Aiden pov's
Il mio modo di pensare, di parlare e di agire cambiò: non ero più me stesso, non ero più nemmeno un fratello. Un gioco... É così che mi definirei dopo aver guardato la luce che emanava Dark. Per lui ero solo un gioco con il quale fare ogni cosa. Nei giorni in cui ero completamente immobilizzato, mi costringeva ad ascoltare i suoi loschi piani senza poter avvertire Shawn o chiunque altro. Era una vera e propria tortura per me. Poteva fare e dire tutto quello che voleva, perché sapeva che, prima o poi, sarei diventato il suo burattino. Un burattino che però non sapeva di esserlo. Marionetta del demonio, figlio delle tenebre, del male e della menzogna. Ecco cos'ero diventato.
"Allora Aiden, com'è il potere dell'oscurità?"- la sua voce non mi appariva più fastidiosa e irritabile. "L'oscurità... È davvero magnifica!"- risi. "Sono felice che ti piaccia". "Stai scherzando? È come se non avessi più limiti, come se potessi fare tutto quello che voglio quando mi pare e piace!". "Questo è perché sei rinato sotto una nuova forma, ma non puoi ancora fare quello che vuoi". "E perché mai, io mi sento così bene. Nulla può fermarmi". "In realtà qualcuno può farlo ed è l'unico ostacolo tra te e la tua libertà". "Ah si? E chi sarebbe?" "Tuo fratello Shawn. Tu ora sei nella sua mente, ma controlla lui il corpo". "Shawn?! Shawn sarebbe l'ostacolo? Lui è soltanto una mezza calzetta, un moscerino su un parabrezza, un esserino inutile e insignificante. Non può essere un problema". "Beh, che tu ci creda o no lo è". "Ok, ok... Come faccio a toglierlo di mezzo?". "Sta tranquillo, ho già pensato tutto. Quello che devi fare è convincere Shawn ad andare al campo al fiume stasera". "Perché proprio al campo al fiume?". Un risolino. "Pensa solo a portarlo lì, al resto ci penso io". Svanì nel nulla, ma a me non importava: non mi importava più di niente e di nessuno, solo della mia libertà.Shawn pov's
Ormai mancavano 3 ore all'orario in cui mi sarei dovuto recare al campo al fiume e ancora non avevo preso una decisione: «Non so che fare... Se vado al campo al fiume potrebbe capitarmi qualsiasi cosa, potrebbe anche essere una trappola. Si, ma di chi? Se invece non ci vado, quelle cose... Le cose scritte sul sito si avvereranno. Si, potrebbe anche essere solo una coincidenza quella della valanga all'Alpine... E se invece fosse colpa mia? Forse la valanga era solo un modo per convincermi che le minacce erano reali e che se non vado, faranno del male a tutte le persone a cui voglio bene. Anche a lei...»
Proprio in quel momento sentii una voce: "Che stai blaterando fratello?" "Aiden! Pensavo che tu, che tu..." "Che cosa, che me ne fossi andato o che tu ti sia sbarazzato di me? Un ingenuo ecco cosa sei." "Che cosa vuoi!"- urlai disperato. "Ehy calmati. Raffredda l'animo Shawn non è questo il modo di parlare a tuo fratello..." "Basta con i giri di parole, che cosa vuoi!" "Sai a furia di stare nella tua testa ho avuto modo di scoprire che sei in davanti ad una scelta molto difficile". "Si è con questo?". "Beh, sono qui per aiutarti a scegliere". "Aiutarmi? E perché mai vorresti aiutarmi?" "Quelli che tu stai mettendo in pericolo sono anche miei amici, non credi che anche io debba avere voce in capitolo?" "Ok, cosa suggerisci di fare?" "Semplice. Vai al campo al fiume, non succederà niente ai nostri amici se è una trappola ci sarò io a coprirti le spalle".
Non sapevo se fidarmi o meno delle parole di Aiden, ma la posta in gioco era troppo alta. Anche se il mio istinto diceva di non andare, decisi di non ascoltarlo.
"Ok... Si, ci andrò".
Mentre "discutevo" con Aiden sul da farsi, Axel passò per caso davanti alla mia stanza e bussò alla mia porta: "Avanti!" "Ehy Shawn, stavi chiacchierando con qualcuno?" "Cosa?!" "E che ti ho sentito parlare". "Ah, si, stavo al telefono con un amico di Hokkaido". L'espressione di Axel cambiò- "Mi dispiace per quello che è successo alla tua scuola. Hanno trovato i dispersi?" "Soltanto 5..." "Stanno bene?" "Si, hanno solo una leggera ipotermia. Nulla di grave". Guardai l'orologio: segnava le 20.30. «È ora di andare».
"Axel, devo andare il un posto, non arriverò per la cena. Avviseresti gli altri da parte mia?" "Si certo, non preoccuparti... Dove vai?" "Ho bisogno di stare un po' da solo.Tornerò presto, non preoccuparti". Uscii dalla porta e mi diressi al campo al fiume. Axel nel frattempo mi osservava dalla finestra e a mia insaputa decise di seguirmi. Una volta arrivato mi guardai attorno: sembrava che non ci fosse nessuno. Arrivò anche Axel e si nascose dietro a dei cespugli. Appena furono le 21 in punto, due uomini vestiti di nero mi attaccarono alle spalle: mi immobilizzarono le mani, infilarono con la forza un sacco nero in testa coprendomi il volto e mi iniettarono una strana sostanza con una siringa nel collo. In pochi secondi gli occhi e la testa si facevano sempre più pesanti e le forze mi stavano abbandonando. Cercavo di liberarmi dalla loro stretta, ma non riuscivo più a muovermi. Avvertii chiaramente delle corde ai polsi e alle caviglie. Mi legarono e gettarono nella loro auto. Nel frattempo Axel assisteva incredulo alla scena, ma proprio quando cercò di aiutarmi, un terzo uomo sbucò alle sue spalle. Gli iniettò un sonnifero, lo legò e gettò con me nella macchina. I calmanti ebbero il sopravvento e cademmo in un sonno profondo.
Ero caduto in trappola, ma la cosa peggiore è che anche Axel lo era per colpa mia.Commenti dell'autrice
Eccoci tornati (come sempre) con il commento del capitolo. Shawn ha deciso di andare al campo al fiume, (sotto il consiglio di Aiden che però è in combutta con Dark). Axel lo segue ed entrambi vengono rapiti da degli uomini in nero.
Chi sono? Collaborano con Dark? Perché hanno rapito anche Axel? Quest'ultimo farà forse parte dei giocatori dell'Inazuma che Dark voleva "procurarsi"? Dove li staranno portando?
A chi deciderà di seguirmi, arrivederci al prossimo capitolo :-)!!
P.S. Da ora in avanti, quando posso, pubblicherò 2 capitoli al giorno. Fatemi sapere se approvate questa iniziativa attraverso i voti e i commenti, alla prossima :-)!!!
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Inazuma eleven: Il ritorno di Aiden
FanfictionIl FFI è giunto al termine e i nuovi campioni mondiali stanno tornando a casa dalle loro famiglie, almeno chi ha una famiglia. Shawn Frost non ha nessuno, solo la sua scuola e i suo compagni di squadra... La valaga gli ha portato via tutto: suo pa...