CAPITOLO 46 - UN DURO ALLENAMENTO

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Finalmente ad Izuku fu dato il permesso di tornare nella sua stanza, dopo che il medico gli aveva espressamente prescritto tanto riposo e zero sforzi per riuscire a guarire più rapidamente, dato che quando il giorno prima era tornato a visitarlo, sembrava alquanto stanco e stravolto mentre il biondo era stramaledettamente rilassato.

- se hai giramenti di testa o forti dolori, torna immediatamente qui da me ok? - disse Mirio prima di lasciare andare entrambi i ragazzi.

- va bene, grazie dottor Mirio - rispose il verdino con un enorme sorriso.

Katsuki lo afferrò per un braccio trascinandolo con lui, e solo quando furono lungo il corridoio che conduceva alle loro stanze, lo lasció andare.

- va tutto bene broccolo? - chiese il biondo guardando davanti a sé continuando a camminare.

- per la milionesima volta sì Katsuki! - rispose il verdino.

Il biondo si bloccò di colpo e si voltó a guardarlo fisso negli occhi.

- se va tutto bene come dici, perché sei rimasto sveglio a fissare il soffitto e a borbottare cose incomprensibili? - gli chiese il principe.

Izuku spalancó le sue iridi verdi, non credeva che il biondo se ne fosse accorto.

- ahm...ero solo felice che tu fossi lì con me e volevo sincerarmi che fosse tutto vero! - disse Izuku distogliendo lo sguardo; in parte si trattava della verità, ma in parte no, ma non poteva ancora dirgli cosa lo preoccupava.

- sarò la tua ombra broccolo, quindi non ti preoccupare, mi vedrai sempre - rispose Katzuki avvicinandosi a lui e abbracciandolo.

Nella mente del biondo continuava a tornare a ripetizione la notte trascorsa assieme, aveva iniziato lui a provocare vero ma man mano le redini le aveva prese in mano il broccolo, trasmettendogli un bisogno impellente di sentirlo non solo fisicamente, come se avesse il terrore che quel momento potesse finire e non tornare più, come se il mattino seguente tutto si sarebbe volatilizzato e non ne sarebbe rimasta traccia, le sue continue suppliche di amarlo, di toccarlo, di dirgli quello che provava per lui, come se temesse che non avrebbero più avuto il tempo per farlo ancora e le ore rimanenti era rimasto sveglio ad osservare con sguardo vuoto il soffitto e la continua presa sul suo corpo come ad aver paura che potesse scappare, tutto questo trasmetteva a Katsuki agitazione che non riusciva a spiegarsi.

Arrivarono davanti alla stanza del verdino ma Katsuki tirò dritto verso la sua, ma Izuko si fermò.

- Ehm...Katsuki, la mia stanza è questa, ricordi? - disse Izuku perplesso guardando la schiena del biondo.

- non piu! Ho fatto trasferire tutte le tue cose nella mia, da oggi rimarrai con me. - rispose senza voltarsi il principe.

- io cosa? Katsuki ma non possiamo! Cosa diranno tutti gli ospiti? Per non parlare dei tuoi! È folle! - rispose Izuku nervosamente.

A quel punto Katsuki si giró, piantando i suoi rubini negli smeraldi del verdino.

- folle eh? Di quello che pensano gli altri non me ne frega un emerito cazzo; tu stai con me punto. - rispose con un tono serio che fece mettere i brividi al broccolo.

Perché non poteva dormire nella sua stanza? Si chiese il verdino che comunque seguì il biondo senza fiatare, glielo avrebbe chiesto dopo il motivo.

Katsuki spalancó la porta e fece entrare il ragazzo per poi rinchiudersi la porta alle spalle.

- scegli il lato del letto che preferisci, per me è indifferente destro o sinistro - disse sempre serio il principe.

- allora se non ti dispiace dormo nel tuo solito lato...- disse rosso in viso Izuku. Così facendo avrebbe potuto odorare ogni volta il buonissimo profumo di caramello del biondo.

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