Tredici.

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“Biancaneve”

Cinque Grifoni erano seduti in biblioteca

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Cinque Grifoni erano seduti in biblioteca.
Peter che giocherellava con la piuma fingendo di scrivere le pagine di pergamena di Trasfigurazione.
Sirius e James che ridacchiavano a bassa voce prendendo in giro tutti o guardando le belle ragazze. Cercando di far ingelosire Venere.
Ed infine Venere e Remus. Che eseguivano entrambi i loro compiti.
Venere di Aritmanzia e Remus di Pozioni.
Ma l'attenzione di Venere continuava a vacillare, non verso il suo fidanzato... Bensì verso una ragazza rossa qualche tavolo più in là a studiare da sola.

Lily-Perfetta-Evans, come la chiamava da una vita, era sola. La sua amica Marlene era stata aggredita ed ora si trovava in infermeria, le due avevano litigato e al momento non aveva molti amici. Sapeva, tramite Regulus, che la relazione con Piton era frammentata.

Perciò alla fine decise di fare ciò che il suo cuore suggeriva.
Si alzò attirando all'attenzione di tutto il tavolo e avanzò a passo spedito verso Lily.

Quando si trovarono davanti Lily fu sorpresa di vederla.

«Posso fare qualcosa per te, Venere?» domandò dopo attimi di silenzio. Venere sospirò ed annuì.

«Si, prendi la tua roba e vieni con me.»

La Evans parve solo più confusa.

«Vieni al tavolo con noi, non mi piace vederti da quel tavolo con quegli occhi tristi, muovi il culo Rossa-Perfetta.»

Lily le fece un sorriso sincero che venne ricambiato. Ma sentì di doverle rispondere.

«Subito Biancaneve!»

«Bianca-cosa?» domandò confusa.

«Giusto. Perdonami, Biancaneve è la protagonista di una fiaba babbana. Viene chiamata così per la sua pelle diafana, Bianca come la neve. Certo, poi viene quasi avvelenata dalla sua matrigna.»

Venere rimase a bocca aperta.

«Sei un genio Evans!» esclamò posando le mani sulle sue spalle e scrollandola leggermente.

Insieme portarono i libri della rossa al tavolo dei Malandrini.

«Ciao.» sorrise gentilmente Lily. Imbarazzata. Tutti tacquero alternando gli sguardi tra le due Grifondoro.

Venere alzò gli occhi al cielo e tornò a sedersi tra Sirius e Remus.

«Bambolina, quella che hai fatto sedere al tavolo malandrini è Lily Evans?» mormorò Sirius.

«Si.» sospirò tornando sul suo compito.

«Quella con cui sei sempre in competizione?»

«Si.»

«La stessa di cui sei gelosa?» mormorò James aggrappandosi a Sirius per essere più vicino.

«Non sono gelosa di tutti i commenti che hai fatto fin'ora Ramoso, secondo te potrei essere di Lily-Perfetta-Evans?»

«Forse solo un po' Biancaneve.» mormorò Lily avvicinandosi.

«Chi?» sussurrarono in coro James e Sirius.

«Ma certo! È perfetto per te Venere!» esclamò anche Remus. Venere annuì.

«L'hai ammesso!» esultò Lily.

«Che è un ottimo soprannome, non che sono gelosa di te.»

Un forte russare li fece soprassaltare tutti che erano troppo intenti in quella fitta conversazione.

Lo guardarono un attimo attoniti e poi Sirius lentamente si avvicinò per fargli paura facendo urlare spaventato, attirando l'attenzione di Madame Pince, la bibliotecaria.







Quella stessa sera, si ritrovarono tutti in sala comune, dopo essere stati cacciati via, Venere, Remus e Lily erano andati a studiare al lago, dove Venere aveva riscoperto la Evans.

Scoprì che era simpatica e dolce, infondo — molto infondo — Venere dovette ammettere a sé stessa che effettivamente un pizzico la invidiava veramente, perché lei avrebbe avuto tutta la sua vita davanti.

Solo quando Remus fece una battuta sul loro status, si ricordò che Lily conosceva la natura dei malandrini, ma non di lei. Non del Maledictus, così decise di raccontarglielo.

La cosa che la stupì? Certamente il fatto che non pianse o commosse o si dispiacesse. Nei suoi occhi c'era determinazione. E quella sera scoprì a cosa era dovuta.

Erano rimaste solo loro due. Potter e Black erano usciti a fare casino, portandosi dietro Peter che aveva dormito tutto il resto del pomeriggio. Remus preferí studiare in camera ancora un po' prima di andare a letto, rimanendo così le due donne del gruppo.

«Lily, posso farti una domanda?»

Lily sorrise sorpresa di essere chiamata per nome, annuendo energicamente.

«Perché quando ti ho raccontato la mia storia, ti ho visto determinata. Voglio dire, quando l'ho detto ai ragazzi hanno pianto. Insomma quei piccoli tre insenbili che vanno in giro a fare scherzi e terrorizzare ragazzi.» spiegò girandosi verso la rossa che sorrideva dolcemente.

«Per te. Certo che sono triste, ho appena trovato una nuova amica e non so quanto potrò averla, ma Venere Hadley... Tu sei la migliore in qualunque cosa fai, sei fidanzata con un ragazza che ami moltissimo e non uno qualunque ma James Potter, hai dei migliori amici che ti supportano e vogliono bene per quello sei, uno zio è il preside di Hogwarts, l'altro è Grindelwald. Tu sai che la tua vita non sarà lunga. Hai diciassette anni, sei orfana e dei felice. Venere, tu sei felice. Sai che è così lo accetti e vivi il momento, non tutti sarebbero in grado di farlo, ma tu si. Ed io sono determinata a farti passare gli ultimi anni più belli della tua vita.» spiegò Lily con gioia.

E Venere anche lo era, eccome. L'aveva capita in così poco che i suoi occhi erano lucidi. Non amava piangere davanti agli altri, eppure le risultò così semplice attaccate la braccia al collo di Lily e lasciare uscire tutta la sua tristezza.

La Evans le accarezzò i capelli e la tenne stretta a sé.

«Non credevo di aver così bisogno di una amica. Grazie Lily.»

Lily sorrise e lasciò andare anche lei qualche lacrima. Se Venere era così forte anche lei poteva esserlo e superare il fatto che Severus era diventato un Mangiamorte.

𝓥𝓮𝓷𝓮𝓻𝓮. // 𝓙𝓪𝓶𝓮𝓼 𝓟𝓸𝓽𝓽𝓮𝓻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora