𝘊𝘈𝘗𝘐𝘛𝘖𝘓𝘖 𝘝𝘌𝘕𝘛𝘐𝘊𝘐𝘕𝘘𝘜𝘌

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Mordo più forte che posso la mano di Riley, ed inizio a gridare a squarciagola il nome: "Drew"
Riley mi tappa di nuovo la bocca, e con l'altra mano tocca il mio seno. Mi dimeno, e più non sto ferma e più lui continua. Appoggia la mano sul bordo delle mutandine, e ci fa scivolare un paio di dita dentro.
Urlo, e chiudo gli occhi d'istinto, come se servisse a teletrasportarmi altrove.
Sento le risate di Kelsi, Riley e Blair, ma qualcos'altro le sovrasta: Drew che grida il mio nome.

Sento riecheggiare i suoi passi di corsa lungo le scale, fino a che corre raggiungendo il centro della stanza.
Giusto, Drew è velocissimo se si tratta di correre.
Ricordo la prima parte dell'allenamento, in cui dovevamo correre i cinquanta piani di scale. Lui era di tre piani più avanti di me, e non sembrava neanche stanco.

«cazzo!» ringhia Kelsi.

Drew si avvicina, lo prende per il colletto della maglia, e lo prende a pugni facendolo sanguinare da labbro e dal naso. Lo scaraventa a terra, e afferra Riley dalla schiena, togliendolo da sopra di me, e lo butta a terra prendendolo a pugni sulla faccia.
Non ho mai visto Drew così arrabbiato, non si limita solo a ferirli, ma li vuole mettere proprio a k.o. Blair scappa via, Drew li lancia un'occhiataccia, ma non ha intenzione di mollare la presa da Riley, che ormai la sua faccia è un pasticcio di sangue.
Morirà. Morirà se continua così.
Striscio per arrivare da Drew, il mio corpo fa troppo male per alzarmi.
Li metto una mano sulla spalla, cercando di farlo smettere.

«Drew! È abbastanza!» grido cercando di sovrastare le sue urla di rabbia.
Ma lui, non ha la minima intenzione di smettere.
«Drew! Ti prego!» una lacrima mi scappa, mi sembra di impazzire.
Odio, odio a morte Riley, ma non voglio che muoia, non per mano di Drew.
All'inizio era una lacrima che bagnava il mio viso, ma adesso, non riesco più a smettere di piangere.
«Drew...» non riesco neanche a finire la frase che mi scappa un singhiozzo.
E finalmente, Drew sembra notarlo.
Lascia andare Riley, che è sdraiato sul pavimento senza avere neanche la forza di alzarsi. Kelsi striscia da lui, lo aiuta ad alzarsi, cercando di scappare via.

«Scarlett» mormora prendendomi il viso con le mani.
Io sussulto al suo tocco, la guancia mi fa troppo male, sono sicura che ci sia un livido lungo tutto il lato sinistro del viso.
Le sue mani sono piene di sangue, non il suo, ma quello di Riley e Kelsi.
Drew mi osserva interdetto, si, sono ridotta una schifo.
La camicia tutta strappata, le gambe nude infreddolite e piene di lividi, i piedi scalzi ricoperti di graffi, e la testa che mi fa male quanto il volto. Mi porto una mano sui capelli, e del sangue bagna le mie dita.

Non riesco a dire una parola, che le lacrime prendono il sopravvento. Non lo so, non lo so davvero perché non riesco a smettere di piangere.
Sarà il misto di emozioni che ho provato, e sto provando: Rabbia, paura, terrore, soddisfazione, felicità... e potrei continuare così.

«ci sono io adesso, sono qui» mormora stringendomi delicatamente a lui.
«scusami...» sussurra al mio orecchio.
«scusami se sono arrivato tardi» mormora con voce strozzata.
Io stringo la presa sulle sue braccia, non riesco a dire una parola senza singhiozzare.
«vieni, andiamo via di qui» mi solleva mettendo una braccio sotto la mia ascella, e l'altro sotto le mie ginocchia. Mi lamento un po' di dolore, non so di preciso dove mi fa male. Se qualcuno me lo chiedesse risponderei: ovunque.
Appoggio la testa al suo petto, sono stanca, e non più forze per combattere.
Porto anche la mano sul suo petto, precisamente sul suo cuore. Ascolto il suo battito, è accelerato, ma ha un ritmo costante, sembra quasi calmarmi.

«batte forte il tuo cuore, Drew» mormoro.
«l'ultima volta hai usato la scusa dell'altezza, ora non puoi più»

«sei tu che mi mantieni in vita facendolo battere.» sussurra. Sorrido contro il suo petto, mentre ascolto il suono del suo battito.
«quando ti ho vista... li a terra...» si morde il labbro, e mi stringe a lui.
«per un secondo il mio cuore ha smesso di battere.»

«grazie, Drew» mormoro.
«grazie per essere arrivato.» mi stringo a lui, e Drew appoggia le sue labbra sopra la mia fronte per un bacio.

Cammina, fino a raggiungere l'ultimo piano. Mi guardo in torno, è la stanza in cui mi sono svegliata dopo l'onda. Cammina, fino a raggiungere una stanzina infondo alla sala.
Con una mano la apre, ed entra richiudendola alle sue spalle.
C'è un letto, una piccolo lavandino, un bagno, e un mobile con i medicinali. Deve essere una sorta di infermiera, ma più comfort.

Drew mi porta in bagno, facendomi sedere nello sgabellino della doccia. Prende la manichetta, e mette l'acqua tiepida. Si lava le mani, in modo da far andare via il sangue, e poi aiuta me a pulirmi.
Inumidisce un piccolo asciugamano con l'acqua ed il sapone, e me lo passa delicatamente sul viso.

«è tanto brutto il livido?» chiedo stringendo la presa nella sua maglietta per il dolore.

«ti da un'aria più intrepida» mormora cercando di farmi sorridere.
«ho una pomata apposta per i lividi, non preoccuparti» Dopo aver finito con il viso, con un'asciugamano tampona i miei piedi, e li asciuga.
«ecco fatto» si avvicina per chiude l'acqua, ma prima che potesse farlo, li prendo la manichetta dalla mano, e faccio scorrere l'acqua sul mio petto. La camicia è tutta strappata, quindi l'acqua bagna tutto il mio corpo. Con una mano sfrego il mio petto, come per cancellare il segno dei baci e della lingua di Riley sulla mia pelle.
Scoppio a piangere, di nuovo. Non riesco a fermare la lacrime.
Drew afferra la manichetta dalle mie mani, e con un'altro asciugamano mi bagna il petto.
«ci penso io» mormora passandomi delicatamente l'asciugamano nelle braccia.
«Scarlett...» inizia a dire, ma esita per un istante.
«ti hanno toccata, quei bastardi?» chiede. Ed io, annuisco solamente.
«non dovevi fermarmi, avrei dovuto ucciderlo, Riley.» mantiene la calma, ma sembra quasi che stia per scoppiare dalla rabbia.
«meritava di morire quel bastardo.» ringhia.
«ti ha ridotta-» tenta di dire, ma io lo interrompo.

«tu sei una persona migliore di loro, per questo ti ho fermato.» faccio attorcigliare le nostre mani, e lo guardo negli occhi.
«Drew, ucciderlo ti avrebbe segnato a vita. E poi, avevo trovato un moschettone sul pavimento, quindi li ho sistemati un po' anch'io.»

«lo so, sei stata forte, Scarlett.» sussurra appoggiando la fronte contro la mia.
«ma quando ti ho visto a terra... tenuta ferma, con Riley sopra di te che...» si ferma, e stringe i pugni.
«l'avrei ucciso veramente se non mi avessi fermato.» mormora alla fine.

«l'avrei voluto uccidere anch'io.» abbozzo un sorriso, e Drew mi recupera un asciugamano pulito. Me lo avvolge intorno, in modo da scaldarmi.

«abbiamo infranto le regole» mormoro.

«no, tu ti sei solo difesa. Sono io che ho infranto le regole. E per te e lo rifarei mille altre volte ancora.» mi stringe delicatamente il viso tra la sue mani, e preme le sue labbra contro le mie per un bacio.
«vado a prenderti dei vestiti puliti, tu resta ferma» annuisco, e Drew esce dal bagno.

𝘖𝘝𝘌𝘙𝘊𝘈𝘚𝘛  -ɢʟɪ ɪᴍᴘᴇʀꜰᴇᴛᴛɪ-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora