CAPITOLO 8 - ASSOLUTAMENTE NO!

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La sala del trono era destinata alle cerimonie ufficiali, dove i regnanti tenevano consiglio, concedevano udienza, ricevevano omaggi, concedevano titoli e per le pubbliche udienze.

Era illuminata da sei finestre, sul fondo di essa era collocato appunto il trono, intagliato in legno e decorato, tappezzato di velluto rosso e sopra di esso c'erano figure allegoriche che reggevano uno scudo.

Sulla parere sinistra, un ricco mobilio dove spiccava l'importante ritratto che ritraeva entrambi i sovrani.

La parte rimanente dell'arredo comprendeva un elaborato console e quattro poltrone di intaglio particolarmente fine.

Tutto intorno alla sala erano disposte le sedie per i ministri.

Ed il Re era proprio al suo interno in quel momento, intento a controllare e firmare dei documenti importanti del regno, quando senti spalancarsi la porta e vide entrare a passo spedito suo figlio.

- Katsuki! Che modi sono questi di entrare? - chiese guardandolo.

- lo devi mandare via subito padre! -

- buongiorno anche a te - disse il Re.

- Chi devo mandare via? A chi ti stai riferendo figliolo? - chiese alquanto perplesso.

- sto parlando di quel ragazzo che hai portato qui, ecco di chi parlo - disse alzando la voce.

- se ho capito bene stai parlando del giovane Asahi giusto? -.

- si proprio lui! -

- E perché mai dovrei cacciarlo? Sentiamo! -

- Perché? - sbraitó Katsuki.

- Ti rendi conto che non sappiamo nulla su di lui? Asahi non è il suo vero nome! gli è stato affibbiato da Mina -.

- ne sono a conoscenza figliolo, ma non vedo quale sia il problema sinceramente -.

- non vedi il problema?? Cosa sai di lui? Potrebbe essere una spia dei nemici che finge un'amnesia per quanto mi riguarda! -. Tuonó Katsuki.

Il Re stette in silenzio per qualche minuto, in effetti non era certo nemmeno lui che si potessero fidare di quel ragazzo. Ma a guardarlo non sembrava pericoloso anzi! Ma aveva ragione suo figlio, non potevano abbassare la guardia proprio ora.

- Giusta osservazione! Ma sinceramente non sembra mentire quel giovanotto - disse il Re.

Poi continuò

- comunque stamani a colazione mi ha chiesto di affidargli qualche incarico che lo permetta di sdebitarsi -.

- Cosa? Io ti sto chiedendo di allontanarlo e tu gli vuoi assegnare delle mansioni? Ho capito bene Padre? -

- si, hai capito perfettamente Katsuki. Fintanto che dimostrerà di essere degno di fiducia e svolgerà in maniera egregia ciò che gli viene chiesto, potrà rimanere qui a palazzo. -

- fammi capire bene Padre! Tu reputi un perfetto sconosciuto degno di fiducia??? - disse Katsuki evidentemente irritato.

- Ascolta Katsuki, so che sei ostile verso i forestieri, ma ti chiedo di provare a dargli un'occasione per dimostarci che non ha cattive intenzioni. -

- te lo puoi scordare Padre! Non farò una cosa del genere!-.

Il padre era esterrefatto da come si era incaponito suo figlio su quella faccenda. Doveva esserci altro sotto, si ma cosa? Per quanto si potesse avere dei dubbi su Asahi, quell'atteggiamento era esagerato per quanto lo riguardava.

- c'è forse qualche altra ragione a me sconosciuta che ti spinge ad essere così furibondo? - chiese allora il Re.

Katsuki sapeva benissimo quale era la motivazione che lo mandava in bestia.

RICORDATI DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora