L'ultima menzogna.
L'estate era giunta.
Venere possedeva ufficialmente il marchio nero da un paio di mesi, Silente la teneva costantemente d'occhio, il dolore al braccio quasi non la faceva dormire e doveva prendere diverse pozioni per stare bene.
I Malandrini si erano accorti che qualcosa non andava ma lei aveva sempre ridotto la questione semplicemente ai M.A.G.O. gli esami del loro ultimo anno. Aveva già stabilito con Silente che casa sua sarebbe stata la base dell'ordine della fenice e che una settimana dopo la fine della scuola ci sarebbe stata una riunione.Tutti quelli che né erano a conoscenza non potevano parlarne con nessuno o né avrebbero pagato le conseguenze.
Severus e Regulus, d'altro canto, non lasciavano sola Venere un secondo quando non era con i suoi amici. Si vedevano quasi tutte le sere e la lasciavano sfogare. Silente le aveva anche detto di raccontare a Voldemort più avanti dell'ordine e di portare con sé Severus che aveva deciso di essere parte integrante del piano spia, per la sua Lily ed il loro bambino.
Lily era quasi al quinto mese e tutti i malandrini né erano a conoscenza ed avevano giurato di aiutarla in tutto, infatti si sarebbe trasferita subito dopo la fine della scuola a casa della bionda.
Quando scesero dal treno ci furono tanti saluti gioiosi, perché si giurarono di riversi molto presto, quasi prima che si accorgessero che il tempo era passato.
La sera prima di partire era stato anche il suo ultimo saluto con Reggie, non l'avrebbe visto spesso come sperava a differenza di Severus che sarebbe stato presente sin dal primo giorno di riunione.
Atticus aveva sistemato al grande tavolo di casa Grindelwald una quantità inestimabile di sedie, e su di esso altrettanti centrini, tazzine, bicchieri e bibite: succo di arancia, di zucca, whiskey...
Venere e Silente lo guardavano sorridenti, il vecchio elfo odiava stare senza niente da fare e quando aveva saputo di ospiti aveva saltato eccitato per tre quarti d'ora.
«Atticus, grazie mille vai a riposare!» tentò di obbligarlo ma lui fu irremovibile.
«Assolutamente no! Ho ancora tre teglie di biscotti e quattro di torte! Non posso di certo lasciare la tavola così vuota.» rispose prima di correre in cucina.
«Non me lo ricordavo così impaziente.» ridacchiò Lily accarezzandosi il pancione.
«Ama solo avere ospiti e quando gli ho detto quanti sarebbero venuti, non ho più avuto compagnia.» scrollò le spalle e in quell'istante il marchio bruciò ma sapeva che non era per lei. Stava chiamando altri.
Nel pomeriggio iniziarono ad arrivare i primi membri. Fece conoscenza con così tante persone che nemmeno ricordava tutti i loro nomi. Arrivarono anche i ragazzi, che non aveva mai visto così seri, riuscì a scambiarsi un bacio con James ma niente di più.
Severus, come da accordi sarebbe arrivato per ultimo e Lily ancora non sapeva niente.
«Buongiorno e Benvenuti a tutti. Vi ringrazio per essere qui ed appoggiarmi. Appena arriverà l'ultimo membro saremmo pronti, fino ad allora potete porre delle domande.»
Gideon Prewett si alzò in piedi per parlare, seduto tra il suo gemello e sua sorella Molly Weasley che aveva già tre figli con suo marito Arthur: Bill di otto anni, Charles di sei e Percy di due anni.
«Preside posso chiedere perché siamo a casa di Venere e perché ci sono ovunque anche quadri di Grindelwald?» un brusio collettivo si alzò, mostrando che era un dubbio di tutti.
«Era il migliore amico di mia madre, così come lo era Silente. Dopo che è stato imprigionato ha lasciato tutti i suoi averi a me. Gideon, tu mi conosci dal primo giorno che iniziato Hogwarts.»
Fabian si alzò sorridendole e facendo sedere suo fratello. Un tocco alla porta la fece sorridere e seguita dal suo elfo andò ad aprire trovando Severus.
«Hey Biancaneve.» soffiò abbracciandola. Successivamente lo accompagnò nella stanza e molti ex studenti iniziarono ad insultarlo ma Silente li calmò tutti.
«Posso chiaramente capire il vostro sgomento, ma vi assicuro che Severus Piton non è una minaccia per noi.»
Il ragazzo rimase accanto alla bionda stringendole una mano.
«Dovete sapere - alzò la voce Venere. - che io, Severus Piton e Regulus Black siamo le spie di Silente tra le fila di Voldemort. Ma, vedrete semore e solo noi due, esserci tutti e tre sarebbe troppo pericoloso, soprattutto per un purosangue come Regulus.» incrociò gli occhi di Sirius erano lucidi e la bocca schiusa, sorpreso di suo fratello e soprattutto triste di averla accusata.
«Io e Venere saremo le principali spie. Renderemo conto a Silente e voi ogni volta che accadranno cose importanti o gravi.» intervenne Severus.
«Perché voi?»
Venere decise di togliere l'attenzione da Severus e portarla su di sé.
«Voldemort è convinto che i miei poteri siano infiniti e stupefacenti data la mia condizione di Maledictus. E insieme, abbiamo stimato l'età in cui non mi trasfermerò più in umana. Vent'anni.»
Rispose mostrando assieme al ragazzo il suo marchio.
James fremeva di rabbia, dolore e preoccupazione, gli aveva mentito di nuovo. Si alzò dal tavolo e Venere lo seguì immediatamente.
«James, questo era l'ultimo segreto e tu sapevi che ti stavo mentendo.» lo bloccò poco fuori da casa sua. Lui si fermò e girò leggermente con gli occhi rossi.
«Questa è l'ultima che ti perdono Venere. Non ci sei più solo tu, siamo noi adesso, noi ed i ragazzi.»
Lei annuì e corse ad abbracciarlo. James la tenne stretta mentre piangeva facendola sentire più in colpa che mai.
«Sei una stupida, ti sei cacciata in tutto questo casino. Sono mesi che non dormi...»
«Ti amo James Potter, non lascerò che nessuno dei nostri amici muoia.»
James sorrise e posò le mani sul volto di lei baciandole la fronte. Poi mise una mano in tasca e né tirò fuori un cofanetto blu.
«Ti amo anch'io. Proprio per questo, per il tuo senso di protezione verso tutti noi. Venere, vuoi farmi l'onore di essere mia moglie?»
La bionda scoppiò in lacrime di gioia e lo strinse a sé.
«Solo se sei sicuro di voler essere il marito di questa donna, che si sacrificherà sempre.»
Lui annuì baciandola.
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𝓥𝓮𝓷𝓮𝓻𝓮. // 𝓙𝓪𝓶𝓮𝓼 𝓟𝓸𝓽𝓽𝓮𝓻
FantasySi può vivere anni talvolta senza vivere affatto, e poi tutta la vita si concentra in una sola ora. Questo è ciò che succede alla sedicenne Venere, che visse poco, si finse felice finché non trovò la felicità davvero, nei piccoli gesti, in coloro ch...