CAPITOLO 36 - UN INCONTRO PERICOLOSO

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Izuko assieme ad Eri, Shinso ed al principe Shoto arrivarono finalmente al cimitero dove riposavano i genitori della bimba.

Appena scesa da cavallo si aggrappò immediatamente al verdino, le gambe cominciarono a tremare e gli occhi si riempirono di lacrime, era convinta di farcela a varcare quel cancello, invece non era così, troppi ricordi dolorosi gli ritornarono alla mente; la gente che la guardava con pena, lei che appena ricevuta la notizia crollava in ginocchio urlando e chiamando sua mamma e suo papà, la vicina che cercava di abbracciarla per consolarla e lei che la scacciava; fatica a respirare, il cuore era accelerato, la vista era offuscata e aveva un nodo alla gola come se dovesse vomitare e all'improvviso non vide più nulla, svenendo tra le braccia di Izuku che preso dalla paura cominciò ad urlare il suo nome e a scuoterla per farla svegliare.

- ERI, ERI TESORO TI PREGO SVEGLIATI! - urlò il verdino disperato.

Piano piano la bimba riaprì gli occhi e li puntò su quelli preoccupati del verdino.

- Asahi...- disse flebile la piccola.

- tesoro mio, ho preso tanta paura, come stai? -

- scusa...non volevo farvi preoccupare - gli rispose con gli occhi lucidi Eri.

- no! Non ti preoccupare tesoro, l'importante è che ti sia svegliata -.

- Asahi, dalle un pò d'acqua - gli disse Shoto abbassandosi vicino a loro e porgendo una borraccia.

- grazie Shoto -

Izuku tirò su la bimba e la fece mettere seduta appoggiata al suo petto, le passò la borraccia e le sistemò i capelli, aveva davvero preso uno spavento quando l'aveva vista svenire improvvisamente.

- Asahi, stai tremando! - gli fece notare la piccola.

Non si era reso conto di come stesse reagendo il suo corpo, era vero stava tremando e stringendo forte la bimba.

- non è niente, tranquilla! - le disse dolcemente.

- se non te la senti, non fa nulla tesoro, possiamo tornare un'altra volta - le disse Izuku accarezzandola.

- no, voglio andare dai miei genitori, solo che mi sono piombati addosso i brutti ricordi e non ho retto - disse Eri triste.

- va bene, ma facciamo tutto con calma ok? E se ti senti di nuovo male andiamo via subito -. Izuku non voleva rischiare che svenisse nuovamente.

- ok, mi prenderesti i fiori per favore? - chiese la piccola.

Ma il verdino venne anticipato da Shinso che si accovaccio facendole vedere i due mazzi di fiori, facendole spuntare un sorriso.

- grazie Shinso, sei molto gentile - gli disse Eri.

- per una bimba dolce come te questo e altro - le rispose il viola dolcemente.

Shoto li stava osservando, e automaticamente gli tornarono in mente i momenti trascorsi con i suoi fratelli, sopratutto con Touya che ogni volta correva in suo soccorso e lo consolava sempre, asciugando le sue lacrime e facendo di tutto per fargli spuntare il sorriso. Lui capiva bene la piccola Eri, gli attacchi di panico lo tormentavano ancora oggi, dopo anni che suo fratello era morto.
Si avvicinó lentamente alla bimba e allungò la mano.

- vieni Eri, non ti accadrà nulla di male, capisco benissimo cosa provi dentro di te...ma lo affronteremo assieme se vuoi. - disse il bicolore alla bimba che afferrò la mano del principe, i suoi occhi erano sinceri e la piccola ci leggeva il suo stesso dolore.

Il cancello era vicino, ma la bambina sentiva i piedi pesanti ad ogni passo che faceva, ma i suoi genitori erano lì dentro e lei sarebbe andata a salutarli e a portare I fiori che aveva scelto per loro ad ogni costo, sapeva che poteva contare sui tre ragazzi che erano assieme a lei.
Finalmente, anche se lentamente riuscì a raggiungere le lapidi, che erano una accanto all'altra, si inginocchiò e scoppiò a piangere abbracciando quel marmo freddo.

RICORDATI DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora