CAPITOLO 52 - PROTEGGERE ERI AD OGNI COSTO (prima parte)

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Passarono quasi due mesi dalla morte di Izuku e tornare alla vita normale di tutti i giorni non era stato affatto facile per le persone che lo avevano amato. Katsuki, Eri e la madre del verdino non si erano ancora ripresi.
Tutti i giorni il biondo assieme alla piccola Eri si recava ai piedi del grande ciliegio dove era sepolto il broccolo, portavano fiori freschi e si sedevano li vicino a parlare con lui come se fosse ancora vivo, gli raccontavano le loro giornate e quanto fosse dura stare senza di lui.

Katzuki si legò moltissimo alla bimba, tanto che di notte lei dormiva nel lettone con lui come faceva con Izuku, solo che il biondo non era bravo a raccontare le favole della buona notte e per farla addormentare raccontava degli aneddoti di quando lui e Deku erano piccoli come lei, facendola anche ridere delle volte perché magari si immaginava un piccolo cespuglietto verde che tentava di emulare il principe biondo ad arrampicarsi sull'albero e rimanerci aggrappato come un koala dalla paura, oppure un broccoletto che si emozionata per ogni singola cosa fosse in grado di fare Katsuki anche la più semplice, la più banale riusciva a far illuminare quegli splendidi occhi verdi; Eri dal canto suo raccontò del suo incontro con Izuku e Honi e come fin da subito aveva capito che si poteva fidare di lui, disse proprio tutto al biondo, dalle passeggiate, ai giochi, al modo tenero e dolce che aveva il ragazzo di coccolarla e infine raccontò anche l'incontro con suo zio dove il verdino le aveva fatto da scudo per proteggerla. Katsuki comprese finalmente perché Deku si era preoccupato a morte per la sorte della bimba e perché avesse insistito sul fatto che mantenesse la promessa di proteggere Eri.

Anche Shoto insieme a Shinso andava spesso a trovare la bimba che aveva vissuto per un periodo nella sua dimora, anche se non come Izuku e Katsuki, comunque si era affezionato a lei.

Honi invece, non lasciava mai la tomba dell'umano che lo aveva salvato se non per andare a mangiare o salutare Faith, poi tornava sotto il ciliegio fino alla sera quando Eri o Katsuki lo andavano a riprendere per portarlo in stanza con loro, ma ogni volta era dura farlo smuovere da lì, era come se si sentisse in colpa a lasciare da solo il broccolo e infatti alla mattina sgattaiolava fuori dalla stanza per tornare da lui, ormai tutti sapevano dove potevano trovarlo; la sua fedeltà verso quel ragazzo era enorme e nemmeno la morte aveva scalfito o diminuito la sua devozione per Izuku.

Katzuki era seduto alla sua scrivania e si rigirava tra le mani il regalo di compleanno ricevuto da Deku, aveva provato ad usarlo e funzionava ma...non gli indicava la posizione esatta dell'unica stella che lui avrebbe voluto vedere, la sua, la più luminosa di tutte, l'unica che non era visibile all'occhio umano ma era impressa nella sua mente e nel suo cuore, quella stella portava il nome di Izuku Midoryia; tra qualche giorno il broccolo avrebbe compiuto gli anni, ma il destino era stato crudele con quel ragazzo dall'animo buono e gentile, lo aveva strappato via troppo presto da chi lo amava ma sopratutto gli aveva impedito di vedere realizzati i propri sogni.

Come avresti voluto festeggiare il tuo ventesimo compleanno Deku? Io ti avrei svegliato dolcemente con una rosa, riempiendoti di baci, augurandoti buon compleanno facendo l'amore con te, e poi ti avrei portato a cavalcare su Alastor ci saremmo fermati in un bellissimo prato e fatto un pic-nic, ti avrei coccolato tutto il giorno e ti avrei rinnovato la promessa fatta il giorno del nostro matrimonio, ti amerò per sempre Deku in questa vita e in tutte quelle che verranno. Mi hai insegnato ad amare ma soprattutto mi hai amato incondizionatamente quando nemmeno io sapevo amare me stesso, mi hai fatto capire le cose importanti della vita, e che ogni cosa va vissuta e apprezzata e di questo ti ringrazio; non passerà giorno che io non ti pensi o che venga a salutarti ma tu aspettami Deku...come tu ho detto è solo un arrivederci.
Questi erano i pensieri del principe mentre guardava fuori dalla finestra e notò una farfalla appoggiata sul vetro, si avvicinó ma essa non volò via rimase aggrappata al vetro anche quando il biondo aprì di più per vederla meglio, non...non poteva essere vero...era...verde, quella bellissima ed elegantissima farfalla era...verde...Katsuki fece per toccarla ed essa si andò a posare sull'indice del ragazzo, stette lì per qualche minuto come per farsi osservare meglio e poi volò via.

- Deku...eri tu non è vero? Non mi hai mai lasciato solo...- disse piano il principe sospirando.

Katzuki decise di lasciare aperta la finestra, magari la farfalla sarebbe tornata da lui no?

All'improvviso le guardie che erano di ronda tornarono di corsa all'interno delle mura del castello, facendo suonare l'allarme che annunciava un imminente attacco nemico.

Il biondo si precipitò immediatamente fuori per controllare perché lo avessero fatto scattare, non c'era stata nessuna avvisaglia di un possibile assalto.

- Kirishima che cazzo sta succedendo? - chiese al suo amico, il quale anche lui era corso a verificare se era stato solo un errore, ma quando videro Denki venire verso di loro urlando come un matto, capirono che stava succedendo qualcosa.

- KATZUKI, EIJIRO SIAMO SOTTO ATTACCO, SONO IN MIGLIAIA E SI STANNO AVVICINANDO VELOCEMENTE. - Urlò loro la guardia bionda.

Il principe sgranó gli occhi, chi poteva aver interesse ad attaccarli? Avevano sconfitto la minaccia principale che era il padre del broccolo, non avevano dissapori con nessuno e allora a cosa era dovuto?

Eijiro lo scosse più volte per farlo riprendere.

- Katzuki, dobbiamo andare a vedere di chi si tratta e mettere subito in atto un piano difensivo. - gli disse il rosso con tono autoritario.

- si...si hai ragione sbrighiamoci. - rispose il biondo ed insieme corsero dai reali per far sì che facessero proteggere le mura del castello ed evitare l'invasione nemica.

Gli arcieri furono fatti sistemare nelle feritoie, muniti di frecce infuocate da utilizzare in caso di avanzata nemica all'interno, mentre il restante esercito fu disposto sia internamente che esternamente per rallentare il nemico.

- Denki corri a chiamare Tenya e mettete al sicuro donne e bambini del castello, radunate tutte le armi a nostra disposizione e datele agli uomini. - disse Kirishima.

- Eijiro gli uomini che vivono qui non sanno combattere, sarà un massacro. - disse Kaminari passandosi nervosamente le mani tra i capelli.

- non abbiamo scelta Denki, il regno ha perso molti uomini poco più di un mese fa. - gli rispose il rosso che poi corse via per organizzare eventuali trappole dove far cadere il nemico.

Katzuki invece stava discutendo con i suoi genitori su chi potesse essere quel fantomatico nemico, ma nemmeno loro ne sapevano nulla, avevano avuto sempre buoni rapporti con tutti, allora il biondo disse loro di tenersi pronti a fuggire nel caso le cose si fossero messe male, poi corse fuori per aiutare il rosso che stava disponendo gli uomini.

Eijiro divise i soldati in tre sezioni, battaglioni, il centro e la retriguardia. L'avanguardia era composta di arcieri ed altri tiratori muniti di armi a lunga gettata come frombole, pietre e catapulte leggere; Il centro constava di fanteria e cavalieri corazzati mentre nella retroguardia operavano unità di cavalleria più agili; decise inoltre una disposizione a blocco in quanto più robusta, mentre la cavalleria fu disposta a ranghi serrati operante in "lancia in resta".

- Eijiro, siete riusciti a radunare più uomini possibili? - chiese il biondo giunto sul posto.

- abbiamo armato la gente comune, ma non sono addestrati al combattimento Katsuki! - gli rispose il rosso con volto serio.

- lo so Kirishima, ma siamo a corto di tempo - rispose il principe.

- già! Vado a fare un sopralluogo e cerco di scoprire di chi si tratta - disse il rosso salendo a cavallo.

- va bene, fà attenzione -

- certo - rispose il rosso per poi avviarsi all'esterno.

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