Un magico cigno.
Venere, credeva che sarebbe morta dall'agitazione.Aveva parlato con Silente, gli aveva raccontato emozionata di James e poi aveva domandato anche a lui se facesse bene a raccontare loro della sua condizione.
Lui aveva taciuto a lungo fissandola. Rivivendo per un attimo i suoi ricordi di Gellert. Emise un sospiro ed alla fine le disse che si, per lui era giusto dire loro la verità.
Ma solo a James, Sirius e Remus. Di Peter non si fidava, non del tutto lo trovava troppo volubile.
Così Venere invitò i tre amici quella stessa notte nella foresta proibita per raccontare loro la verità. Solo la verità e nient'altro che essa.
«Ramoso guarda!»
«Felpato piano, brutto sacco di pulci.» ringhiò James.
«Venere dov'è?» mormorò Remus a disagio nella foresta durante la sua forma umana.
«Non lo so, non capisco perché non potevamo vederci tutti insieme qui.» lamentò James proseguendo nella foresta finché i tre non tacquero contemporaneamente, colpiti da quello splendido cigno bianco che nuotava indisturbato.
Il cigno nuotò verso di loro e con agilità risalì sulla riva, le zampe nere piumate non producevano alcun rumore, sbatte le ali per togliersi un po' d'acqua di dosso.
«Wow.» riuscì a mormorare Sirius.
Quella splendida creatura in un attimo si trasformò in Venere. La loro migliore amica e fidanzata di ramoso.
Un vestitino bianco al ginocchio le copriva il corpo fradicio come i capelli. Lasciò un leggero sorriso e con i piedi nudi si avvicinò di poco con cautela, non era ciò che loro pensavano.
Aveva bisogno che apprendessero una notizia per volta.
«Quindi tu...» iniziò Sirius.
«...Ti trasformi...» proseguì James.
«...In un cigno.» terminò Remus.
«È fantastico!» esclamarono i tre insieme.
James fece per raggiungerla quando lei si bloccò urlando.
«Io non sono un animagus!»
Julia accarezza il suo pancione, la sua bambina, Venere sarebbe stata una grande donna ma non sapeva come avrebbe vissuto, le sarebbe stata accanto se solo la libertà non l'avesse colta prima.
Albus Percival Wulfric Brian Silente, aveva visto la scena di quell'abbandono davanti ai suoi occhi, Julia era stata molto fortunata, aveva vissuto una vita lunga a differenza di sua madre e Venere già da bambina aveva mostrato le sue capacità, trasformandosi a suo piacimento in un cuccioletto di cigno così tenero.
Silente teneva alla sua amica Julia, ma molto di più a Venere che per lui negli anni era divenuta come una nipote più che una figlia, non sarebbe stato stato in grado di fare il genitore come si deve. Così si accontentò.
Facendo in modo assieme a Grindelwald di non farle mai mancare nulla. Lunga o corta sarebbe stata la sua vita, anche se si prospettava breve, sarebbe stata ricca di emozione e felicità.
Ma a quando pare il destino era più duro di quanto loro non credessero.
Venere però, non rimpiangeva nessuna delle sue scelte. Aveva vissuto bene o male, tutte le sue scelte avevano avuto la loro motivazione, stupidità, amore, ingenuità, tristezza. Aveva provato molto e di ciò era grata.
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𝓥𝓮𝓷𝓮𝓻𝓮. // 𝓙𝓪𝓶𝓮𝓼 𝓟𝓸𝓽𝓽𝓮𝓻
FantasySi può vivere anni talvolta senza vivere affatto, e poi tutta la vita si concentra in una sola ora. Questo è ciò che succede alla sedicenne Venere, che visse poco, si finse felice finché non trovò la felicità davvero, nei piccoli gesti, in coloro ch...