Speciale.

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Harry James Potter

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Harry James Potter

era cresciuto molto, aveva compiuto quindici anni il luglio precedente e i suoi ultimi anni di vita erano stati molto frenetici. Superando prove che non tutti al suo posto avrebbero superato.

La pietra filosofale, la camera dei segreti e da poco persino il torneo tre maghi, quattro nel loro caso, con la tragica morte del giovane Cedric.

Ma Harry era ancora lì: fortunato, terrorizzato e tremendamente coraggioso.
Esattamente come sua madre Venere.

Era cresciuto con la sorella ed il marito di Lily, in modo che per i suoi primi anni di vita crescesse lontano dalla magia ed avesse attimi di tregua, prima di tutto il caos che suo zio Silente era convinto sarebbe giunto.

Da poche settimane seguiva con il suo professore di pozioni, Severus Piton, delle lezioni di occlumanzia e non era molto bravo. Per niente a dire il vero.

«Sei proprio come tuo padre: pigro, arrogante.»
Lo provocò ad un certo punto Severus, nell'ultima lezione prima di Natale. Il professore era ancora in collera con James per aver lasciato morire Lily.

«Mio padre era un grand'uomo!» esclamò allora Harry con furia.

«Tuo padre era un maiale!» urlò Severus in faccia al ragazzo tenendolo per il colletto. «L'unica cosa che ha salvato tuo padre è stata Venere!»

Troppo tardi però, si accorse delle sue parole sfuggite al suo controllo. Harry Potter, non aveva idea del fatto che Venere fosse sua madre, la sua vera madre e nessuno si era preso la briga di parlargliene anche solo con qualche ricordo d'infanzia.

E a distanza di quattordici anni, Severus lo proteggeva ancora, perché sapeva che ovunque Venere fosse, lo avrebbe voluto e la sua Lily anche.

«Sirius, puoi dirmi chi era Venere?»

Era la cena di Natale.
Sirius si era irrigidito completamente e i suoi occhi si erano fatti lucidi ed avevano incontrato quelli di Lunastorta che abbassò lo sguardo poco dopo.

Tutti a quella tavola conoscevano Venere, tutti quelli che avevano fatto parte dell'ordine originale.

«Sirius.» lo chiamò negando con lo sguardo Remus. Ma il suo amico voleva dirgli la verità: sentiva che era il momento giusto. Così i due migliori amici sopravvissuti iniziarono il loro racconto strappalacrime.

«Il suo nome era Venere Hadley. Era una ragazza dolcissima, bionda con gli occhi azzurri e limpidi, proprio come i tuoi Harry.»

«Esattamente come i tuoi.» specificò Remus.

Harry li guardò confuso da quella precisazione. Sirius sorrise prima di alzarsi e fare un cenno al figlioccio di fare lo stesso, seguiti da Remus

«Vieni, ti mostro una cosa.»

𝓥𝓮𝓷𝓮𝓻𝓮. // 𝓙𝓪𝓶𝓮𝓼 𝓟𝓸𝓽𝓽𝓮𝓻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora