𝘊𝘈𝘗𝘐𝘛𝘖𝘓𝘖 𝘘𝘜𝘈𝘙𝘈𝘕𝘛𝘈𝘊𝘐𝘕𝘘𝘜𝘌

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Mi sdraio nel lettino, e osservo la lampada bianca che mi illumina. Sembra quella dei dentisti.

Tengo con con la mano destra la maglietta sollevata, e abbasso di poco il lato sinistro della tuta. Si vedono le mie mutandine nere.

Kai avvina lo sgabello al lettino, appiccica una specie di adesivo nel punto che gli ho indicato, e poi lo toglie lasciano la sagoma delle due rondini che volano.
Quella più in basso sono io, e quella più in alto, è Drew. Lui è sempre più veloce di me.

Ma questo dettaglio su chi siano le rondini, direi al momento di tenermelo per me.
Già sembra un punto doloroso, e non vorrei che con la gelosia ci mettesse più forza e mi facesse male. Oppure, non vorrei che disegnasse come uno sgorbio la rondine di Drew. Mi viene quasi da ridere.
Okay, teniamo questo particolare su chi sia chi per me.

«Il tuo fastidioso ragazzo sa che sei qui a farti un tatuaggio?» chiede mentre con l'elettrodermografo mi tatua le rondini.

«Non chiamarlo così.» sibilo a denti stretti.
«Comunque glielo dirò una volta finito.»

«Glielo dirai o glielo mostrai?» chiede con tono beffardo.
«Penso più la prima, lui non mi sembra una persona particolarmente romantica

«Ti sbagli, invece. Lo è molto.» affermo.
Lo so, Drew all'apparenza sembra una persona fredda, ma in realtà è più dolce e romantico di quello che sembri. Il suo punto forte è che è estremamente premuroso.

«Te lo sei mai fatto?» domanda come se nulla fosse.

«Ma che razza di domanda è!» sbotto.
Mi muovo, e lui mi mette una mano sul fianco per tenermi ferma.

«Se ti muovi queste maledette rondini sembreranno dei cazzo di serpenti.»
Quasi rido.

Mi mordicchio il labbro, cercando di non tremare al suo tocco.
Mi viene in mente Riley, lui sopra di me che strappa la mia camicia, che mi tocca, che gioca con il tessuto delle mie mutandine, i suoi baci, la sua lingua... mi viene un brivido, e mi mordo di nuovo il labbro per non mettetemi ad urlare dalla rabbia e il disgusto.

Non l'ho superato, e mai lo supererò.
È qualcosa che rimarrà inciso in me, come se fosse un marchio, come il simbolo dei sopravvissuti e prescelti che ho tatuati.
Rimarrà impresso in me, ricordandomelo ogni volta.
Ed io, dovrò chiudere gli occhi, sorridere e mentire, per mostrare che vada tutto bene.
Perché altrimenti, potrei mettermi a strillare e fare la pazza da un momento l'altro.

«Okay, allora non l'hai fatto.» dice con una risatina divertita.
«Questo mi solleva.»

«Ti ricordo che sono sempre la sua ragazza.»

«Ma può esserci la probabilità che non lo sarai più.»

«Oh, ti assicuro che questo non accadrà mai.» sorrido.
«Perché? Ti sei già innamorato di me?» chiedo divertita.

Lui posa l'elettrodermografo, e si avvicina a me, più di quanto dovrebbe.
«Si, Scarlett.» sussurra.
«sei fottutamente attraente, sai?» si bagna il labbro.
«Questo te la mai detto il tuo fastidioso ragazzo?»

«Ha fatto di meglio.» li metto una mano sul petto spingendolo via, salto giù dal lettino e mi sistemo i vestiti.
«Grazie del tatuaggio.»

Esco dalla stanza, ma prima che potessi chiudere la porta alle mie spalle lui mormora: «Sarà più bravo lui con le parole, ma sono certo che a letto sarei il migliore.»

Esito sul l'uscio della porta, vorrei rientrare nella stanza e tirali un calcio, oppure spaccare tutti i barattolini di vetro che contengono gli inchiostri.
Si, muoio dalla voglia di farlo.
Ma poi sorrido, e li rispondo: «No, sono sicura che anche il quello sia il migliore.»

Chiudo la porta alle mie spalle, e ripercorro il corridoio raggiungendo il salotto.
Vedo Drew pensieroso appoggiato con la schiena contro la parete, e le braccia incrociate.
Cammino verso di lui, ma Ave mi blocca la strada.

«Tra poco stabiliremo i compiti, hai già scelto?» chiede.

«Si, ho preso la mia decisione.» dico.
Lei annuisce sorridendo, e torna al centro della stanza, per discutere con il resto del prescelti.
Ed io, raggiungo finalmente Drew.

«Dove ti sei cacciata?» si stacca dalle parete, e mi guarda.
«Ti ho cercato dappertutto.»

Oh, Kai mi ha fatto un tatuaggio, mi ha confessato che è innamorato di me, e stavamo discutendo su chi dei due fosse il migliore a letto.
Nulla di che.

«Dopo ti racconto.» li do una pacca sulla spalla, come per dire: "rilassati" e mi appoggio alla parete. Lui fa lo stesso.

«Ho scelto che compito sarebbe meglio svolgere, immagino pure tu.» mormoro.

«È così. Ma volevo discuterne con te.»

«Si, pure io.» annuisco.
«La mia idea era quella di lavorare al governo, in modo da riuscire a raccogliere più informazioni possibili. Jodene mi aveva anche marcata bene, quindi sarebbe un buon vantaggio per avere informazioni aggiuntive che ci possono essere d'aiuto.»

«Esatto. È quello che avevo in mente pure io.» mi lancia un sorriso, e la sua risposta sembra quasi avermi accesa. Ricordandomi che per tanti versi siamo persone opposte, ma ancor di più uguali.
Entrambi amiamo metterci in gioco e azzardare, solo che lui pensa di più prima di agire, al contrario mio. Ma insieme, funzionano un po' come una bilancia a due piatti. Lui da a me quello che manca, e io do a lui quello che li manca. In modo da trovare il giusto equilibrio, per non fare straboccare il recipiente.

«Immaginavo, che saresti stato troppo curioso per rifiutare un compito del genere.» incrocio le braccia.

«Ed io, immaginavo che saresti stata troppo spinta dallo sfidare i Leader per rifiutare un compito del genere.» si scosta dal muro, e si mette davanti a me. Appoggia la sua mano sinistra nel muro, e così anche quella destra, intrappolandomi tra le sue braccia e la parete.

«Come mi conosci bene» sussurro contro le sue labbra.

Afferro con due dita i passanti della sua cintura, e lo tiro verso di me, costringendolo a farlo appoggiare al muro con gli avambracci.
Ora siamo più vicini, molto più vicini. Le sue labbra sfiorano le mie, e i nostri corpi si scontrano.

«Ti conosco fin troppo, bene.» sussurra.
Si china sopra di me, e preme le sue labbra contro le mie.

Questa volta per un bacio più lento, più passionale e lussurioso. Come se volessimo gustarci ogni singolo secondo, non volendo allontanarci.
Le sue labbra si muovono sulle mie, e piano piano intrufola la lingua nella mia bocca.
Rendendo il bacio bisognoso, bagnato, e più intimo.

Sento una scossa elettrica pervadere il mio corpo, facendomi rabbrividire, come se fossi immersa in un lago ghiacciato. Ma allo stesso tempo la temperatura del mio corpo sta salendo, sento caldo, come se fossi tra le fiamme. Questo misto di emozioni e sensazioni, si mischia alla lussuria del suo bacio, della sua lingua nella mia bocca, attorcigliata intorno alla mia.

Senza interrompere il bacio sento Drew sollevarmi, cammina lungo il corridoio che porta alle stanze, giusto da sparire dalla vista degli altri.
Mi spinge delicatamente contro il muro per sostenere meglio il mio peso, ed io avvolgo le gambe intorno alla sua vita.

Scende a baciarmi il mento, il collo, la clavicola, ed io chiudo gli occhi tirando indietro la testa per il piacere. Dei piccoli gemiti mi scappano, e sento il suo sorriso compiaciuto sulla mia pelle.
Intravedo il numero "4" della nostra stanza di fonte a noi, e desidero essere lì. Chiusa in quella camera, con Drew.
Desidero essere con lui, desidero lui.

«Ho fatto un tatuaggio.» mormoro tra un lamento e l'altro.
Abbasso lo sguardo indicando il punto sotto il fianco, nella parte sinistra, -dal pantalone della tuta spuntano le ali delle rondini. - Lui si stacca da me, e abbassa lo sguardo per riuscire a vederlo.

Porta una mano sul mio pantalone, scostando la punta per riuscire a vedere il tatuaggio. Sento le sue dita toccarmi la pelle nuda, mi mordo il labbro, sento un calore avvolgermi il ventre.

«Sono due rondini» mormora.

«Siamo io e te.»

𝘖𝘝𝘌𝘙𝘊𝘈𝘚𝘛  -ɢʟɪ ɪᴍᴘᴇʀꜰᴇᴛᴛɪ-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora