CAPITOLO 39 - SIAMO A CASA

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Il gruppo partito dal castello Todoroki, era ormai giunto alle porte della fortezza Bakugo; Endeavor aveva a malapena fatto una sosta veloce, giusto il tempo per far riprendere i cavalli e poi di nuovo in sella, sembrava avesse fretta di arrivare il prima possibile a destinazione.
Per tutto il tragitto Izuku cercò invano di indagare con Shoto, ma quest'ultimo cambiava sempre argomento, oppure parlava ininterrottamente con Shinso delle tecniche di allenamento pur di non rivolgere la parola al verdino e di questo Izuku se n'era accorto con non poco dispiacere. Non vedeva l'ora di arrivare e poter finalmente stare con le persone di cui si fidava e che non gli avrebbero mai mentito; i suoi amici sapevano che lui preferiva sentirsi dire le cose in faccia per quanto potessero far male e ferire, ma almeno sapeva cosa realmente pensavano e stessero combinando. Invece con Shoto era sempre un enigma, le cose le veniva a sapere per vie traverse e non sempre complete, come poteva fidarsi ciecamente di quel ragazzo? Eppure aveva dimostrato tutta la trasparenza possibile con il principe, perché lui non faceva altrettanto?
Decise di lasciar perdere per il momento, ma non avrebbe di certo mollato la presa, se voleva scoprire una cosa lo avrebbe fatto.

- Asahi, hai capito quello che ho detto? - chiese Shoto guardando il verdino che era completamente perso nei suoi pensieri e che non stava prestando attenzione a quello che accadeva intorno a lui.

- mh? Oh scusa Shoto, ero sovrappensiero, stavi dicendo? - chiese il verdino guardando di sfuggita il bicolore.

- a cosa stai pensando per non sentire che ti stavo parlando? - gli chiese Shoto.

- ah...nulla di che, comincio solo ad essere stanco, tutto qui! -

- tra poco saremo arrivati e potrai riposare -

- si, cosa mi stavi dicendo scusa? -

- che sarebbe meglio informare anche i sovrani Bakugo sulla situazione di Eri - disse il bicolore indicando la bimba che stava dormendo appoggiata al verdino.

- si, ci avevo già pensato, quando saremo lì ne parlerò con loro - gli rispose Izuku.

- lo farò io, così possiamo mettere giù un piano di difesa -

- no, lo faccio io, Eri è sotto la mia responsabilità, quindi tocca a me -. Disse il verdino secco.

- come vuoi, ma non credo tu ti intenda di piani di attacco o difesa Asahi - gli disse il bicolore.

- io no, ma i miei amici e i regnanti si, quindi non c'è da preoccuparsi - disse Izuku. Finché non gli era chiara la situazione era meglio fare dei passi indietro e non fidarsi completamente del principe Todoroki, quindi anche Eri l'avrebbe protetta lui assieme alle guardie del biondo, era certo che di loro si poteva fidare.

Intanto il principe Todoroki lo guardava triste, qualcosa era cambiato nell'atteggiamento del ragazzo dagli occhi verdi, e questo lo agitava, perché in fin conti era stato l'unico che lo aveva aiutato con sua madre e lui ora lo stava tenendo all'oscuro di una cosa che lo avrebbe fatto star male, perché era convinto che sarebbe corso tra le sue braccia una volta saputa la cosa; ma se così non fosse? Lo avrebbe perso sia come possibile compagno di vita che come amico e lui questo non lo voleva. Decise così di vedere come si sarebbero evolute le cose in quei giorni e poi avrebbe deciso su come comportarsi e cosa fare.
Finalmente arrivarono davanti agli enormi cancelli del castello dei Bakugo ed Izuku svegliò la piccolina, la quale appena riconobbe la roccaforte, fece un sorriso enorme e chiese di scendere immediatamente da cavallo, anche se il verdino le aveva detto di aspettare che fossero autorizzati ad entrare, ma lei nonostante le occhiatacce che le arrivarono dal re Endeavor, si mise a correre verso le due guardie che sorvegliavano l'ingresso, le quali la riconobbero subito e si chinarono per salutarla per poi cercare tra le persone davanti a loro il ragazzo dai capelli verdi, quando lo individuarono alzarono la mano in segno di saluto, cosa che fece felicemente anche Izuku.
Shoto si giró a guardarlo, era incredibile come quel ragazzo fosse riuscito a farsi ben volere da chiunque, da quando lo conosceva non lo aveva mai visto discutere con nessuno o arrabbiarsi seriamente per qualcosa, anzi se poteva aiutava tutti, anche le persone che non conosceva. Come faceva ad avere un cuore così grande? Piano piano il bicolore si stava pentendo di non aver avvisato prima del vero motivo per il quale suo padre e sua sorella fossero andati con loro, quel verdino dal cuore tanto dolce e tenero, non avrebbe retto e lui non poteva fare nulla. Appena era venuto a sapere dei piani del padre, aveva tentato di trovare una scappatoia assieme al biondo, non tanto per lui tanto quanto per la sorella che non sarebbe stata felice, come d'altronde anche Katzuki, ma Endeavor era irremovibile, non sentiva ragioni o si faceva come diceva lui o avrebbe dichiarato guerra, cosa che bisognava altamente evitare per entrambi i regni che erano stati da sempre alleati. Cosa poteva fare allora? L'unica cosa era osservare il verdino e il biondo quando erano assieme e carpire se tra loro ci fosse davvero qualcosa di forte, in quel caso si sarebbe fatto da parte e avrebbe provato in qualche modo ad aiutare il verdino.

RICORDATI DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora