La ragazza di Ramoso.
Un cervo, dormiva sulla sponda del lago, ogni tanto il suo occhio si rivolgeva a quello splendido cigno che nuotava libero dai pensieri. Gli si spezzava il cuore, pensare che un giorno non l'avrebbe più visto.
Che presto o tardi, non sarebbe più stata la sua ragazza.
Si alzò in piedi attirando l'attenzione della creatura, ella di conseguenza si avvicinò alla sponda ritrasformandosi assieme al ragazzo che vestiva solo un paio di pantaloni.
«Che succede James?» soffiò sedendosi accanto a lui bagnata fradicia.
«Niente, penso che mi mancherai, so che non dovrei pensarci ma non riesco a fare diversamente. Ogni tanto ci penso e...» si bloccò.
Venere si sedette a calvalcioni sulle sue gambe, mentre James emise un lieve brivido causato dalle gocce di acqua gelida che gli erano arrivate.
«Lo so amore, perdere qualcuno che ami è ignobile. L'ho visto con mia madre, lei non mi amava molto, ma era mia mamma. L'ho odiata per così tanto tempo da averlo dimenticato.»
Il sorriso che si levò sul volto non era felice o sereno, ma pieno di rammarico.
«Non essere dura con te stessa eri solo una bambina.»
Venere tacque ma un lieve sorriso si levò sulle sue labbra.
«Che né dice la mia amata fidanzata di passare una giornata solo noi due ad Hogsmeade? Tra libri, burro-birra e qualunque cosa tu voglia... Magari potremmo anche andare sulla scopa.» propose James arricciando il labbro inferiore facendola ridere fragorosamente.
Venere tirò fuori la sua bacchetta e con un semplice incantesimo asciugò e vesti entrambi con abiti decenti, anziché un pantalone ed un vestitino bagnato.
Dopodiché entrambi evocarono le loro scope, appena usciti dalla foresta, così da arrivare più in fretta.
«Propongo una gara cacciatore!»
James emise un lamento. Venere era formidabile nel volo, più di lui.
Non c'era una gara che non avesse vinto, non a caso per due anni era stata cercatore per la casa di grifondoro.Poi lasciò. Non era il suo sport preferito, preferiva di sicuro le lezioni di Erbologia avanzata a cercare una pallina nel campo.
«Paura Potter?»
«Io paura? Pff. Il primo che arriva ad Hogsmeade paga tutto.»
Venere ghignò divertita.
«Prepara le monete.» consigliò posizionandosi sulla sua scopa di ultima generazione. James sbuffò di nuovo.
Avrebbe speso sicuramente una fortuna.Venere attese che il suo fidanzato desse il via e poi parti come una scheggia talmente veloce che James non fece neanche in tempo a partire rimanendo a bocca spalancata.
«Merda Hadley!» urlò. Ma lei era troppo lontana per sentirlo. Quando arrivò ai confini di Hogsmeade smontò dalla scopa, trovandola a mormorare con Regulus Black. Fu lui a vederlo subito, ma non se né preoccupò, non aveva nulla da nascondere. Teoricamente.
Quando la raggiunse lei gli fece un enorme sorriso soddisfatto.
«Allora Potter? Burro birra o bottega dei libri?»
«Cosa ci facevi con Black?» domandò alterato.
«Questo atteggiamento rabbioso si addice di più a Sirius, non ad un elefante cervo.» lo riprese deridendolo. Lui irrigidì la mascella guardandola severamente ma Venere si limitò ad alzare gli occhi al cielo. «Se ti fidi di me James, allora non devi pormi queste domande. Prometto che se dovessero esserci svolte sarai il primo a saperlo.»
Senza risponderle le prese la mano e si incamminò verso la bottega del libro. Così che potesse comprarsi lui stesso dei libri nuovi sul Quidditch e lei qualunque cosa volesse.
«Ma paghi tu sapientona.»
Venere rise annuendo facendo fermare il Grifondoro ad ammirare la sua bellezza e spontaneità.
«Venere, ti amo.»
«Anch'io Ramoso, anch'io.»
••
Niente, volevo solo farvi sapere che ho già deciso come finirà questa storia.
Non credo di scrivere ancora molti capitoli, penso di arrivare a venticinque. Dopotutto l'ho categorizzata come storia breve.
Tornando al nostro finale, ci sarà l'epilogo, abbastanza deprimente dove finirà la storia di Venere, e uno speciale che sarà ambientato diversi anni più tardi. Detto ciò, vi saluto e ringrazio.
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𝓥𝓮𝓷𝓮𝓻𝓮. // 𝓙𝓪𝓶𝓮𝓼 𝓟𝓸𝓽𝓽𝓮𝓻
FantasySi può vivere anni talvolta senza vivere affatto, e poi tutta la vita si concentra in una sola ora. Questo è ciò che succede alla sedicenne Venere, che visse poco, si finse felice finché non trovò la felicità davvero, nei piccoli gesti, in coloro ch...