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Izuku lo vide andare via tranquillo e aprì il foglietto di carta rivelando il numero di telefono del ragazzo e il suo nome, Katsuki si sporse di poco osservando cosa aveva tra le mani il verdino e rimanendo senza parole per un attimo.
<Cazzo...> sbuffò cominciando a dirigersi verso il suo collega del posto mentre Midoriya poneva in tasca quello che aveva appena ricevuto e superandolo subito dopo.
<Dove dobbiamo dirigerci dopo?> domandò subito.
<Allora, voi due penso che possiate staccare, ormai il turno è completato per entrambi. Deku avendo ricevuto la proposta di supporto di Bakugo tardi non abbiamo potuto trovare un alloggio quindi per la durata della sua permanenza condividerete la stanza che ti abbiamo assegnato. Fortunatamente non sarà a lungo visto che tra una settimana termini il supporto nella nostra città come anche lui quindi ragazzi ci vediamo domani.> l'uomo gli sorrise congedandoli e dirigendosi verso gli uffici lasciandoli soli e in silenzio.
<Merda.> disse piano Izuku domandandosi perchè l'universo gli mettesse tutte le carte in tavola sbagliate e girandosi verso il biondo che lo stava già osservando con un sopracciglio alzato.
<Insomma? Andiamo? E' da stamattina che sto acchiappando villain e vorrei solo liberarmi del costume e fare una benedetta doccia.> A Midoriya tornò nella mente l'ultima volta che se l'era ritrovato a casa, senza vestiti mentre gli aveva chiesto l'asciugamano e deglutì a fatica prendendo colore.
<S-si.> disse con voce roca non riuscendo a replicare meglio.

Il problema di quell'abitazione era la grandezza, adatta per una persona, stretta per due.
Era ormai sera e le luci fuori casa cominciavano ad accendersi, in lontananza il sole stava ormai scomparendo lasciando gli ultimi colori caldi lasciando il posto al blu della notte.
<Ecco, è un pò disordinata, non mi aspettavo tutto quest-> ovviamente non finì la frase, avevano appena varcato la soglia richiudendo la porta quando Bakugo lo afferrò per il collo spingendolo al muro producendo un rumore tonfo e facendogli mancare l'aria.
<Kacchan che fai?>
<Pensi di chiamarlo?>
<Di cosa parli?>
<Del fottuto tipo che ti ha lasciato il numero.>
<E perchè mai.>
<Non hai visto come ti faceva gli occhi dolci?>
<E con questo?>
<Fai sempre così colpo sulle persone che salvi?>
<Questa discussione sta prendendo una piega strana.>
<Qua lo strano sei tu.>
<Parla quello che è venuto fino a qua a lavorare.>
<Non vedo il problema.>
Rientrava nella norma avere questa tipologia di battibecchi, alla fin fine li avevano sempre avuti per un forte spirito di competizione che li aveva sempre accomunati. Il problema era la vicinanza del biondo, sentiva il suo respiro fin troppo vicino e iniziava a mancargli l'aria, probabilmente era anche dovuto al suo batticuore fin troppo pressante.
<Kacchan non sono gay e comunque non dovevi andare a fare una doccia?>
Bakugo lo osservava minuziosamente, il suo sguardo passava dai capelli spettinati a gli occhi smeraldo proseguendo per la linea del naso e scendendo ad osservargli le labbra. Lo vide leccarsi le sue mentre proseguiva a guardargli il collo e poi il petto risalendo poi fino a incrociare di nuovo gli sguardi e distanziandosi dopo poco grattandosi la testa.
<Immagino che l'unica porta che vedo sia il bagno.>
<Si.>
Non gli rispose neanche e ci si diresse subito lasciando il verdino completamente confuso mentre si sedeva stringendosi il petto come ad aver paura che da un momento all'altro il cuore potesse saltargli fuori dalla cassa toracica.
Mentre sentiva lo scrosciare dell'acqua decise di dare un'occhiata a gli ingredienti per la cena, per quei giorni non ci aveva badato molto ordinando spesso cibo d'asporto o saltando direttamente il pasto per la stanchezza ma sapeva che per il biondo non era lo stesso visto il suo regime di allenamento e la sua dieta.
Iniziò a preparare con un pò di fatica non essendo abituato a mettersi ai fornelli facendo cadere posate e padelle, era veramente maldestro quando si trattava di cucinare.
Aveva cominciato ad affettare delle verdure proprio quando una presenza alle sue spalle si avvicinò, sentiva il suo calore sulla schiena data la vicinanza con cui lo stava osservando destreggiarsi in cucina.
<Deku, ti vuoi tagliare un dito ?>
<Kacch-> neanche il tempo di rispondergli che la figura al suo fianco allungò le mani ai suoi fianchi poggiandole sopra le sue aiutandolo con il coltello, il suo viso era talmente vicino che neanche riusciva a girarsi per guardarlo.
<Riesco a farlo anche da solo.> borbottò il verdino dopo aver finito di tagliare una zucchina.
<Si si, lo vedo proprio.> ovviamente non si sarebbe tirato indietro nel prenderlo in giro e il verdino s'irritò immediatamente, troppe cose lo stavano mandando in fibrillazione facendogli sudare le mani.
Dopo aver tagliato anche la seconda il biondo si discostò poggiando la schiena al bancone con le braccia incrociate, Izuku lo guardò con la coda dell'occhio maledicendosi immediatamente.
Indossava una canottiera che metteva in risalto le braccia possenti, il petto risultava ancora più allenato di quanto aveva costatato guardandolo con il costume da hero e i pantaloni gli fasciavano le gambe mettendo in evidenza ogni minimo centimetro.
Continuava a ripetersi nella mente gli step da seguire nella ricetta provando a non mandare in confusione ciò che rimaneva del suo povero cervello ma ovviamente risultò così distratto da tagliarsi proprio mentre stava eliminando alcuni scarti.
<Sei proprio sbadato, vorrei capire proprio a che pensi scemo di un Deku. Dove hai la cassetta del pronto soccorso ?>
<Non ce l'ho, ho solo un paio di cerotti nel mobile del bagno.> Bakugo sparì immediatamente recuperandoli e facendolo sedere alla sedia di fronte a lui.
<L'acqua ossigenata?>
<Neanche quella.> il biondo sembrò pensarci per un attimo, poi, dopo aver tamponato con della carta la ferita lo fissò intensamente negli occhi prendendogli la mano e portandosi il dito ferito in bocca.
<Ma che fai...> il verdino era rosso dall'imbarazzo, sentiva la lingua dell'altro passargli sul dito e la sua mente iniziò a fare pensieri assurdi immaginando la situazione in tutt'altro modo cercando di ritornare in se dopo poco tossendo appena.
Quando gli liberò la mano per andargli ad apporre il cerotto era ormai troppo tardi, aveva dovuto accavallare le gambe per evitare di far notare il rigonfiamento che si era inevitabilmente formato tra i suoi pantaloni.
<Sai che la saliva ha proprietà disinfettanti no ?> Katsuki parlò piano finendo il suo lavoro per poi alzarsi e continuare il lavoro che aveva iniziato Midoriya precedentemente.
<Che fai?>
<Mi sembra ovvio, continuo a preparare vista la tua situazione. Ora sta buono e seduto che sennò rischi di tagliarti di nuovo. >
<Non mi sottovalutare Kacchan.>
<Parlava quello che si è tagliato appena mi sono allontanato.>
1 a 0, palla al centro.

Come volevasi dimostrare le doti culinarie di Bakugo era rimaste quelle, se non ancor più superiori, di quando andavano alla UA, tutto superlativo anche se si era eccessivamente lamentato quando non aveva trovato il peperoncino nella dispensa.

Il problema sarebbe stato un altro, lì il letto era unico e a una piazza e mezza, questo pensiero lo stava facendo rimanere sotto il getto dell'acqua della doccia più del dovuto mandandolo in crisi ancor più di quanto non fosse. Sarebbero stati giorni sempre più complicati vista la vicinanza del biondo e il fatto di dovergli nascondere il suo orientamento sessuale risultava passo passo più difficile a causa del continuo contatto che casualmente o inevitabilmente sembrava esserci tra di loro.
Alla fine dovette uscire dal bagno indossando il suo pigiama di All Might, anche se era cresciuto la sua ammirazione per il suo idolo non sarebbe mai passata e Bakugo, vedendolo uscire vestito in quel modo scattò in una fragorosa risata lasciandolo perplesso e stizzito.
<Non capisco cosa ci sia di divertente.>
<Sei proprio un nerd.>
<Non vedo cosa ci sia di male.>
<Non sei cambiato per niente.> disse il biondo sdraiandosi sul letto e poggiando la testa sul braccio mentre osservava il cellulare con disinvoltura.
Izuku si sdraiò anche lui stando attento a non avvicinarsi troppo e posizionando un secondo cuscino dietro da schiena così da stare più seduto, prese il tablet iniziando a cercare notizie della giornata e aggiornandosi sugli eventi.
Il giorno dopo avrebbero fatto entrambi e insieme il turno del pomeriggio, il loro superiore aveva notato che si conoscessero così da decidere di farli collaborare per la durata della loro trasferta cosa su cui Midoriya si sarebbe voluto sotterrare visto che aveva deciso di andare a lavorare in un'altra città proprio per allontanarsi da lui anche se tutto l'universo sembrava andargli contro.

La mattina seguente il verdino sentì un calore e un respiro fin troppo vicino, aprì gli occhi a fatica osservando la figura ancora addormentata del biondo che aveva un braccio sul suo addome mentre lo stringeva con la mano.

Cercami ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora