23. Afraid to be alone again, I hate this

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Essere stanchi di una situazione non significa che si vorrebbe vivere qualcosa di diverso, bensì vuol dire desiderare che essa stoppi

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Essere stanchi di una situazione non significa che si vorrebbe vivere qualcosa di diverso, bensì vuol dire desiderare che essa stoppi.

C'è chi si stanca velocemente di una cosa e chi invece è stato costretto dall'abitudine a sopportare. Ma una persona non può sopportare per sempre altrimenti si otterrebbe un senso di oppressione e frustrazione continuo che non porterà a nulla di buono.

È così che mi sento da quando Nik mi ha riportata a casa.
Con lui ho passato due giorni stupendi, pieni di risate e divertimento, prese in giro e affetto, tutte cose che mi avevano fatto dimenticare ciò che provo ogni giorno che sono a casa.

Mamma mi ha a malapena aperto il portone e poi è tornata a sbraitare al telefono.
Sta parlando con papà che, a quanto mi pare di aver capito, non è sicuro che domani riuscirà ad esserci.
Ormai non è una sorpresa che discutono sempre per cose simili.

Ma perché hanno anche bisogno di un motivo per discutere?

Sbuffo e vado in camera, svuotando lo zaino e mettendo al proprio posto le cose che ho portato in montagna, poi chiudo la persiana e noto che ci manca una stecca.
Sicuramente l'avrà tirata via il vento, ma nemmeno questo è una sorpresa.

Prendo la sedia su cui normalmente poggio i vestiti ancora puliti e mi arrampico per tirare giù dallo scaffale più in alto dell'armadio la mia valigia rosa.
In teoria ho ancora del tempo per prepararla, ma visto che non ho niente da fare perché non anticiparla?

D'altronde domani pomeriggio non dovrei esserci, visto che con Nikolaj abbiamo pensato di andare a fare visita al centro anziani per fare gli auguri di Pasqua. Restano poi due giorni in cui ipoteticamente può succedere di tutto, il ché significa che è meglio iniziare ora.

Ci hanno già detto dove alloggeremo per le notti che passeremo lì e che staremo in due in stanza.
Ci sono quindi una notizia negativa ed una positiva: la negativa è che è un posto che sembra più povero di casa mia, per me non sarà un problema, ma quanto meno qui c'è pulito lì non penso proprio a giudicare dalle foto trovate online, la positiva è che stando in camera a due a due, posso stare tranquillamente con Grace senza avere il rischio di ritrovarmi Zoe o qualche sua amica.

Sono quattro giorni di gita, di cui però effettivi sono tre se si considerano il viaggio di andata e quello di ritorno.
In ogni caso porterò con me tre cambi, due che utilizzerò ed uno per il "non si sa mai". Un prof si è lasciato sfuggire che forse ci porteranno in discoteca, per questo infilo dentro anche l'unico vestito che ho, seppur non sia proprio adatto per andare a ballare, ma chi se ne frega tanto mi criticherebbero comunque.

Mentre infilo i cambi in valigia, mamma bussa alla porta e solo in quel momento mi rendo conto che è da un po' che non sento grida e brutte parole.
Il suo bussare, in realtà, non implica una risposta è più un "sto entrando, volevo avvisartelo", che comunque è sempre meglio di niente visto che raramente lo fa.

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