Doccia al caffè

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"Buongiorno" esclamai io entrando in mensa la mattina dopo sorridendo.
"Cos'è questa felicità?" Esclamò Hiroto con un sorrisetto alla Caleb Stonewall.
"Mi sono svegliata bene, qualche problema?" Mentii io sperando che mi credesse.
In realtà ero molto felice perché io e Aiden avevamo fatto pace. Però shh, non diteglielo.

"Faccio finta di crederti. Ciaoo" disse lui per poi andarsi a sedere con l'arancione facendogli l'interrogatorio. Io roteai gli occhi ed andai dai miei migliori amici.
"Salve" dissi io per poi sedermi.
Loro si scambiarono uno sguardo complice poi Caleb prese parola.
"Allora? Cosa è successo ieri? Come mai non sei venuta?"
"Io e Aiden abbiamo fatto pace" dissi io cercando di risultare fredda.
"E vi siete fidanzati?" Chiese curioso Sharp. Caspita se sono pettegoli.
"Si. Ma non andate a dirlo in giro" dissi io guardandoli.
"Tranquilla tranquilla" dissero loro ridendo. Mi sa che questo segreto lo sapranno tutti oggi.

"Comunque brutte notizie" iniziò Jude attirando la mia attenzione "sappiamo il nostro prossimo avversario" disse lui un po' titubante se dirmelo o meno.
"Chi?" Chiesi io aspettando una risposta e bevendo la mia tazza di caffè.
"L'Italia" continuò Sharp.

Io sputai fuori il caffè che stavo bevendo.
"COSA?!" Urlai io attirando l'attenzione di tutti.
"Grazie per il bagno eh" disse Caleb ma io lo ignorai.
"No, no, no. Io mi ritiro" esclamai io mettendomi le mani tra i capelli.
"Dai su non può essere così tragico" disse Jude guardandomi come se la mia reazione fosse esagerata.
"Allora ipotizza di affrontare la tua ex squadra con dentro il tuo ex ragazzo con cui sei stato fidanzato un sacco di tempo. La situazione non è tragica?" Chiesi io tirando una testata al tavolo.
"In effetti sei messa male" disse Caleb per poi riceversi una gomitata da parte di Jude.

"E non è tutto" intervenne l'allenatore "tutta la squadra italiana è controllata da Orione"
"Fantastico" dissi io ironicamente per poi scoppiare a ridere istericamente.
"Vado a fare una chiamata" dissi io per poi alzarmi e andare verso la mia camera.

Appena raggiunsi la porta una mano prese il mio polso e mi fece girare.
"Vuoi un sostegno morale" chiese Axel atono.
"Penso di cavarmela anche da sola, però va bene, entriamo" dissi io per poi aprire la porta ed entrare.

"Chi devi chiamare" chiese il biondo sedendosi sulla mia sedia.
"Prima mia sorella, poi anche un'altra persona" dissi io componendo il numero sul telefono.

"Pronto"
"Ciao vale"
"Ei sorellina, come stai?"
"Bene, te?"
"Bene, bene dai"
"Come vanno le cure?"

In quel momento ci fu una breve pausa che mi fece un attimo preoccupare.

"Stai andando vero?"
"Sisi tranquilla"
"Allora, come stanno andando"
"Bene..."
"Vale, dimmi la verità"
"Be, vedi... potrebbero andare meglio insomma, normali"
"VALERIA CAZZO DIMMI LA VERITÀ, oggi non è giornata, non farmi incazzare anche te-"
"STO PEGGIORANDO ANCORA DI PIÙ, VA BENE?"

A quel punto ci fu un silenzio generale, non potevo crederci, perché proprio adesso che sembrava andare tutto bene?

"Adesso vado, ciao Vera"

Disse lei per poi riattaccare.

Sentivo le mie mani tremare come delle foglie, perché? Perché proprio ora? Perché sta peggiorando? perché?

"Vera-" iniziò a dire il biondo
"Non ora Axel" dissi io freddamente componendo un'altro numero di telefono
"Ma-" cerco di dire lui ma non lo feci parlare
"NON ORA" gli urlai contro facendo squilla te il telefono.
Stavo chiamando Carlo, per quanto lo odiassi veloci sapere di più su mia sorella.

"Oh oh oh, guarda chi si risente. Come mai questa chiamata?"
"Lo sai benissimo perché sto chiamando"
"No, non me lo dici"
"Cosa cazzo sta succedendo alle cure di Valeria, perché non funzionano più?"
"Chi lo sa"
"NON PRENDERMI PER IL CULO BLADE, DIMMELO ORA!"
"Sempre gentile eh?"
"TI HO DETTO DI PARLARE CAZZO"
"Non ne ho idea, non ne parla con nessuno, e poi perché dovrebbe parlarne con me? In fondo sono solo lo stronzo del suo ragazzo"
"Ti odio"
"Tranquilla, è reciproca la cosa"
"Comunque non sai proprio nulla?"
"Come ti ho già detto, quello che dice a te lo dice a me"
"Va bene, vaffanculo, sei sempre più inutile"
"Mai quanto te"
"Ma muori-"

Ma- mi aveva appena attaccato in faccia. Quanto lo odio.
"Posso parlare adesso" chiese axel un po' intimorito. Io sospirai.
"Si, scusa per prima" dissi io chiudendo gli occhi cercando di rilassarmi.
"Tranquilla, ti capisco" disse lui prendendomi una mano. Si stava riferendo a Julia.

"Grazie, ora non resta che fare l'ultima chiamata" dissi io prendendo il telefono.
"A chi?" Chiese lui guardandomi curioso.
"A lui" risposi io guardandolo a mi volta.
Gli si spalancarono gli occhi di colpo.
Aveva capito a chi mi stavo riferendo, ed ero certa che non gli faceva molto piacere.

Angolo
Il capitolo con Axel mancava, o con Axel mancava il capitolo

La squadra più forte ~Inazuma ElevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora