Dopo aver abbandonato qualcosa o qualcuno ci sono due tipi di reazioni: chi ha disperatamente bisogno di cercare qualcosa, qualunque cosa che possa riportarli alla mente un ricordo o un'emozione legato ad essa, e chi, invece, fa il contrario.
Evita.
Questo però non è possibile sempre e allora scatta la voglia di voler affrontare quell'abbandono, ma non sempre si ci riesce.
Questa è un po' quel che è la mia situazione.
Sto rimandando tante di quelle cose così tante volte perché la paura di rimanerne uccisa dentro è troppa. Ma così? Così è meglio? Girare intorno alle stesse parti senza mai arrivare veramente al punto?Ovvio che non lo è. Dici di essere così intelligente ma non lo capisci? Sfigata.
Alla fine, come sempre, ho lasciato stare e sono tornata a casa. Quella fredda casa, sempre così buia e silenziosa.
«Mamma?»
Ci fosse una volta che rispondesse quando la chiamo.
La luce in cucina è accesa sarà lì come sempre.
«Mamma?»
Oh eccola qui. Addormentata sul tavolo. Tipico.
Prima di provare a svegliarla noto dei fogli sotto di lei: bollette e scadenze. Mi sono diventate così comuni ormai.
Non siamo mai stati ricchi, mai. C'è stato un periodo in cui campavamo di stenti e io venivo portata in chiesa o da nonna quando avevo fame.
Eppure perché ho un ricordo così felice di quei tempi?
Anche se tutto andava male ci volevamo bene. Io parlavo con mamma e mamma parlava con papà quelle poche volte che era a casa.
Ora nessuno parla con nessuno, anche se la situazione economia è leggermente migliorata rispetto allora.Dò uno sguardo ai fogli per capire se siamo messi male o se anche questo mese ce la caviamo.
Le cifre sono quelle di sempre quindi dovremmo farcela.
Metto in ordine tutte le carte e le ripongo nel cassetto per poi iniziare a cucinare qualcosa.
Non so fare molto. Quando ero piccola mamma mi voleva insegnare ma non ne ha avuto l'opportunità. Quel poco che so fare lo devo a nonna anche se immagino che niente e nessuno si potrà mai avvicinare alla sua cucina.
Decido di preparare un po' di pasta così che non debba fare granché, nello scaffale c'è un sugo pronto con il quale posso condirla.
Quando è quasi pronto inizio a smuovere leggermente il braccio di mamma cercando di svegliarla.«Mm? Ah sei tornata»
Sì, già da un po' in realtà.
«Sì, dai alzati ho preparato la cena», dissi gentile come se stessi parlando a una bambina.
«Tuo padre?»
«Starà ancora lavorando ma penso che tra un po' dovrebbe essere qui», dissi come ogni volta che mi fa questa domanda.Non so a che ora tornerà, non ha un lavoro di ufficio, magari lo avesse.
Ha un lavoro sottopagato dagli orari variabili, anche se in media lavora quelle quattordici/quindici ore al giorno.
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Rising Stars
RomanceQuante volte si può sprofondare nel buio prima di crollare definitivamente? Ligea non ha mai avuto una vita semplice a discapito di ciò che gli altri possano pensare, ma nonostante tutti i problemi che si porta dietro è un piccolo genio a scuola, un...