20. Unioni

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La mattina seguente mi sveglia qualcuno che bussava alla porta. Apro leggermente gli occhi, cercando capire dove fossi. C'era un sole forte che entrava dalla vetrata. In quel momento ricordo di essere ad Asgard. Non volevo proprio alzarmi dal letto, ma qualcuno continuava a bussare. Controvoglia vado ad aprire, era Thor.
Thor:<< buongiorno, scusami se ti ho svegliato, ma volevo che facessi colazione con noi e poi magari andavamo insieme da mio fratello.>>
Ale:<< buongiorno a te>> dico stropicciando gli occhi. << noi chi?>> dico sbadigliando
Thor:<< io, mia madre e mio padre, Odino.>>
Quel nome mi mette sull'attenti e sveglia tutte le cellule del mio corpo. Un po' perché era IL Dio Odino e un po' per via dei tristi racconti di Loki, quindi partivo un po' prevenuta nei suoi confronti.
Ale:<< ehm, va bene. Provo a cambiarmi in qualche modo e arrivo... ma che ore sono?>>
Thor:<< non ti preoccupare, stanno arrivando le guaritrici così ti controllano anche la ferita. Comunque qui il tempo scorre diversamente, attualmente è la seconda ora del mattino.>>
Ale:<< ehm... va bene... allora io entro.>> dico confusa mentre rientravo nella mia stanza.
Qualche secondo dopo entrano le guaritrici che sempre con molto delicatezza, si prendono cura della ferita. Devo ammettere che la pomata era davvero miracolosa, infatti già stavo meglio. Ovviamente mi avevano portato anche quell'intruglio grigio. Mi aiutano a cambiarmi e in un attimo ero pronta.

Esco dalla stanza e Thor era lì ad aspettarmi.
Thor:<< vieni, seguimi.>>
Camminiamo lungo i corridoi del palazzo. Erano lunghissimi e molto spaziosi, con grandi colonne decorate d'oro e sulle pareti continuavo a vedere dipinte le varie battaglie di Odino.
Entriamo in una grande sala dove c'era un tavolo lunghissimo, credo che bastasse per almeno 50 persone. Sulla parete dietro il tavolo, c'era un grande dipinto di Odino, raffigurato su quella che credo sia una nuvola, con un aureola d'oro... dalla sua raffigurazione fuoriuscivano dei raggi dorati. Molto umile mi verrebbe da dire.
Al tavolo erano sedute due persone, una delle quali ero sicura fosse Frigga. Ci avviciniamo a loro.
Thor:<< Padre lei è Alexandra>> dice rivolgendosi a lui. <<Ale lui è Odino, re di Asgard e protettore dei nove regni.>>
Faccio un inchino.
Ale:<< è un onore per me conoscerla.>> dico, non pensandolo realmente in quanto mi venivano in mente per parole di Loki.
Odino:<< siediti, siediti... fai come se fossi a casa tua.>>
Ale:<< ti ringrazio.>>
Poi mi rivolgo a Frigga, le faccio un inchino e lei mi sorride facendomi un cenno con la testa.
Io e Thor ci sediamo e noto che la tavola era piena di cose che non avevo mai mangiato prima ed erano così tante che potevano sfamare almeno 15 persone.
Iniziano a mangiare.
Thor mi indica un piatto.
Thor:<< prova questo, sono sicuro che ti piacerà.>>
Faccio come dice ed effettivamente aveva ragione. Credo sia un dolce asgardiano, fatto con uva.
Odino:<< Ale>> mi giro verso di lui <<conoscevo tuo padre, abbiamo fatto tante battaglie insieme. Era il miglior guerriero che avessi... forte, coraggioso... aveva anche tutto ciò che un soldato potesse desiderare... donne, fama, soldi... ma nonostante ciò era riuscito a rimanere umile, amando per l'eternità solo una donna: tua madre.>>
Ale:<< questa cosa gli fa onore.>> dico accennando un sorriso.
Odino:<< si, è vero. Era anche un mio caro amico.>>
Facciamo una breve pausa.
Ale:<< cosa successe quel giorno...?>>
Odino:<< intendi il giorno della loro morte? Beh... loro erano i custodi del tesseract. Thanos ha approfittato che io fossi in battaglia a Jotunheim per colpire Asgard e cercare di prendere il tesseract.>>
Thor:<< ricordo quel giorno... io e Loki eravamo con te a combattere.>>
Odino:<< esatto. E mentre noi combattevamo, Thanos era qui ad Asgard. Tuo padre ha cercato in tutti i modi di proteggere la città e il tesseract e l'ha fatto... con grande onore, sacrificando la sua vita e quella di sua moglie...>> fa una breve pausa, si vedeva che era provato. << poco prima di andare incontro al loro destino, tua madre ha chiesto a Heimdall di portarti in un posto sicuro e lui ti ha fatto capitare sulla terra, in modo che Tony Stark potesse trovarti.>> allora era tutto calcolato? Che io potessi stare con Tony?
Non riuscivo a dire nulla, potevo solo provare a immaginare il dolore che i miei genitori stavano provando quel giorno. Ho sempre pensato che mi avessero abbandonato e invece volevano solo salvarmi e proteggermi.
Frigga, vedendomi un po' scossa, mi stringe la mano, sorridendomi. Ricambio il sorriso.
Ale:<< Grazie per avermi raccontato la loro storia. Avrei voluto conoscerli, devono essere state delle persona veramente buone e ciò che hanno fatto gli da onore.>>
Frigga:<< poi un altro giorno posso raccontarti come si sono conosciuti... sai, prima di sposare Odino io e tua madre eravamo amiche. Poi gli impegni reali ci hanno separato. Ma nonostante questo, le volevo molto bene.>>
Accenno a un sorriso sincero, le credevo. Il mio sesto senso diceva che di lei mi potevo fidare. Mentre non avevo esattamente la stessa sensazione con Odino.
All'improvviso sentiamo delle guardie correre verso la nostra sala. Ci giriamo tutti verso di loro.
X:<< Vostra Maestà, il principe Loki si è svegliato.>>
In quel momento sentivo il cuore riempirsi di gioia. Istintivamente mi alzo velocemente dalla sedia e anche gli altri fanno lo stesso.
Ci incamminiamo tutti a passo svelto verso la sala dove stava Loki.
Arrivati alla porta, le guardie permettono solo a Odino e Frigga di entrare.
Thor:<< non ti preoccupare, lo vedrai anche tu. Sarà felicissimo di vederti.>> dice accarezzandomi la spalla.
Ale:<< speriamo, mi manca tantissimo.>>
Lui accenna un sorriso.

Passa un bel po' di tempo prima che Odino e Frigga escono dalla stanza. Io e Thor aspettavamo fuori, camminando avanti e dietro per i corridoi. Quando li vediamo uscire subito gli andiamo incontro.
Thor:<< allora? Come sta?>>
Odino:<< bene, si riprenderà.>>
Frigga:<< tuo fratello è forte, te l'avevo detto. Ora ha bisogno solo di riposo>>
Ale:<< possiamo entrare?>> dico frettolosamente, impaziente di vederlo.
Frigga:<< ora si è addormentato, più tardi sicuramente potrai venire a fargli visita.>> dice sorridendomi.
Ale:<<ah... va bene...>> dico delusa.
Thor mi accarezza dietro le scapole, sorridendomi come per dirmi di avere pazienza ancora un po'.
Thor:<< l'importante è che si sia svegliato ora.>> mi dice.
Accenno a un sorriso e annuisco.
Noto che Odino mi scrutava curioso e in maniera alquanto strana.
Odino:<< che rapporto hai con i miei figli?>> dico secco.
Io rimasto un attimo shockata a quella domanda. Non me l'aspettavo. Guardo Thor in cerca di aiuto, ma notavo che anche lui era rimasto un attimo sorpreso.
Frigga:<< Odino, non mi sembra il momento di fare queste domande. Lasciali in pace a gioire per il risveglio di tuo figlio.>> dice lei sorridendomi.
Penso che lei abbia capito la situazione che c'era tra me e Loki e stia cercando di salvarmi.
Thor:<< si è vero padre, ne parleremo in un altro momento.>> mi afferra per il polso << con permesso.>> dice salutandoli e trascinandomi via.
Quando raggiungemmo la mia stanza, si ferma.
Ale:<< mi dai qualche spiegazione?>>
Thor:<< Tu e Loki ancora non avete ben chiaro che rapporto avete e mia madre questo l'ha capito e ha cercato di salvarti da una situazione imbarazzante, anche perché mio padre sa essere molto invadente a volte.>>
Rimango un po' sorpresa anche se l'avevo intuito.
Thor:<< non volevo che ti mettesse in difficoltà e ti ho trascinata via. Magari quando ne parlerete tu e Loki, poi potreste mettere al corrente anche noi.>>
Ale:<< beh... siamo... amici.>> dico poco convinta.
Thor:<< due amici non vanno a letto e poi ti ripeto, si vede lontano un miglio che provate qualcosa l'uno per l'altro.>>
Abbasso lo sguardo, io ero sicura di quello che provavo per Loki, ma non ero certa di quello che Loki provava per me.
Ale:<< e perché tuo padre ti ha tirato in ballo?>>
Thor:<< beh, vede che comunque siamo molto uniti Ale. Non sa se provi qualcosa per me o per Loki. Lui non sa esattamente che rapporto abbiamo tutti quanti noi.>>
Rido.
Thor:<< Mio padre aveva chiuso nelle segrete Loki dopo l'accaduto di New York e ora l'ha visto quasi morto con una ragazza che gli gira intorno con suo fratello, è normale che si chieda cosa stia succedendo.>>
Aveva ragione.
Thor:<< Ma non voglio vederti in difficoltà. Voglio che tu stia bene qui ad Asgard, quindi per il momento eviteremo le domande invadenti di mio padre.>>
Ale:<< va bene, capo.>> dico sorridendo.
Thor:<< che ne dici se mentre aspettiamo ti faccio fare un giro del palazzo?>>
Ale:<< va bene>> dico con un sorriso a 32 denti.

Il tour del palazzo è durato veramente tanto, era immenso. Mi ha fatto vedere tutte le sale: quella delle riunioni, del trono, la biblioteca, l'armeria, la prigione... anche la cella dove stava Loki. Il palazzo aveva anche vari piani, ovviamente senza ascensore, quindi alla fine del tour potevo sentire un forte dolore alle gambe.
Per ultima mi fece vedere la camera di Loki. Appena entrammo potevo sentire perfettamente il suo profumo. Era come averlo li con me. Le pareti erano bianche, mentre il letto aveva delle lenzuola nere e verdi. I suoi colori. Anche la libreria che aveva era nera. Avevo molta nostalgia di lui.
Ale:<< che ne dici se proviamo ad andare da lui?>>
Thor:<< si, vieni, ti accompagno.>>

Fuori dalla sua stanza, c'erano due guardie, che appena vedono Thor si inchinano. Ci lasciano passare, aprendo la porta.
Quando entriamo, lui era steso ancora sul lettino. C'erano le guaritrici che cercavano di medicargli la ferita.
Loki:<< vai piano, mi fai male.>>
X:<< mi scusi Vostra Grazia, ma non posso evitare di toccargliela.>>
Loki:<< no no, ci stai premendo sopra.>>
X:<< giuro su tutti gli dei che la sto solo sfiorando.>>
Io e Thor vedendo quella scena ridiamo. Era tornato, finalmente.
Appena sente le risate, si gira verso di noi.
Loki:<< Ale, sei qui?>> dice sorpreso. Si alza su dal lettino.
X:<< vostra Grazia, deve restare steso.>>
Lui fa finta di non sentirle, mi scrutava, probabilmente non credeva ai suoi occhi, non poteva credere che io fossi realmente lì.
Ale:<< si, sono qui.>> dico avvicinandomi lentamente.
Sentivo di nuovo le lacrime scendere lungo il mio viso, questa volta di felicità. Ero felice di rivederlo. Quando eravamo uno di fronte all'altro, mi tira a sè e mi abbraccia. Sentivo di nuovo il suo profumo. Ricambio l'abbraccio, cercando di fare piano. Appoggia il suo viso sulla mia spalla e sentivo le sue lacrime scendere.
Sentivo dolore alla ferita, per la pressione che il suo corpo esercitava, ma non mi importava. Ora l'unica cosa che contava era che eravamo di nuovo insieme.

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