Non ce la faccio più

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"Devi per forza?" Chiese il biondo iniziando a preoccuparsi.
"Si" risposi semplicemente io iniziando a comporre il numero.
"Però metti in viva voce sta' volta" disse lui prendendomi la mano che teneva il telefono.
"Va bene" dissi io per poi chiamare il numero sul mio telefono.

...
"Pronto"
"Mi spieghi che sta succedendo?"
"Calmati"
"No non mi calmo"
"È così che si saluta il tuo ex ragazzo, guarda che così mi spezzi il cuore"
"Me lo hai già spezzato tempo fa il mio, Paolo"
"Ancora con quella storia, non è come credi, quante volte te lo devo spiegare?"
"Non me ne frega nulla, rispondi semplicemente alla mia domanda, che sta succedendo?"
"molte cose Vera, e sono partite tutte da quando te ne sei andata"
"Ah, quindi è colpa mia"
"No, sto solo dicendo i fatti"
"E dimmi, perché?"
"Non te lo posso dire, non fai più parte della squadra"

Quelle parole facevano male, e molto. Per me l'Italia era ancora la mia famiglia e sentirmi dire ciò fece traballare qualcosa in me.

Infatti non sapevo cosa rispondere ma prima che potessi pensare a qualsiasi risposta Axel mi rubò il telefono di mano.

"Senti stronzo, vedi di darci una risposta altrimenti vengo lì e ti spacco di botte"
"Che paura, a quanto pare Axel sta difendendo la sua ragazza, o dovrei dire ex"
"Non c'entra nulla, rimane mia amica, quindi vedi di risponderle"
"Non vedo perché mai, lei non fa più parte della squadra"
"Una squadra è una squadra, rimane tale anche se si scioglie o se qualcuno se ne va, lei sarà sempre parte della vostra squadra"
"Va be, poco importa, comunque io non vi dirò nulla, e neanche gli altri membri dell'Italia quindi ciao"

Disse Paolo per poi riattaccare.
Forse era meglio se il telefono oggi non lo prendevo proprio in mano, nell'arco di un'ora mi erano arrivate solo brutte notizie.

"Stai bene?" Mi chiese Ax preoccupato.
"Sì tranquillo, vado a prendere una boccata d'aria" dissi io alzandomi.
"Vengo con te" disse lui copiando i miei gesti.
"Preferirei di no, vorrei stare un po' da sola" dissi io con lo sguardo rivolto verso il basso.
"Va bene, se hai bisogno chiami" disse lui per poi uscire.

Io dopo qualche minuto andai in giardino a fare un giro.

Subito le lacrime presero il sopravvento e iniziarono a uscire senza che neanche me ne accorgessi.

Troppe notizie in un giorno.

Mia sorella stava male e le cure non stavano funzionando. E comunque mi mente dicendomi che sta bene e non mi vuole dire la verità.

Il suo fidanzato se ne sbatte altamente.

Paolo dice che non faccio più parte della squadra. Che per loro non valgo più nulla.

Quindi è questo che sono?

Una nullità?

Perché una nullità come me devi soffrire così tanto?

Perché?

Perché non qualcun altro?

Perché?

Mi accasciai a terra singhiozzando rumorosamente.
Non ce la facevo più, Non ce la facevo più, Non ce la facevo più, Non ce la facevo più, Non ce la facevo più, Non ce la facevo più. Basta.

Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché?

Forse è questo ciò che mi merito, di essere infelice a vita, di soffrire.

Mi misi le mani tra i capelli mentre singhiozzavo ancora.

Non ce la facevo più.

Angolo
Mentaaaal breakdoooooown

La squadra più forte ~Inazuma ElevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora