𝘊𝘈𝘗𝘐𝘛𝘖𝘓𝘖 𝘚𝘌𝘐

220 7 0
                                    

Non devo consumare il fiato, devo solamente pensare ad arrivare in cima.
Blair mi sorpassa, mi viene di istinto di accelerare, ma non posso, non ne ho le forze.
Più penso quanto mi fanno male le gambe, quanto sono stanca, e più è difficile.
Sono al venticinquesimo piano, ma posso immaginare di essere al penultimo. Devo solo fare ancora qualche gradino e sono in cima. Ecco, quello a cui devo pensare.
Chiudo gli occhi, respiro piano e lentamente, le gambe sono leggere come una piuma.
Più ci penso, e forse più il mio cervello ci cascherà.
Tengo gli occhi chiusi, immagino di essere quasi arrivata. Devo solo fare qualche piccolo sforzo, ancora poche scale.

«ehy!» mi grida Blair. Mi volto senza fermarmi, ma non la vedo. La voce però veniva da dietro di me, l'ho sorpassata di un piano?
Alzo lo sguardo, Drew è al piano sopra al mio.
Devo raggiungerlo, è il mio obiettivo.

Non so per quale motivo, ma mi sembra di correre più veloce.
Perché voglio raggiungere Drew? Non posso starmene tranquillamente al piano sotto di lui?

«Scarlett, non sapevo fossi così brava.» mormora Drew una volta che sono dietro lui.

«questo perché non mi hai ancora vista appesa sul vuoto.» dico cercando di consumare meno fiato possibile.
Mi sento la gola secca. Ho bisogno di bere.

«allora sei proprio nel posto giusto.» accelera il passo.
«mancano pochi piani, forza»

✿ • ✿ • ✿

Arriviamo in cima alle scale. La stanza è bianca, e tutta vuota. A parte la finestra, e un tavolino con delle bottigliette d'acqua. Una a testa.
Corro a prenderla e poi mi butto a terra. Apro la bottiglietta, bevo, e mi rovescio addosso gli ultimi gocci d'acqua rimasti. Sto morendo di caldo, mi sembra di essere all'interno di forno.
Drew prende l'acqua, e si siede sul davanzale della finestra. Mi guarda, e scoppia a ridere.

«cosa c'è di tanto divertente?» chiedo con il fiatone. Non mi volto nemmeno per guardarlo, sono spiaccicata sul pavimento come quando una macchina schiaccia una gomma da masticare. Non ho la minima intenzione di muovermi.
«avrei voluto vedere come eri tu dopo aver corso per cinquanta piani.»

«oh, quando abbiamo scoperto questo grattacielo i piani che ho fatto di corsa erano io doppio. Siamo saliti fino in cima di corsa.»

«non potevate camminare?» mi alzo essendomi ripresa, e vado a sedermi a fianco a Drew.

«avevamo fatto una scommessa.»

«chi ha vinto?» li lancio un'occhiata.

«Keir.» abbassa lo sguardo, e si alza.
«ma quanto ci mettono?» domanda avvicinandosi alla tromba delle scale.

Mi sento a disagio, non volevo farlo sentire male. Da come ha cambiato discorso deve essere ancora molto difficile per lui.

«ehilà! Siete vivi?» grida per farsi sentire.
«forza! Muovete quelle gambe! Altrimenti farete anche il secondo giro con Brooke!» Torna da me, e incrocia le braccia sbuffando.

«come sei severo» mormoro. Da suo viso scopare quell'espressione accigliata, e scoppia a ride.

Distolgo lo sguardo da Drew, quanto sento qualcuno arrivare. È Blair.
Corre verso il tavolino con l'acqua, toglie in tutta fretta il tappo e beve. Accartoccia la bottiglia una volta finito, e si piega sulle gambe respirando affannosamente.
Dopo un po' arriva Whitney, e a seguirlo Billy. Prendono l'acqua, bevono, e si gettano sul pavimento lamentandosi.

𝘖𝘝𝘌𝘙𝘊𝘈𝘚𝘛  -ɢʟɪ ɪᴍᴘᴇʀꜰᴇᴛᴛɪ-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora