L'Oscuro Signore.
Tornati dalla vacanze Pasquali, erano tutti molto silenziosi.
Da quando Lily e Venere avevano parlato, Lily era sempre agitata e non lasciava che nessuno le parlasse.Venere dal canto suo, sembrava tranquilla, invece quella stessa mattina aveva ricevuto una lettera da Regulus, la prima dopo due mesi di silenzio.
Citava solo le loro iniziali B.H., quindi voleva incontrarla. L'ultima volta che si erano visti ad Hogsmeade lui aveva evitato l'argomento. Ringraziando l'arrivo di James Potter.
L'unico rumore presente nella carrozza erano le pagine del libro che stava leggendo Remus.
«Adesso basta, cos'è successo tra voi donne!» esclamò Sirius esasperato.
Lily guardò impaurita l'amica.
«Niente. Mi ha chiesto alcune cose della mia trasformazione e sulla morte di mia madre, ha solo paura per me.» spiegò.
James non sembrò crederci perché la fissò intensamente, lei gli sorrise e fece l'occhiolino.
Mimò semplicemente “dopo” .
Il resto del viaggio passò tranquillamente, i ragazzi riuscirono a conversare e i due fidanzati giocarono anche a scacchi magici.
Quella notte Venere uscì indisturbata e raggiunse il Lago Nero dove Regulus già la stava aspettando.
Quando arrivò Reg le sorrise e l'abbracciò stretta.
«Mi sei mancata piccolo cigno.»
Lei annuì in silenzio, facendo capire al ragazzo che era lo stesso.
«Allora, l'hai fatto?»
«Si.» rispose secco il ragazzo baciandole la fronte prima di sedersi, lei si mise davanti a lui che evitava di guardarla. «Vi incontrerete questo sabato. Ti porterò da lui. Ogni altra informazione te la darò mentre andremo... A Lui l'ha già detto?»
Venere annuì energicamente.
«Certo, domattina gli darò queste tue ultime informazioni. Ce la faremo piccolo Black, lo so.»
Rispose sdraiandosi nel prato esausta, lui imitò il suo gesto e sentirono dei passi, Severus Piton poco dopo si erse sopra le loro teste.
«Credo dobbiate delle spiegazioni.»
Venere sbuffò.
Silente faceva avanti indietro nel suo ufficio, un'ora prima sua nipote l'aveva avvisato che sarebbe passata per delle novità.
Phineas aveva provato a parlare con l'uomo, anche il quadro di Armando Dippet, il preside precendente recentemente defunto, ci aveva provato con scarsi risultati.
La sua mente viaggiava nei ricordi di quel ragazzo solitario che vagava per i corridoi di Hogwarts, nella sezione proibita della biblioteca o nella foresta stessa.
La porta si aprì dopo un tocco leggero e vi entrò la bionda con un leggero sorriso.
«Venere, accomodati.» le indicò la sedia sulla quale andò a sedersi.
«Sabato ho un incontro.» pronunciò seriamente lui la guardò preoccupato. «Con me verrano Regulus e Piton.»
«Ci saranno altri Mangiamorte?»
Venere scrollò le spalle non sapendolo. Il preside annuì.
«Invece per l'ordine?»
«Ho già diversi nomi, a te la lista.»
Gli consegnò il foglio con su scritte una pagina e mezza.«Grazie. Mi occuperò personalmente di informarli, la prima riunione si terrà a fine scuola.»
Lei annuì e si preparò per andare alla prima lezione della giornata. Ma Silente la fermò.
«Stai attenta Venere.»
«Sempre. Ti voglio bene zio Albus.»
Lui le sorrise prima di mormorle "Anch'io".
Sabato arrivò troppo velocemente, i due serpeverde arrivano al confine della foresta proibita dove la loro compagna già li aspettava vestita di tutto punto, fu strano per loro vederla vestita così, abituati alla divisa scolastica o alla tuta.
Appena li vide sorrise appena, Regulus e Severus ricambiarono.
«Sono qui solo perché sei amica di Lily e so quando bene ti voglia. Ricordatelo Hadley.»
«E so quanto lei ti ami, per quello non ti fatturerò Piton.» rispose lei per rime facendolo sorridere.
I tre studenti si avventurarono nella foresta seguendo passo passo Regulus, finché da lontano non vide Bellatrix Lestrange accanto ad un uomo di spalle con i capelli corti e ricci.
Venere si bloccò e Severus le strinse la mano incoraggiandola.
Voldemort si girò, il suo volto non aveva molte parvenze umane, iniziava ad essere un vago ricordo, pareva essere sulla quarantina ma a quando diceva Silente doveva averne almeno dieci anni in più.
Un serpente si avvicinò sibilando.
“È lei mio signore.”
Venere corrugò le sopracciglia ma il Signore Oscuro sorrise ampliamente.
«Buonasera mio giovane Maledictus.»
Venere capì di star firmando la sua condanna a morte.
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𝓥𝓮𝓷𝓮𝓻𝓮. // 𝓙𝓪𝓶𝓮𝓼 𝓟𝓸𝓽𝓽𝓮𝓻
FantasySi può vivere anni talvolta senza vivere affatto, e poi tutta la vita si concentra in una sola ora. Questo è ciò che succede alla sedicenne Venere, che visse poco, si finse felice finché non trovò la felicità davvero, nei piccoli gesti, in coloro ch...