Epilogo.

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La morte del Cigno e l'amore di due madri.

La morte del Cigno e l'amore di due madri

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La stanza era buia e fredda.
L'ultima cosa che Venere ricordava era il nome di quello sporco bastardo che l'aveva venduta.

Non le importava di sé. Piuttosto pensava ad Harry, James e Lily che sarebbero stati presto in estremo pericolo.

Quando riuscì a vedere un po' meglio la stanza notò che era quella che usava spesso per le torture, proprio perché era più tetra ed incuteva più timore.

"Cosa vuoi farne di lei? Ucciderla?" sentì Nagini. Ma non conobbe la risposta.

Passò un mese lì dentro appesa per le braccia, senza la amata acqua o la bacchetta, vedendo solo facce dei Mangiamorte più crudeli.

Bellatrix, in particolare si divertì molto con lei. Voldemort desiderava che non ricevesse trattamenti di favore, solo perché fino a poco tempo prima si fingeva come loro.

Un giorno nella stanza entrò Nagini, la quale non la odiava ma non la lodava più come prima.

"Alla fine hai scelto anche tu come Credence."

«Aurelius non era malvagio. Cercava solo la verità e mio zio gliela diede.»

Sembrò di sentire una risata da parte del serpente.

"Grindelwald voleva un mondo simile a quello del nostro signore, perché non lo capisci?"

«Lui era crudele, per questo non ho detto di essere sua nipote veramente ma un legame dettato dall'essere cresciuti insieme. Ha ucciso uomini, donne... Lasciava i bambini agli altri ma comunque non li risparmiava. Però era diverso, lui accettava tutti alla fine.
Inoltre sta scontando le sue pene ed ha capito i suoi errori. Voldemort non li capirebbe mai.» Lo difese Venere.

"Non importa più ormai."

Detto ciò se né andò.

Venere non smetteva di pensare al suo bambino, alla speranza che ello si salvasse e vivesse una vita lunga e felice.

Severus entrò quelle che potevano essere ore o minuti dopo.

«Ho solo pochi secondi. Ho chiesto un favore a Crouch.» sussurrò.

«Quella canaglia.» ridacchiò lei senza umorismo.

Severus guardò il volto scavato della sua amica, la pelle sempre più chiara, le occhiaie scure.

«Quanto ti manca?» mormorò corrugando le sopracciglia, posò delicatamente una mano sulla sua guancia.

«Troppo poco, ma non avrà più importanza

Scosse la testa debolmente. Si chiedeva come fosse Harry e come sarebbe diventato da grande.

Un senso di tranquillità iniziava ad espandersi nel petto. La fece rilassare.

Le braccia si rilassarono e le catene emisero un tinnio. Severus non riusciva a pronunciare una singola parola.

«Lo proteggerò Venere. Te lo giuro.»

Ma Venere non lo stava già più ascoltando.

Solo poche ore più tardi Voldemort la fece portare in un enorme stanza, in modo da ucciderla dinanzi a tutti.

Nagini, si rese conto che era già in stato avanzato e se non avesse fatto presto sarebbe mutata per sempre e ci sarebbe voluto tempo per farle riprende coscienza. La coscienza di Nagini era spinta dalla rabbia, quella di Venere dall'amore di suo marito e di suo figlio.

Appena le tolsero le catene si accasciò sul pavimento, pronta a diventare un cigno definitivamente.

«Avada Kedavra.» pronunciò il prima possibile Voldemort e Severus vide la luce spegnersi nei suoi occhi, ma una sola parola uscì dalla sua bocca, che suo figlio avrebbe visto solo diciotto anni più tardi tramite i ricordi del suo insegnante.

Quella parola era "Harry" il nome di suo figlio.

Un anno dopo la morte di Venere, Voldemort ritrovò Peter Minus e lo rese suo Mangiamorte.
Era scappato allungo temendo delle ripercussioni da parte della ragazza bionda, quando apprese che quella era morta verso la fine dell'anno precedente.

Voldemort sapeva che Codaliscia era il custode segreto di James Potter e lo invitò a riverargli dove si trovavano.

Un custode segreto, non si poteva forzare, solo lui poteva rivelarlo di sua volontà e Peter, il povero Peter, era troppo spaventato per potersi ribellare al Signore Oscuro come aveva tentato di fare Venere usando una delle maledizioni senza perdono.

Così Voldemort si recò dai Potter.

Il primo che incontrò fu James, il quale cercò di proteggere il più tempo possibile la sua migliore amica Lily e suo figlio Harry. Quando Voldemort, come aveva promesso, lo uccise si recò al piano di sopra dove Lily stava mormorando ad Harry parole di conforto.

«Sei tanto amato Harry. Tua mamma ti ama, tuo papà ti ama. Io ti amo.»

Appena arrivò lei si mise con decisione davanti ad Harry, che per lei era come un figlio. L'aveva partorito, allattato, amato in quell'anno.

Quando Voldemort scagliò la maledizione mortale, gli rimbalzò contro, perché l'amore di due madri avevano protetto quel dolce pargolo.

Infatti sembrò di vedere chiaramente Venere tenere la mano a Lily Evans.

Più tardi Severus Piton si recò nella casa, ormai conosciuta, dei Potter. Trovò prima James e poi la sua amatissima Lily.

Era cambiata, ma pur sempre bellissima. Pianse stringendola tra le braccia sentendo Harry alle sue spalle fare lo stesso.

Quando si alzò prese in braccio il bambino, non poteva lasciarlo lì. Doveva darlo a Silente. Solo con lui sarebbe stato al sicuro.

Piton, si trovava davanti alle tombe di Lily e James Potter.

Credevano che sarebbe stato meglio per la sicurezza di Harry, continuare a far credere che fosse lei sua madre. Dietro la loro lapide, quella di Venere Hadley.

Si trovò ad odiarli tutti e tre. Venere per avergli permesso di entrare nella sua vita, James per non aver protetto abbastanza Lily... E Lily perché nonostante conoscesse il rischio avesse lo stesso deciso di aiutarli.

Ora, doveva solo mostrare la parte peggiore di sé, l'aveva promesso a Silente, così come aveva promesso alla sua migliore amica che avrebbe protetto suo figlio. Per il resto della sua vita.










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