Il pensatoio.
“Odio davvero molto lasciarti questa lettera, ma desidero che tu abbia questi tramite il mio elfo, sono i ricordi più importanti della mia vita, custodiscili finché Sirius non sarà pronto e se non lo sarà prima della tua dipartita fai in modo che qualcuno glielo consegni allora.
Perdonami se non ho potuto lasciarti il medaglione, ma ci sei dentro fino al collo anche tu, vedilo come un modo per trovare gli altri oggetti.”Venere rileggeva quella lettera da mesi, era il giorno del suo compleanno, metà dicembre. Diciannove anni.
Un'età giovane e quasi la fine della sua vita. Tutti i suoi amici si erano impegnati a prepararle una festa. Gli unici a sapere della scomparsa di Regulus erano Severus e James, con il quale non era riuscita a nascondere il segreto.
«Biancaneve! Di sotto ti aspettano per la colazione.» esclamò Remus entrando in camera mentre riponeva la lettera nella custodia contenente le fiale con i ricordi del suo amico che non aveva ancora avuto il coraggio di vedere.
Un improvviso conato di vomito la fece correre in bagno, dove Remus la seguì e le tenne i capelli.
Il panico di impossessò di lei.
E se fosse stata incinta?«Rem, ho bisogno di un favore. In quel cassetto, quello sopra. Ci sono due test di, di gravidanza. Dammeli.»
Lui sbiancò tanto quanto lei, capendo la situazione. Se fosse stata incinta di una femmina avrebbe avuto il suo stesso destino.
Glieli diede e poi socchiuse la porta aspettandola. Quando la sentì piangere entrò trovandola con in mani entrambi i test positivi.
«Chiama Silente, ora.» riuscì a dirgli e lui lo fece.
Quando i Malandrini non vedendoli tornare salirono. Videro Remus bianco come un lenzuolo correre giù per le scale.
«Dobbiamo chiamare Silente. Venere è incinta.»
Albus arrivò prima che poté e raggiunse sua nipote che era rimasta nascosta e chiusa in bagno.
Tutti gli amici aspettavano in silenzio fuori dalla porta.
«Venere, sono io.»
Venere gli aprì la porta e lo abbracciò stretto.
«Va tutto bene, va tutto bene. Ora vedremo se è un maschio o una femmina, si?»
Lei annuì e Silente posò una mano sull'addome chiudendo gli occhi.
Quando li riaprì lo vide molto più sollevato.
«È un maschio.» pronunciò contento.
Lei uscì con un sorriso guardando James.
«Avremo un bambino James.» lui sorrise sollevato e corse ad abbracciarla.
Il resto del compleanno passò allegramente, fedteggiarono e risero come se fuori non fosse successo niente. Ma Venere sapeva che non poteva nascondere quella gravidanza per sempre al signore oscuro, né di potersi nascondere.
Così escogitò un piano nel quale Lily sarebbe stata essenziale, ma prima doveva chiedere loro un favore.
«Ho bisogno di chiedervi una cosa. Io non vivrò molto. Manca sempre meno e mio figlio non mi conoscerà mai, né me né il legame che ho con voi. Perciò ho preso la decisione che nel pensatoio che c'è qui a casa lascerò dei ricordi, ricordi che il nostro bambino potrà vedere quando vorrà e conoscere le cose in prima persona. Vorrei chiedere lo stesso a voi, la nostra famiglia.»
E quella sera stessa, nella sala del pensatoio diverse fiale erano già posizionate sul muro.
STAI LEGGENDO
𝓥𝓮𝓷𝓮𝓻𝓮. // 𝓙𝓪𝓶𝓮𝓼 𝓟𝓸𝓽𝓽𝓮𝓻
FantasySi può vivere anni talvolta senza vivere affatto, e poi tutta la vita si concentra in una sola ora. Questo è ciò che succede alla sedicenne Venere, che visse poco, si finse felice finché non trovò la felicità davvero, nei piccoli gesti, in coloro ch...