CAPITOLO 10 - UN PRANZO ALQUANTO MOVIMENTO

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La mattinata era trascorsa piuttosto velocemente ed Izuku dopo un bagno rilassante, era intento a prepararsi per andare a pranzo.

La stanza dove alloggiava era molto bella, aveva a disposizione tutto ciò di cui potesse necessitare. Per non parlare del fantastico panorama che poteva ammirare dalle finestre.

Mina gli aveva lasciato dentro all'armadio diversi vestiti e scarpe. Così si mise a scegliere cosa mettere.

- mmm vediamo...questa camicia nera è davvero molto molto bella. Potrei abbinarla con dei pantaloni bianchi, una cintura in pelle marrone e per terminare dei mocassini di pelle marrone scuro. Pensó -

Prima di vestirsi si soffermó davanti ad un enorme specchio che rifletteva l'immagine per intero. Era davvero pieno di ferite e cicatrici in molti parti del corpo. Alcune sarebbero andate via con il tempo, altre purtroppo sarebbero rimaste indelebili. Prese la camicia e se la infilò chiudendo tutti i bottoni tranne gli ultimi due in alto che lasció aperti; mise i pantaloni e completò il tutto con la cintura e le scarpe.
Si ricordó che Mina gli aveva fatto preparare una sorta di unguento per tenere in ordine i capelli. Lo applicò e con le dita diede una forma alla sua capigliatura. Osservó il suo lavoro un ultima volta allo specchio ed uscì dalla stanza.

Si avviò nel lungo corridoio che portava alla sala da pranzo, quando ad un certo punto vide Mina venirgli incontro.

- ti stavo per venire a chiamare - disse lei.

- sono in ritardo per caso? - Domandò Izuku.

- oh no no! Stavo venendo a vedere se avevi bisogno di una mano, ma vedo che sei capace benissimo da solo ad abbinare perfettamente gli abiti -

- vado bene sicura? Altrimenti torno indietro a cambiarmi -

- assolutamente no Asahi sei perfetto così fidati. Sei una bomba!-

- g..gr..grazie mina -. Disse Izuku un pò in imbarazzo.

- allora andiamo bel fustacchione! -

- Va bene -.

I due dopo una decina di minuti arrivarono davanti alla porta della sala da pranzo. Bussarono e aspettarono che una persona della servitù venisse loro ad aprire.

Non attesero molto che una delle cameriere spalancó la porta.

- benvenuto, la famiglia reale sarà qui a breve, intanto accomodatevi pure - si sentì dire Izuku.

Il ragazzo si voltó verso la sua amica.

- tu non vieni? - chiese.

- no Asahi, io ti ho solo accompagnato. Ora andrò nell'area riservata a noi servitori e consumeró il mio pasto assieme agli altri ragazzi e ragazze che sono al servizio del Re -.
Lo guardò con dolcezza e poi aggiunse

- tranquillo, ci vediamo dopo.
Tu goditi il pranzo assieme ai reali -.

Izuku le fece un sorriso ma non era tanto felice di dover varcare quella porta senza di lei.

Si salutarono ed il verdino seguì la cameriera che lo accompagnò al tavolo.

Cavolo se era nervoso! A breve avrebbero fatto il loro ingresso i sovrani.

Ma con sua grande sorpresa, la prima persona ad entrare fu il Principe Katsuki, che vedendolo lì, manifestò tutta la sua collera.

- e tu che ci fai qui dentro? - gli urlò contro.
La sua fronte e le ciglia erano aggrottate, il suo tono di voce era quasi minaccioso e la vena del collo che pulsava fecero venire i brividi ad Izuku, che non si aspettava certo una scenata del genere.

RICORDATI DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora