Venticinque.

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Il custode traditore.

Erano passati tre mesi dalla nascita di Harry

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Erano passati tre mesi dalla nascita di Harry.
Venere, ogni volta volta che finiva il mese accendeva una candela, pensando al suo bambino.

Da quando era nato aveva un aria insolitamente felice.

Frequentanva più assiduamente i Mangiamorte, tanto che aveva coperto tutti i mobili di casa Hadley, lasciato un incantesimo di sangue sul pensatoio, nel quale solo Harry con il suo sangue l'avrebbe potuto usare un giorno, e si era ufficialmente trasferita dai Lestrange.

Partecipava attivamente ad ogni cattura, ogni tortura, ogni morte.

Non sentiva né riferiva più nulla a Silente. Voleva sembrare in tutto e per tutto una di loro, anche se questo implicava essere un mostro, nessuno, finché poteva ancora usare la bacchetta avrebbe toccato Harry.

Voldemort era sempre in fermento.
Non trovava i Potter e soprattutto il suo ratto.

«Venere.» sibilò Nagini arrivando alle sue spalle.

La bionda si girò verso il serpente abbassando la bacchetta che stava usando per torturare il mago mezzosangue.

«Lui ti vuole.»

La strega avanzò fino allo studio che usava l'Oscuro Signore. Bussò due rintocchi e attese il consenso prima di aprire.

Lui fissava la finestra in silenzio, le mani congiunte dietro la schiena.

«Volevi vedermi mio signore?» lui annuì.

«Si Venere. Vorrei raccontarti un'evento che ha segnato terribilmente la mia vita. Vedi, io non posso provare amore o compassione. Perché per provarla dovrei affezionarmi a qualcuno ed io semplicemente non posso.
Sono nato da una madre strega, Merope Gaunt e uno stupido babbano. Thomas Riddle.»

La bionda taceva ascoltando attentamente quelle parole rimanendo ferma immobile in piedi dall'altro lato della scrivania.

Realizzò non solo che lui era un mezzosangue, ma anche che era l'erede di Serpeverde e probabilmente, anzi, sicuramente era stato lui anni prima ad aprire la camera dei segreti.

«Lei era follemente innamorata, per lo meno così mi dissero. Fatto sta, che gli diede un potentissimo filtro d'amore dal quale sono nato.
Probabilmente se fosse stata una sola notte di sesso, sarei stato diverso... In ogni caso io non cerco lealtà nei miei maghi, io la voglio, la impongo.»

Finalmente si girò verso di lei puntando i suoi occhi rossi nei suoi azzurri, causandole un forte brivido.

«Non ho raccontato tutta la profezia sul bambino dei Potter. Dice che io lo riterrò come un mio eguale.»

«un mezzosangue.» le sfuggì dalla bocca e lui sorrise spietato annuendo.

«E per quello dobbiamo ringraziare te, Venere. Se tu non avessi avuto tanta paura di me, da cedere tuo figlio purosangue nel ventre di una nata babbana, lui non sarebbe nato mezzosangue.
Vedi possiederà le tue caratteristiche, il tuo sangue. Ma il suo essere purosangue è stato compromesso da chi l'ha portato in grembo.
Se solo avessi avuto più fiducia in me, avrei potuto risparmiare il tuo fidanzatino, tuo figlio ed i tuoi amici... Invece li ucciderò tutti, inizierò da chi nasconde il bambino.»

Spiegò crudele. Le mani della bionda tremarono dalla rabbia che non ragionò.

«Crucio.» si mosse verso di lui ma esso lo schivò ridendo.

«Per questo mi piacevi, il tuo coraggio. Nagini, attacca.»

Venere cadde sul pavimento sanguinante.

«Chi te l'ha detto? Chi è il bastardo traditore?» ringhiò cercando di alzarsi.

«Peter Minus.»

𝓥𝓮𝓷𝓮𝓻𝓮. // 𝓙𝓪𝓶𝓮𝓼 𝓟𝓸𝓽𝓽𝓮𝓻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora