacio intenso.

«Sono geloso. Mi piaci Venere, mi piaci da quando in quella sala grande mi hai dato filo da torcere. Mi piace quando sparisci improvvisamente e divento matto senza sapere dove sei per paura che non tornerai. Mi piace quando ti preoccupi per i nostri migliori amici...»

Respirò senza fiato da quella confessione e Venere ridacchiò dolcemente ripensando alle parole di Queenie.

«Mia madre è una Legiliments James, lo credevo già da un po'.»

Confessò con le guance che si tingevano di rosso. Lui la guardo in stato di shock.

«Allora Potter, hai intenzione di rendermi ufficialmente la tua fidanzata oppure di guardarmi ancora un po' con la bocca aperta?»

James la guardò male prima di prenderla per la vita e baciarla ancora.


















«Così tu e Potter...?» ammicò Regulus facendola sorridere.

«A quanto pare, non credevo che Queenie avesse ragione. Regulus, non sono pronta ma credo che loro debbano saperlo, non posso più vivere pensando che James non lo sappia e che un giorno mi possa perdere da un istante all'altro o gli altri che mi raccontino i loro segreti ed io, sono solo un ipocrita.»

Il giovane Black scosse la testa.

«Non lo sei Venere. Anzi, sei stata fin coraggiosa, come una vera Grifondoro. Diglielo. Probabilmente non la prenderanno bene ma se ci tengono veramente a te, ti aiuteranno a sostenere questo peso.» le prese la mano e gliela strinse.

«Credi che Lui conosca una cura?»

«Temo di no, oppure me né avrebbe parlato.»

Effettivamente, si ritrovò a pensare Venere, se neanche Grindelwald conosceva una cura poteva Lord Voldemort averla?

Eppure per un attimo una parte di sé, aveva, ancora una volta, avuto speranza.

Persino in quel cigno bianco come la neve Regulus leggeva la tristezza. Erano due anime sole. Lo erano sempre state e sempre lo saranno. Destinate a morire.

𝓥𝓮𝓷𝓮𝓻𝓮. // 𝓙𝓪𝓶𝓮𝓼 𝓟𝓸𝓽𝓽𝓮𝓻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora