La Russia

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Stavo preparando le valige per andare in Russia quando Carlo venne a parlarmi.

"Finalmente te ne vai. Hai capito che sei di troppo?" Disse lui con il suo solito ghigno malefico stampato in faccia.
"Purtroppo no, me ne vado solo temporaneamente" dissi io non calcolandolo di stricio.
"Beh, vorrà dire che in questi mesi mi divertirò molto" disse lui ridendo cattivamente.
Io capendo cosa intendesse scattai contro di lui fermandomi davanti a lui.

"Se provi a toccare mia sorella solo con un dito sei morto" dissi io guardandolo malissimo.
"Oh, che paura" disse lui per poi spingermi "non ho paura di una ragazzina" continuò lui.
"Di me potrai non avere paura ma della polizia si" dissi io rialzandomi.
"Che prove hai" disse lui.
"Le videocamere che ci sono in casa, sai ritraggono molto bene quando torni a casa ubriaco e picchi mia sorella" dissi io riavvicinandomi.

"Tu..." iniziò lui ma poi suonò il campanello.
"Ops, devo andare, ricordati quello che ti ho detto, ciao" dissi io driblandolo con le valige in mano e andando verso la porta.

"Mi raccomando, fai buon viaggio" disse mia sorella abbracciandomi.
"E te non affaticarti troppo" dissi io quasi piangendo.
"Tranquilla, e ora vai" disse lei spingendomi.
"Ci vediamo quando avrai vinto" continuò lei sorridente.
"Si" dissi io per poi uscire di casa.

Il viaggio in aereo è stato emozionante. C'era gente che si stava divertendo, gente che stava per vomitare e gente che stava dormendo.

Per colpa dell'ansia. Anche se non avevo paura di volare, ero comunque terrorizzata.

Ero seduta di fianco a Jude e Axel e quest'ultimo, notando il mio stato d'animo mi prese la mano.

Appena atterrammo scoprimmo che eravamo nel girone A con l'America, la Spagna e la Russia.

In più ci furono due nuovi acquisti per lo staff, Scoglio, la guida turistica della Russia Italiana, e il fisico terapista magico.

La squadra più forte ~Inazuma ElevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora