22. Confusione

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~ ALE ~

Torno in camera mia. Ero rimasta delusa dalla risposta di Loki, anzi, rettifico, molto delusa. Davvero ci considerava amici? Forse sono stata io che ho frainteso tutto dall'inizio? Che stupida! E che confusione!
Cammino freneticamente avanti e dietro per tutta la stanza. Non riuscivo a dare una risposta chiara alle mie domande e più tempo passava, più dubbi avevo. Più il tempo passava e più la rabbia prendeva il posto della delusione. Che cosa ci facevo lì? Sarei voluta tornare a casa.
Sento bussare alla porta.
Ale:<< avanti.>>
Era Thor.
Thor:<< hey, scusami se ti disturbo.>>
Che tempismo!
Ale:<< no, non ti preoccupare, entra pure.>> dico sorridendogli.
Thor:<< volevo parlarti.>>
Ale:<< anch'io.>> dico seria.
Thor:<< inizia prima tu.>>
Ale:<< voglio tornare a casa.>>
Thor rimane un attimo in silenzio, serio.
Thor:<< non puoi.>>
Ale:<< e perché?>>
Thor:<< una richiesta di Tony.>>
Tony? Cosa stava succedendo? Cosa mi nascondeva? Questa cosa mi stava facendo preoccupare.
Ale:<< che succede?>>
Thor:<< non dovrei dirtelo...>>
Ale:<< Thor parliamo di mio padre... dimmelo.>> dico seria, era un ordine.
Thor:<< stanno affrontando un problema sulla terra, credo che l'abbiano chiamato "Ultron".>>
Ale:<< oddio, cosa sta succedendo? Ultron era un progetto di Tony per la difesa globale.>>
Thor:<< non lo so con esattezza. Credo che Ultron abbia preso vita propria e voglia distruggere gli Avengers, ma non ti preoccupare, se la stanno cavando bene.>> dice sforzando un sorriso.
Ale:<< non sei bravo a mentire.>>
Thor:<< lo so, ma avevo ordine di non dirti niente e di tenerti qui al sicuro perché Tony non vuole che metti a rischio la tua vita ora che non sei in forma. Io tra poco partirò per raggiungerli e ti do la mia parola che non accadrà niente a nessuno.>>
Ero preoccupata. La rabbia aveva lasciato il mio corpo e ora sentivo solo tanta preoccupazione e ansia.
Ale:<< va bene>> dico sospirando.
Thor:<< prima di partire però volevo chiederti come stessi.>>
Ale:<< al momento sono preoccupata per i ragazzi...>>
Thor:<< e per quanto riguarda mio fratello?>>
Ale:<< arrabbiata, ma forse sono stata io a fraintendere tutto.>>
Thor:<< vorrei difenderlo, ma a volte sbaglia con i suoi atteggiamenti. Però non credo che sia quello il suo pensiero.>>
Ale:<< quello che pensa lo sa solo lui e io attualmente ho un altro pensiero in testa più importante, quindi ora vai e aiuta mio padre prima che venga anch'io.>>
Lui sorride.
Thor:<< secondo me dovresti parlarci con Loki... lui ci tiene a te.>>
Ale:<< sono troppo arrabbiata al momento e anche preoccupata per mio padre e i ragazzi.>>
Thor:<< posso capirti...>>
Ale:<< per favore, in qualche modo tienimi aggiornata.>>
Thor:<< va bene, non ti preoccupare. Ci vediamo al ritorno.>>
Ale:<< salutami tutti.>>
Thor:<< come lei desidera.>>
Mi fa un inchino, sorride ed esce dalla stanza.
Ci mancava solo quest'ultima preoccupazione.

Resto tutto il pomeriggio nella stanza. Le guaritrici vengo a ora di pranzo insieme alle domestiche, quindi mentre io mangiavo, le guaritrici si occupavano della mia ferita e le domestiche della pulizia della camera.
Quando vanno via, resto sola nella stanza a guardare il panorama dalla finestra del balcone.
Non avevano televisioni, quindi era stato difficile distrarmi e far passare il tempo.
Non avevo voglia di ritornare da Loki e tanto meno di andarmene in giro per il palazzo da sola, così decido di andare da Frigga.
Esco dalla stanza e noto che c'erano due guardie a sorvegliare. Mi avvicino a una di loro e gentilmente chiedo dove potessi trovare Frigga. Mi invitano a seguirli.
La sua camera non era molto distante dalla mia. Una volta arrivata fuori la sua porta, busso.
Frigga:<< avanti!>>
Apro la porta ed entro.
Ale:<< buon pomeriggio, vostra altezza.>> dico facendo un inchino.
Frigga:<< che piacere vederti! Vieni, accomodati. Gradisci qualcosa?>>
Le guardie dietro di me escono e chiudono la porta.
Ale:<< no, la ringrazio.>> dico con un sorriso.
Frigga:<< come stai?>> dice avvicinandosi a me.
Ale:<< potrei stare meglio. Thor mi ha detto che è dovuto ritornare sulla terra perché c'erano alcune faccende da risolvere.>>
Frigga:<< si lo so, me l'ha detto. Il caro prezzo da pagare quando vuoi difendere chi ami e chi ti circonda. Quando ami il tuo regno è difficile restare indifferenti quando succedono certe disgrazie.>>
Ale:<< già, è vero. Cerchi di proteggerlo in tutti i modi e di far star bene sempre chi ti circonda.>>
Frigga:<< Thor è sempre stato così. Ma come mamma non riesci mai ad abituarti al fatto che tuo figlio ogni volta parte per una battaglia nuova. Speri sempre che il fato sia dalla sua parte.>>
Ale:<< deve essere molto orgogliosa di lui.>>
Frigga:<< si, lo sono. Come lo sono di Loki. È vero, non ha fatto delle buone azioni in passato, ma ha dimostrato grande astuzia e forza.>>
Rimango sorpresa dalle sue parole e lei lo nota.
Frigga:<< voglio vedere sempre il lato positivo nelle loro azioni. Giuste o sbagliate che siano.>>
Sorrido e abbasso lo sguardo.
Ale:<< ma vostro marito non la pensa come voi.>>
Frigga:<< no, è vero. Ma io non sono lui. Penso che le cose vadano spiegate con le buone, invece Odino è molto severo. Loki voleva solo dimostrare al padre che anche lui era in grado di comandare, guidare un regno e vincere una guerra.>>
Ale:<< purtroppo non c'è riuscito...>>
Frigga:<< no, era ancora molto immaturo, ma ha comunque vinto. Ha conosciuto te.>>
La guardo sorpresa.
Ale:<< che intende?>>
Frigga:<< Ale, io noto molte cose e ho visto che con te era diverso. Grazie ad Heimdall riuscivo anche a vedere i miei figli sulla terra ogni tanto e vedevo come si comportava con te. Sta cambiando. Forse sei l'unica che riesce a fargli cambiare strada.>>
Ah bene, quindi eravamo spiati?
Frigga:<< so che c'è qualcosa di bello tra di voi. Ci tenete l'uno all'altro, solo che Loki ancora non sa come comportarsi. Per lui è una cosa nuova.>>
Ale:<< lo so, però a volte questi suoi comportamenti mi feriscono. Mi confondono.>>
Frigga:<< lo so, tesoro. Posso comprenderlo. Ma se davvero ci tieni come ho visto, porta pazienza. E poi lui è molto orgoglioso.>>
Sorrido.
Forse aveva ragione.
Ale:<< Grazie per questa chiacchierata, ne avevo bisogno.>>
Frigga:<< ogni volta che lo desideri.>>
Faccio un inchino ed esco dalla stanza.
Vado vicino alle guardie e chiedo se potessero portarmi da Loki.

Entro nella stanza dell'infermeria, dove riposava. Era steso, guardava il soffitto e giocava con una pallina, lanciandola verso il soffitto e riprendendola.
Ale:<< hey.>>
Lui di ferma. Si alza dal lettino e si gira verso di me.
Loki:<< pensavo fossi andata via.>>
Faccio un sospiro e sorrido.
Ale:<< ci avevo pensato, ma Thor mi ha fermata. Stanno facendo una guerra con Ultron sulla terra e Tony non vuole che torni.>>
Loki:<< Ultron?>>
Ale:<< beh si, è un po' complicato da spiegare... è un intelligenza artificiale progettata per la difesa globale. Tony l'aveva progettato dopo l'attacco a New York...>>
Loki sembrava pensarci su, poi cambia discorso.
Loki:<< come stai con la ferita?>>
Ale:<< bene. Le guaritrici stanno facendo miracoli.>>
Lui sorride.
Loki:<< sicuramente abbiamo delle pomate incredibili, ma la tua rapida guarigione è dovuta anche al fatto che sei una dea.>>
Sorrido.
Ale:<< è vero... strano sentirselo dire... tu invece come stai?>>
Loki:<< sono stato meglio.>>
Ci guardiamo fisso negli occhi. C'era un po' di tensione tra noi.
Loki:<< senti mi dispiace per stamattina, è solo che c'era mio fratello e non mi piace farmi vedere debole.>>
Ale:<< non sei debole se mostri un po' di tenerezza.>>
Loki:<< per me si. Anche perché ho criticato per molto tempo mio fratello quando stava con Jane e ora invece... mi ritrovo che...>> si ferma.
Ale:<< cosa Loki?>>
Abbassa lo sguardo.
Ale:<< parla. Se non parli non posso capirti.>>
Rimane in silenzio per qualche secondo.
Loki:<< Ale non posso, mi dispiace.>>
Ale:<< non puoi cosa?>>
Loki:<< tutto questo... io sto bene con te ma non posso andare avanti...>>
Ale:<< non capisco...>> avevo le lacrime agli occhi. << perché mi stai facendo questo?>>
Loki:<< non potrò mai darti ciò che vuoi.>>
Rimango un attimo in silenzio, guardandolo, sentendo le lacrime che scorrevano lungo le guance.
Loki:<< rovinerò sempre ciò che ho di bello.>>
Ero senza parole. Mi sentivo la testa scoppiare. Un giorno era sole e l'altro era luna.
All'improvviso sento il mio sesto senso impazzito ed ero certa che non riguardasse Loki.
Ale:<< adesso devo andare.>> dico seria.
Loki:<< dove vai?>> dice cercando di alzarsi in piedi.
Ale:<< non ti riguarda, non più. Hai rovinato una cosa bella senza aver nemmeno provato a farla andare bene. Scusami, sono stata io una stupida. Pensavo che mi amassi anche tu.>>
Mi pento subito dell'ultima frase detta.
Loki:<< aspetta che vuol dire?>>
Ale:<< devo andare.>>
Esco dalla porta e vado verso le guardie. Nel frattempo in sottofondo sentivo la sua voce che mi chiamava, ma faccio finta di non sentirla.
Mi avvicino a una delle guardie.
Ale:<< ho bisogno che mi portiate da Heimdall.>>
Guardia:<< subito, vostra grazia.>>

Ci incamminiamo verso il ponte arcobaleno. Alla fine di esso c'era il Bifrost e più mi ci avvicinavo e più il mio sesto senso mi avvertiva di un pericolo.

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