3. When you are young they assume you know nothing

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Per definizione la fortuna è data da una o più condizioni corrispondenti ai nostri sogni

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Per definizione la fortuna è data da una o più condizioni corrispondenti ai nostri sogni. In parole povere, una sorte favorevole. Ma se la sorte è imprevedibile e non dipende dalla nostra volontà, vuol dire che anche la fortuna è così e, di conseguenza, non è scontato averla, anche solo ogni tanto.
Frasi come "La fortuna ce la creiamo noi" o "La fortuna dipende dagli sforzi che facciamo", non sono sempre vere.
Semplicemente esistono cose sulle quali abbiamo un controllo e che, quindi, possiamo modificare, e cose che vanno in un determinato modo a prescindere da noi.

Per una volta, però, voglio credere che non sia così. Voglio essere positiva e credere in quelle persone che in un giorno della loro vita citarono quelle parole.

Alla fine ieri sono tornata a casa dopo aver versato una quantità innumerevole di lacrime. Eppure oggi mi sento positiva, è come se fossi più libera.
Un po' come se quel pianto mi avesse liberato di un peso che portavo avanti da tanto. Con ciò non intendo che ho affrontato i limiti che mi sono autoimposta, ma è comunque un inizio.
Un giorno ce la farò ne sono certa.

Una volta a casa sono andata dritta in camera e ci sono rimasta fino a stamattina. Ora che ci penso non ho nemmeno mangiato ma non è una cosa così inusuale per me: evito spesso i pasti se prima ho pianto o provato emozioni troppo forti.
Questa è un'altra delle tante cose che dovrò imparare a gestire, e la lista devo dire che non è per niente corta.
Ma di tempo per crescere, maturare e aggiustare al meglio i miei difetti ce n'è e sono sicura che per la maggior parte di loro non ci saranno grossi problemi.

A scuola la situazione si prospetta circa tranquilla visto che dovremmo fare tre ore di assemblea, una di classe e due di istituto.
Diciamo che non si fa nulla di che in nessuna delle due. Nella prima, quella di classe, in molti stanno in gruppetti per fatti loro mentre altri mettono musica e si divertono come meglio possono. Nella seconda è praticamente la stessa cosa ma in auditorium.

Quanto meno nella prima ora di assemblea, io ne approfitto sempre per fare qualcos'altro come compiti, ascoltare musica per fatti miei mentre cazzeggio al telefono oppure leggo, anche se questo mi risulta un po' più difficile perché se c'è anche solo il minimo vociare mi distraggo e nemmeno se rileggo venti volte la stessa riga la capisco.
Tuttavia ho sempre un libro nello zaino, non si sa mai.

Oggi manca molta gente. Succede spesso in realtà quando ci sono le assemblee, ma come biasimarli? D'altronde a chi va di svegliarsi presto la mattina per venire a scuola sapendo di dover fare quasi tutta la giornata il niente? C'è tanta di quella confusione che nemmeno la congestione è peggiore in quanto un minimo controllata.

Qui, invece, ci lasciano allo sbando. Ognuno fa quello che vuole, nei limiti della legge ovviamente.

Nah non è così tanto ovvio, più che altro diciamo che lo si spera.

In ogni caso, essendo assenti le persone che solitamente "animano" la classe ed essendo gli altri ognuno per i fatti propri, credo proprio di poter continuare e forse finire questo libro.

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